9.9 C
Bastia Umbra
26 Aprile 2024
Terrenostre 4.0 giornale on-line Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Cannara
Assisi Cultura

Oltre cento persone in visita alla Sinagoga, al museo e al ghetto ebraico. Il vescovo: “Testimoniamo quel filo di luce che negli anni della guerra la città seppe accendere”.

ASSISI Assisi e la Comunità ebraica di Roma sempre più vicine grazie alla visita alla Sinagoga, al ghetto e al museo ebraico organizzata dalla diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino nell’ambito delle iniziative collaterali al Giorno della Memoria. Oltre cento persone guidate dal vescovo monsignor Domenico Sorrentino, dal vicario generale don Maurizio Saba e dal responsabile della Commissione dello Spirito di Assisi padre Egidio Canil, hanno infatti preso parte domenica 28 febbraio a questo tour proposto dall’Ambasciata di Israele presso la Santa Sede. Lo stesso ambasciatore sua Eccellenza Zion Evrony e la moglie Rita che erano venuti in Assisi e, visitando il museo della Memoria erano rimasti positivamente colpiti per quello che la città ha fatto nei confronti degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, hanno fatto da accompagnatori al numeroso gruppo. Diversi i momenti significativi: il primo nella Sinagoga, il tempio maggiore degli ebrei dove, oltre alla spiegazione sulla architettura e i simboli della struttura, ci sono stati i saluti dell’ambasciatore Evrony, della presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello e del vescovo Sorrentino. In tutti e tre gli interventi è stata sottolineata l’importanza della conoscenza delle proprie specificità e delle comuni radici che legano ebrei e cristiani. Dopo la visita al museo ebraico che raccoglie pezzi unici come oggetti d’arte e preziosi documenti che raccontano la storia bimillenaria degli ebrei di Roma, un altro momento significativo si è avuto nella Sinagoga spagnola dove il gruppo ha avuto come guida il Rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni. Nel ringraziare l’ambasciatore, il rabbino e la presidente Dureghello il vescovo di Assisi ha voluto sottolineare come queste iniziative “servano ad andare avanti meglio e più spediti nel cammino del dialogo interreligioso. Assisi – ha aggiunto – nell’oscurità di quella terribile pagina di storia segnata dalla persecuzioni nazi-fasciste ha rappresentato un filo di luce mettendo in salvo circa trecento ebrei. Questo filo di luce lo vogliamo consegnare a tutti in particolare alle nuove generazioni affinché, avendone conoscenza, possano essere protagonisti di un futuro di pace”. L’ambasciatrice di Israele ha poi condotto il gruppo nel luogo simbolo del ghetto dove, attraverso una targa, viene ricordata la deportazione di oltre mille ebrei romani avvenuta il 16 ottobre 1943 ed ha raccontato la sua storia di bambina ebrea il cui padre, deportato ad Auschwitz, non è più tornato. La visita si è conclusa nel ghetto con il pranzo tipico in un ristorante kosher e l’omaggio di un libro sulla storia e le tradizioni di Israele che l’ambasciatrice ha voluto fare a tutti i presenti.
Assisi, 29 febbraio ’16
Ufficio stampa Diocesi Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino

Lascia un commento