4 gennaio 2015.
In Umbria si sta determinando una “possibile” emergenza democratica con una “ipotesi di legge” elettorale regionale inaccoglibile (e ricorribile) in quanto si vorrebbero negare la primarie per legge, si vorrebbe negare il secondo turno (come, invece, avviene per i Sindaci), si vorrebbe evitare il voto disgiunto al Consigliere e al Presidente (come, invece, avviene per i Sindaci), si vorrebbe con la minoranza dei voti far prendere la maggioranza dei seggi, si vorrebbe persino evitare il nome del candidato Presidente scritto sulla scheda (una abnormità). Una situazione che, crediamo, debba ormai essere tenuta “sotto monitoraggio” dagli organi di controllo istituzionali e sollecitare le opposizioni ad “azioni e manifestazioni molto decise” (pur nel rigoroso rispetto delle norme).
La coalizione “noi per il cambiamento, Ricci presidente” attiverà (a partire dal sostegno ad alcune proposte di legge ben definite da alcuni gruppi civici dell’Umbria) una iniziativa (sino ad azioni plateali) in quanto non si può fare una “legge su misura” senza dare la “piena libertà di voto ai cittadini” (questo non è consentito dalla nostra Costituzione).
Alla fine, però, ogni tentativo di chiusura alla libertà (palese segno di debolezza) sarà superato dal forte vento del cambiamento …
