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1 Maggio 2024
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Politica

Il coordinamento regionale Umbria di Sinistra Ecologia Libertà sulla nuova legge elettorale regionale

La discussione sulla nuova legge elettorale regionale è destinata, di fronte all’incalzare dei drammatici dati sull’occupazione e sul reddito degli Umbri, a suscitare l’attenzione dei soli addetti ai lavori. Ed è del tutto chiaro che la possibilità di impedire che la crisi sospinga l’Umbria verso una nuova arretratezza dipende più da una svolta, ormai urgente, nell’atteggiamento delle classi dirigenti a tutti i livelli che dai tecnicismi delle leggi elettorali. E però è importante che la legge contribuisca, per quanto è possibile, a ricucire quel rapporto tra cittadini e istituzioni che si è ulteriormente logorato negli ultimi tempi: ricordiamo che al secondo turno della Comunali ha votato a Perugia il 49% degli aventi diritto, a Foligno il 44%, a Terni il 39% . Tre ci sembrano, nel merito, le questioni più rilevanti di cui tener conto:

• la rappresentanza dei cittadini. Non è opportuno che ad una già scarsa propensione al voto si aggiungano gli effetti perversi di una legge che preveda il famigerato “listino”, degli eletti “a prescindere”. E tanto meno è utile un meccanismo che – attraverso le soglie di sbarramento o la conformazione dei collegi territoriali- minacci di lasciare senza rappresentanza quote consistenti di elettorato, scoraggiando così molti elettori potenziali. Pensiamo cioè ad un impianto sostanzialmente proporzionale, e ad una attribuzione di seggi che avvenga su base regionale (un collegio unico).

• la possibilità di assicurare alla coalizione vincente una maggioranza in grado di governare. Questo implica che l’impianto proporzionale va corretto con un premio di maggioranza, assicurando alla coalizione vincente 12 dei 20 seggi disponibili. Naturalmente le coalizioni debbono costituirsi prima del voto e dovranno essere abbastanza ampie da garantire al presidente eletto una base di consenso effettivo: non sarà, probabilmente, il 60% dei voti, ma non è ragionevole che possa bastare il 30 %.

• un limite efficace ai costi della politica, cioè al privilegio di chi –per fortune personali o perché già eletto- può investire grandi cifre nella campagna elettorale. Questo risultato si può ottenere non con prediche moralistiche ma dividendo il collegio unico regionale in 20 sub-collegi uninominali: altro è fare campagna elettorale per un bacino di 35mila elettori, altro provare a raggiungerne 700mila. Senza contare che, con un solo candidato per ogni partito, si risparmierebbero i costi e le manifestazioni di impudicizia che spesso caratterizzano la corsa alle preferenze. Riassumendo, la proposta di Sinistra ecologia libertà è:

• via il listino dei nominati;

• elezione diretta del presidente;

• sistema proporzionale corretto con premio di maggioranza al 60% per la coalizione vincente;

• attribuzione dei seggi sulla base di un collegio unico regionale, con candidature distribuite su 20 sub-collegi uninominali, sul modello delle vecchie Province.

8 luglio 2014

Il coordinamento regionale Umbria di Sinistra Ecologia Libertà

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