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26 Aprile 2024
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Attualità

Dott. Canestrari Paolo:

 A seguito delle notizie battute in mattinata da diverse agenzie di stampa relativamente allo scandalo del commercio illecito di bovini infetti, siamo con la presente ad affermare che la filiera di produzione carne certificata IGP “VITELLONE BIANCO DELL’APPENNINO CENTRALE” razza Chianina, Marchigiana e Romagnola non risulta assolutamente coinvolta.

Ricordiamo che le carni provenienti dai capi delle razze sopra citate sono controllate sin dalla nascita per tutto l’allevamento del soggetto fino alla macellazione svolta in mattatoi autorizzati.

I controlli vengono svolti da veterinari delle ASL e dall’ente terzo di controllo 3 A-PTA incaricato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali al fine di verificare la presenza dei requisiti per la certificabilità dei soggetti.

I controlli vengono estesi anche nei laboratori e nei punti vendita autorizzati attraverso delle visite periodiche svolte dall’Ente terzo di controllo 3 A-PTA per conto del MIPAAF. MIPAAF. I bovini di tali razze per poter accedere all’IGP Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale, unica certificazione riconosciuta sulle carni bovine in Italia, devono essere iscritti al LIBRO GENEALOGICO NAZIONALE DI RAZZA. I capi devono essere nati, allevati e macellati nell’area di origine dell’IGP.

Le carni devono essere sottoposte nei mattatoi all’apposizione di 18 marchi a fuoco per ciascuna mezzena. Le mezzene, i quarti, i sesti, i tagli anatomici fino alla singola fettina sono accompagnati da un documento di controllo emesso dall’Ente terzo 3A-PTA che ne certifica l’origine del prodotto e l’autenticità.

Il Consorzio di Tutela continuerà come sempre a perseguire i suoi obiettivi di tutela, di vigilanza e di promozione del prodotto attraverso un lavoro serio e trasparente a tutela dei consumatori e di tutti i soggetti onesti operanti nella filiera.

Ci sentiamo vicini all’operato delle Forze dell’ordine augurando loro di poter estirpare quanto prima le azioni poste in essere da questa criminalità organizzata.

Non avremo remore a costituirci parte civile al fine di poter difendere in tutte le sedi l’immagine di una filiera seria rappresentata dal marchio IGP VITELLONE BIANCO DELL’APPENNINO CENTRALE.

 

11/06/2014

DOTT. CANESTRARI PAOLO

Direttore Consorzio tutela del Vitellone bianco dell’Appennino Centrale

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