Terrenostre 4.0 giornale on-line Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Cannara
Assisi Politica

Travicelli: “Per amministrare bisogna essere ALL’ALTEZZA, “piano strade” un maquillage che non risolverà i problemi delle nostre strade.”

Per amministrare bisogna essere ALL’ALTEZZA, “piano strade” un maquillage che non risolverà i problemi delle nostre strade.

Quanta e quale differenza c’è tra “asfaltare le strade” e il maquillage. A prima vista sembrerebbe infinita, due cose incomparabili, direte voi. Invece c’è meno differenza di quanto si possa pensare. Basta fare un rapido giro nei cantieri stradali che fervono questi giorni per il c.d. “Piano Strade” e ci si rende subito conto di ciò, anche senza essere navigati tecnici o ingegneri.

Già la parola “piano” abbinata ad un sostantivo, in genere è foriera di grandi sventure.

Ad esempio, il cantiere di una delle strade più trafficate del Comune di Assisi, cioè il tratto di via Los Angeles tra la rotatoria di fronte alla BNL e il Comune di Bastia Umbra, ne è un lampante ed esaustivo esempio di maquillage. Ahimè di questo si tratta. Basta vedere l’esigua profondità della fresatura effettuata, ai bordi lo  spazio misura in media tra i due e i tre centimetri. La fresatura del tappetino di usura, come viene chiamato tecnicamente l’ultimo strato del manto stradale, non ha fatto altro che riportare alla vista un coacervo di disordinati strati, di “tappetini”, accumulatosi e sovrappostisi negli anni, tutti con un ridotto spessore. Inoltre sono ben visibili segni di cedimenti dei manti sottostanti affiorati con la fresatura, dovuti a una infinita serie di lavori di scavo effettuati negli anni e, come spesso è uso fare, ricolmati raffazzonando con conglomerato qualche volta anche a freddo. Che significa ciò? In realtà si sta stendendo un ennesimo tappetino di usura e probabilmente di ridottissimo spessore, non sopra ad un solido strato di binder, quello strato tra la base della strada e il tappetino di usura, ma sopra ad altri instabili ed ammalorati tappetini di usura. Tutto contrariamente a come vorrebbe la perfetta regola d’arte.

Perché maquillage, perché la tipologia di intervento che si sta eseguendo, così come appare, è destinata a durare poco, come appunto il maquillage che la sera occorre togliersi per non impiastricciare le lenzuola ed il cuscino. Ora che le temperature sono alte, l’asfalto tende a modellarsi con il fondo sottostante, ma quando arriverà la cattiva stagione, le temperature si abbasseranno e la pioggia inizierà a cadere, l’asfalto tenderà a diventare plastico e perderà quelle qualità di adattamento e, specialmente se di esiguo spessore come parrebbe essere, semplicemente si verranno ad aprirsi delle fratture, vi ci penetrerà l’acqua “et voilà la buca è servita”. Un procedimento molto semplice.

Il risultato sarà, che a febbraio o marzo, si riavrà la strada appena “asfaltata” nuovamente piena di buche. Ad essere concreti, si stanno buttando via dei soldi, soldi pubblici. La buona tecnica costruttiva, per quella tipologia di strada con un traffico ragguardevole, necessiterebbe di un tappetino di usura di almeno 8/10 centimetri ed un binder di almeno 15 cm. Sembra tanto? No, non è tanto per avere una buona strada nella quale per qualche anno non si formino le buche. Poi non parliamo di qualità dei materiali che oggi sono anche quelli che fanno la differenza. Ne esistono per tutti i climi, esistono quelli fono-assorbenti, quelli drenanti e chi più ne ha più ne metta.

Resta ben inteso che al disotto del tappetino e del binder deve trovarsi una buona, resistente e stabile base di  almeno 20 cm ed oltre e via scendendo più in basso fino ad altri strati che con i quali non vi staremo ad annoiare.

Infatti non è di un trattato di costruzioni stradali che si vuol discutere, ma capire come vengono spesi, o sperperati, i nostri soldi. Gli interventi di maquillage, non risolvono i problemi delle strade, non fanno altro che renderle belle per qualche mese, per poi tornare al punto di partenza. E, come si sa, i cosmetici costano anche cari…

Per rendersi conto, basta vedere le foto allegate.

22/08/2018

Claudia Maria Travicelli

Lascia un commento