Abbiamo sentito che “eravamo primi su tutto” (la regione più felice d’Italia e dove si vive meglio) e, invece, i dati “reali” (ISTAT e primari istituti nazionali), riportati dalla stampa (fonte Nuovo Corriere Nazionale), ci indicano che, negli ultimi 20 anni, abbiamo perso ben il 14% del PIL abitante (Prodotto Interno Lordo per abitante), rispetto alla già negativa media italiana, e oltre 14.000 giovani (fra 25 e 40 anni) sono andati fuori Regione, negli ultimi 4 anni, per trovare una “opportunità di lavoro” e speranza per la propria vita.
Una settimana fa, cita Claudio Ricci, durante la mia relazione al rendiconto 2015 e assestamento 2016 della Regione Umbria avevo già messo in evidenza che, dall’inizio della crisi, l’Umbria aveva perso il 4% di PIL (totale) in più rispetto alla media italiana. Nella sostanza, come citato nel rapporto della Banca d’Italia 2015 (sulle “economie regionali”), la Regione è “fragile” e ha subito di più la crisi, rispetto alla media italiana.
In conclusione, come tutti i giorni misurano persone, famiglie e attività, la Regione Umbria deve fare di più: meno sprechi e inefficienze per investire in sviluppo, sociale e meno tasse. Inoltre occorre definire un “piano di marketing operativo”, per attratte (utilizzando in modo più strategico le risorse europee) imprese innovative e opportunità attraverso semplificazione (meno burocrazia), una vera politica del cambiamento e del merito (scegliendo sempre il migliore per ogni cosa), più infrastrutture a partire da ferrovie e dall’aeroporto (e continuando a migliorare le strade) e, visto che siamo “solo 900.000 residenti”, accorpare tutto in una sola struttura: una sola ASL e una sola Azienda Ospedaliera in sanità (con sede in Perugia e Terni) e una sola Agenzia di Sviluppo Regionale in modo da avere una “cabina di regia” per i settori strategici come l’innovazione tecnologica, il turismo, le energie rinnovabili, il nuovo manifatturiero e l’agricoltura che sta vivendo un nuovo rilancio (cercando, in ogni settore, di mettere insieme pubblico, privati, fondazioni e associazioni di categoria).
03/08/2016
Claudio Ricci
Consigliere Regionale dell’Umbria