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29 Aprile 2024
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Assisi Politica

Bartolini, Fioroni e Fortini: “Una amministrazione non adeguata ai tempi in cui viviamo.”

Il resoconto del  bilancio del comune di Assisi relativo all’anno 2017 in discussione in consiglio comunale evidenzia quello che tutti sanno: una amministrazione, dispiace doverlo dire, non adeguata ai tempi in cui viviamo, non sempre facili per molte famiglie.

Infatti non vi è un programma credibile con obiettivi concreti per contrastare l’attuale momento economico e manca un progetto che riguardi l’occupazione.

Cosa è stato fatto per attrarre nuove imprese nel nostro territorio?

Cosa è stato fatto per risollevare il comparto del turismo dopo il terremoto?

Le tasse sugli immobili sono le più alte dell’Umbria. La tassa della nettezza urbana è la più alta rispetto ai comuni vicini.

È stata istituita l’imposta di soggiorno, senza però alcun beneficio di riduzione delle tasse per i cittadini.

I lavori pubblici che dovevano essere effettuati nel 2017 sono di là a divenire, anche se sono stati annunciati quotidianamente con larghi sorrisi. Eppure anche quelli, se effettuati, avrebbero potuto dare una mano all’economia locale.

Solo alcuni esempi di lavori previsti nel bilancio 2017 non effettuati:  adeguamento teatro Metastasio per 1.000.000 di euro e adeguamento Palazzo Vallemani  per 1.400.000 euro con fondi regionali, asilo nido con un finanziamento previsto di appena 280.000 euro sono tutti lavori in forte ritardo. Sono andate pure a vuoto le promesse elettorali per la sistemazione delle strade rurali di montagna e di pianura, che avrebbero dovuto essere eseguite nel 2017, per una spesa annunciata di 2.000.000 di euro; lo stesso vale per la ristrutturazione della piscina comunale di Assisi, anch’essa con una spesa prevista di 2.000.000 euro. Siamo pronti a scommetterci: queste due opere saranno promesse anche della prossima campagna elettorale.

Diversamente da quanto accadeva negli anni precedenti, quando governavano altri amministratori, ora la manutenzione del territorio è veramente carente: le strade, caratterizzate ormai da avvallamenti, con buche e rattoppi di catrame anche su quelle con i sampietrini e i marciapiedi, a dir poco “sgarrupati”, danno un’idea di sciattezza. Le lampade a terra spente da mesi davanti ai monumenti, come il Palazzetto del Capitano del Perdono e il Palazzetto Mediceo, e quelle poste al lato della fontana, danno un’idea del menefreghismo di questi amministratori. Ormai siamo al DEGRADO ambientale. Si diventa rossi della vergogna al confronto con i luoghi puliti, le strade ordinate e i marciapiedi perfetti, non solo delle città turistiche del Nord, intorno ai laghi, della Toscana, ma anche di quelle della regione del sud come ad esempio la Puglia.

 

È chiaro che i turisti preferiscono andare dove trovano servizi e ambienti in linea con le loro aspettative.
Esaminando alcune voci del bilancio si ha la sensazione di essere di fronte ad un bilancio che non solo desta qualche preoccupazione, ma che addirittura non corrisponde alla situazione economica dell’ente e quindi NON È VERITIERO.

Infatti il risultato di amministrazione evidenzia un DISAVANZO di 492.710 euro. Detto in parole povere: manca quasi mezzo milione di euro e occorre riportare i conti in pareggio al più presto. Quello che più preoccupa è che il disavanzo reale è ancora maggiore. Infatti il Comune rischia di dover sborsare diverse centinaia di migliaia di euro per sostenere svariate controversie che sono state aperte contro l’ente. Nel bilancio in discussione i fondi per sostenere questa spesa non sono stati conteggiati per intero, ma solo per complessivi 20.000 euro: una cifra irrisoria a fronte di un fabbisogno che per la sola pratica della frana di Torgiovannetto si potrebbe aggirare intorno a diverse centinaia di migliaia di euro. Insomma i conti sono stati artificialmente “aggiustati”, fingendo che il Comune possa cavarsela con soli 20.000 euro per sostenere vertenze che ne richiedono ben oltre dieci volte tanto.

 

Forse si pensa male, ma vien spontaneo credere che l’amministrazione abbia volutamente sottostimato i danni economici che il Comune potrebbe essere chiamato a risarcire per evitare di incorrere nelle limitazioni imposte agli enti che sforano determinati limiti di disavanzo. In altre parole: la legge prevede che un disavanzo più elevato di quello qui indicato a bilancio dovrebbe essere ripianato nel 2018, cioè già quest’anno. In tal caso gli amministratori sarebbero stati costretti a tagliare immediatamente le spese. Con questo accorgimento, proibito dalla legge, questo pericolo è stato sventato, ma i nostri conti non sono in regola.

 

Dal bilancio si apprende pure che esistono fondi disponibili per un totale di 3.864.000 euro provenienti da Stato e Regione, che non sono stati spesi  per la realizzazione di opere pubbliche. Questi ritardi negli investimenti sono un danno per l’economia locale e sono un indicatore inequivocabile dell’inefficienza dell’amministrazione.

Un altro aspetto negativo del bilancio è rappresentato dalle somme non riscosse di tributi e tasse. L’importo totale ammonta a 11.620.000 euro. Tralasciando le somme accumulate negli ultimi anni, che saranno forse riscosse in larga parte, c’è da temere invece che andranno perdute le tasse e i tributi non riscossi negli anni precedenti il 2012, per un totale di circa 1.300.000 euro, e degli anni 2012, 2013, 2014 di circa 800.000 euro l’anno: tenendo presente il tempo ormai trascorso, quasi certamente tutti questi soldi non saranno incassati, con grave perdita per il comune.

Anche la liquidità ancora esistente incomincia a diminuire passando da 4.180.000 del 2015 a 2.690.000 del 2017.

Qual è il significato politico di questa analisi puramente contabile del nostro bilancio? Se vogliamo riassumerlo, possiamo dire che il forte disavanzo di esercizio è sintomo dello scarso controllo dei conti del Comune da parte degli amministratori. A loro va imputata anche la responsabilità dei mancati investimenti di risorse già disponibili che provengono da Stato e Regione: manca infatti una programmazione realistica e gli uffici non ricevono gli imput necessari per la realizzazione delle opere pubbliche già finanziate. La nostra economia stenta a risollevarsi, ma non sono previste misure atte a diminuire la pressione fiscale sulle imprese. Questo darebbe un po’ di fiato agli imprenditori del nostro territorio e potrebbe attrarne altri. Al contrario l’istituzione della tassa di soggiorno non ha portato benefici reali perché i proventi del nuovo balzello sono stati destinati a iniziative di promozione di scarsa o nulla efficacia. Una parte di quelle entrate avrebbe potuto essere utilizzata con profitto per ridurre la pressione fiscale sui residenti, ma gli amministratori hanno preferito sperperarle senza costrutto alcuno.

Il pressappochismo e la scarsa competenza dimostrata dalla sindaca e dalla sua giunta di sinistra in questo secondo anno non lasciano spazio alla speranza in un futuro migliore.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti e non sono affatto consolanti.

26/04/2018

Giorgio Bartolini

Emidio Fioroni

Moreno Fortini

 

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