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29 Aprile 2024
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Docenti, alunni e genitori dell’Istituto Alberghiero insieme per costruire con il progetto classe 2.0 l’informatica del sapere e del saper fare.

L’Istituto Alberghiero di Assisi segna anche quest’anno un numero d’iscrizioni record che lo costringe ancora una volta a bussare alle porte delle autorità civili per gli spazi che da più anni cominciano a essere insufficienti. Quest’anno, infatti, sette classi quinte saranno accolte dall’ITI dell’Istituto Marco Polo di Santa Maria. Nonostante le difficoltà, la comunione educante che caratterizza lo staff dell’Istituto con la preside Biancamaria Tagliaferri e i suoi collaboratori permettono una creatività educativa che rende la scuola davvero, per usare le parole di Papa Francesco, “un villaggio che educa più di 1042 alunni in 51 classi dislocate in 5 sedi”. Quest’anno, ai molteplici progetti già implementati, si aggiunge il progetto 2.0, grazie a un bando vinto dalla scuola che le ha permesso di potenziare la banda informatica. Il progetto interesserà per un biennio in via sperimentale la classe 1a Commerciale con l’obiettivo di estendere il metodo d’insegnamento-apprendimento 2.0 a tutta la scuola. Oggi, presso la sede centrale in Via Eremo la presentazione del progetto agli alunni e ai genitori interessati da parte del Consiglio di classe e della preside, perché la trasparenza dell’offerta educativa e l’imprescindibile comunicazione e collaborazione con i genitori sono un fondamento di tutta la economia didattica dell’Istituto. Il vicepreside prof. Aldo Geraci ha evidenziato la necessità di una scuola che abbia sempre più il taglio del sapere per saper fare, di trasmettere ai già… ma non ancora… futuri imprenditori, agenti di commercio o altro non solo la conoscenza e la professionalità, ma anche la sapienza della rete informatica, la capacità di saper gestire e organicare da sé la cultura e la formazione per investirla in pieno nella vita e nel mondo del lavoro. Un metodo d’insegnamento-apprendimento che senza escludere la positività del metodo tradizionale, il valore della scrittura e del cartaceo, sa tuttavia anche emanciparsi da esso e creare in rete e con i supporti informatici in collaborazione con i docenti un sapere costruttivo, le lezioni di ogni giorno e i testi. Una grande sfida presentarsi a scuola senza libri, ma muniti solo di un quaderno, una penna e un tablet e, don Lorenzo Milani aggiungerebbe, “della propria testa” perché educare a pensare con la propria testa vale più di ogni altra cosa; si tratta di passare dall’uso unicamente ludico e dipendente dei PC ad un uso sano, intelligente ed efficiente con un percorso didattico informatico in tutte le materie e trasversale. “Un progetto dove la scuola media e facilita la conoscenza non più trasmessa dall’insegnante ma da ricercare in rete; un progetto che oltrepassa le pareti anguste dell’aula e si mette in gioco, si mette in rete per fare della rete un mezzo prezioso non di dissipazioni e gioco, ma di cultura e formazione”. E’ la conclusione del prof. Geraci che a conclusione dell’incontro ha riscontrato il plauso e la condivisione di genitori e alunni disposti a mettersi in gioco affinché la rete e l’informatica non siano solo ludopatia, bensì strumento di comunicazione, di relazioni positive, di cultura e d’informazione.

Suor Maria Rosaria Sorce – Insegnante di religione

 

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