22.1 C
Bastia Umbra
15 Maggio 2024
Terrenostre 4.0 giornale on-line Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Cannara
Assisi Bastia Umbra Cultura

Architetture contemporenee ad Assisi e dintorni.

   Dopo aver iniziato il censimento delle “Opere d’arte all’aperto” e degli “Alberi monumentali “, per entrambi i quali si stanno continuando le ricerche, Oicos riflessioni vara il censimento “Architetture contemporenee ad Assisi e dintorni: contributo per la percezione di una dimensione culturale visibile e sconosciuta”.

Come già accaduto per gli alberi monumentali, e come accadrà per altri censimenti, quello delle architetture non è un’idea originale che non ha riferimenti esterni, ma è il frutto di una sensibilità condivisa del “Gruppo per l’ architettura”di Assisi (Oicos riflessioni, Società culturale Arnaldo Fortini, prof. Ing. Paolo Belardi, Presidente del Corso di Laurea in Design dell’Università di Perugia, ing. Alberto Capitanucci, assessore del Comune di Assisi con delega alle Politiche Urbanistiche, arch. Bruno Mario Broccolo, dirigente del settore gestione del territorio e infrastrutture del Comune di Assisi, giovani laureati rappresentati dall’arch. Simone Menichelli) che ritrova la sua corrispondenza e matrice culturale nel progettoAtlante architetture contemporanee italiane”, promosso nel 2018 dalla Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del MiBAC ad integrazione del  “Censimento nazionale delle architetture italiane del secondo Novecento” varato nel 2000

 

Il Censimento Nazionale

Il censimento è stato eseguito da un’équipe del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia su incarico del MiBAC.

Le opere censite, selezionate in base a una metodologia fondata su criteri scientifici che hanno prodotto anche una classificazione di merito (opera di eccellenza, selezionata e recente),sono circa 120 e di queste 10 sono ubicate nel comprensorio di Assisi (nel quale il gruppo annovera per contiguità geografica anche la frazione S. Egidio di Perugia).

 

Queste le opere del comprensorio registrate nel Censimento:

 

Assisi
Giovanni Astengo: Edificio Pro Civitate Cristiana (Cittadella Cristiana) – opera di eccellenza
Riccardo Morandi et alii: Area Montedison – opera selezionata

 

Bastia Umbra

Gian Carlo Leoncilli Massi: Palazzetto dello Sport – opera selezionata
Dino Lilli: Stabilimento Spigadoro Petrini – opera selezionata
Renzo Piano e Peter Rice: Centro di salute mentale (Casa Famiglia – Casa evolutiva) – opera selezionata
Luca Scacchetti: Complesso residenziale – opera selezionata

 

Paolo Schicchi: Casa Studio – opera selezionata
Mauro Zucchetti: Edificio industriale (Sede Centro Infissi) – opera selezionata

 

Bettona
Bruno Signorini: Chiesa parrocchiale della Madonna del Ponte – opera selezionata

 

Località S.Egidio, Comune di Perugia
Gae Aulenti: Aeroporto S. Francesco d’Assisi – opera selezionata

 

Il censimento locale

Il censimento intrapreso dal “Gruppo architettura” ingloba le opere inserite nel Censimento, ma si allarga su un più vasto orizzonte conoscitivo, usando una metodologia meno rigida ed arrivando a definire contemporaneo non solo le architetture del secondo novecento (dal 1945 in poi), ma tutto quello che per una serie complessa di ragioni, al tempo stesso riducibili ad un unico focus prospettico, è stato espulso dalla dignità conoscitiva e dal canone di valore culturale. Quindi il rilievo va dai primi del Novecento, se non prima, fino ai giorni presenti, recependo innanzitutto quanto recensito nel territorio dell’assisano nel volume “NAU Novecento Architettura Umbria” curato da Paolo Belardi per le edizioni “Il Formichiere” nel  2014.

 

Sono circa 50 le opere e progetti fino ad oggi elencati le cui schede rappresentano in parte solo una nota di memoria, essendo la schedatura fin qui raccolta, solo una traccia e proposta per ulteriori approfondimenti sulle opere già elencate. La catalogazione fin qui effettuata è da intendere quindi solo come incipit di un lavoro ben più oneroso di incremento numerico della classificazione delle opere e della relativa documentazione critica, su cui andranno coinvolti tutti i soggetti di pubblico interesse

 

Alcune delle opere censite, oltre quelle presenti nel Censimento (che non ha censito spazi aperti e piani urbanistici):

 

Pietro Porcinai – Opere e progetti vari, Assisi e Bastia U.

Giovanni Astengo – Piano regolatore, Assisi e Bastia U.

Franco Antonelli, Sergio Lenci –  Parcheggio Piazza Matteotti, Assisi

Bruno Signorini – Piazza S. Maria degli Angeli e Palazzo comunale (dei Priori), Assisi

Pietro Frenguelli – Polo industriale-residenziale Francesco Giontella, Bastia U.

Giuseppe Grossi e Sisto Mastrodicasa –  Scuola elementare Don Bosco (ex Galeazzo Ciano), Bastia U.

 

Il censimento dell’assisano è consultabile nel sito www.oicosriflessioni.it, mentre i progetti del MiBAC hanno i seguenti indirizzi web: Atlante architetture contemporanee italiane, www.atlantearchitetture.beniculturali.it;
Censimento nazionale delle architetture italiane del secondo Novecento,  www.architetturecontemporanee.beniculturali.it.

 

01/03/2019

Paolo Ansideri

1 commento

Pietro Caimmi 30 Maggio 2021 at 18:31

A tutto c’è un limite! Definire architettonicamente rappresentativi quei prefabbricati sperimentali e manomessi(non fedeli al progetto di Renzo Piano) tanto da coinvolgere la Sovraintendenza dell’Umbria per proteggere un assurdo e fatiscente degrado di un area di pregio della nostra Città, è un atto che grida vendetta al buongusto e all’etica dell’architettura stessa!

Tentare di bloccare il progetto di coloro che hanno deturpato l’area e demolito la piscina Eden Rock senza autorizzazione del consiglio Comunale di allora può essere condivisibile, ma salvare e osannare quelle fatiscenti costruzioni in stato di forte degrado che lo stesso architetto Renzo Piano ha dichiarato inutili e costruite non rispettando il suo progetto, è assurdo e dannoso per l’immagine della Città e per le casse Comunali che saranno costrette a pagare avvocati con i nostri soldi!

Lo stesso architetto Renzo Piano ha scritto al Comune Due lettere aporovando la demolizione demolita della sede-famiglia di Bastia:
Leggete: _
DUE LETTERE. Dal tono franco e cortese. Così l’architetto Renzo Piano ha messo una croce sulla salvaguardia dell’ex casa-famiglia da lui progettata trent’anni fa nell’ex area Giontella a Bastia (nella foto). «L’edificio non solo non è più usato ma non è più utilizzabile per gli scopi per cui era nato. E francamente non me la sento di farne una battaglia»: così scrive l’archistar al sindaco di Bastia Umbra Stefano Ansideri, primo promotore di una vasta opera di ristrutturazione dell’area. Un colpo per chi da mesi si è mobilitato per salvare l’ opera del maestro: in testa il professor Paolo Belardi, docente di disegno e architettura al dipartimento di ingegneria civile dell’Università di Perugia e l’associazione bastiola Oicos. Mentre avevano finora propeso per la demolizione il sindaco Ansideri (foto a destra) e la Asl 2, proprietaria della struttura. Una casa modulare in stato di degrado. Era stato tuttavia lo stesso sindaco di Bastia, dopo varie pressioni, anche mediatiche, a chiedere un parere sul da farsi a Piano. Che due giorni fa ha risposto, vergando una lettera con la sua inequivocabile firma dal pennarello verde. Nella missiva l’architetto ripercorre in breve la storia del sistema di «casa evolutiva», la casa ampliabile, con le pareti mobili, che ha ispirato il quartiere Rigo di Corciano e poi la struttura di Bastia. Ricordando il rapporto con la Vibrocementi Perugia, l’azienda di prefabbricati che ne ha promosso la sperimentazione e la dedica del progetto specifico di Bastia alla legge Basaglia. «Fu per me un progetto di militanza a favore di una legge e di un uomo per cui ho sempre nutrito rispetto e ammirazione», scrive Piano. Che alla fine chiude: «L’opera fu eseguita in modo difforme rispetto al progetto originale; mi risulta anche che la stessa in seguito fu ampiamente manomessa. Con questo non intendo ora rinnegarla ma in generale non credo alla ‘sacralità’ dell’opera (tanto meno in questo caso) mentre invece ho sempre creduto nella visione umana di Basaglia».

PERTANTO TALI FATISCENTI COSTRUZIONI IN STATO D’ ABBANDONO VANNO DEMOLITE NEL RISPETTO DELLA VOLONTÀ DI RENZO PIANO E PER IL DECORO DELLA NOSTRA CITTÀ

Rispondi

Lascia un commento