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15 Maggio 2024
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Assisi Cultura

“Lo spettacolo al centro” il fil rouge del cartellone in programma per la stagione 2018/2019 del teatro Lyrick di Assisi.

È stata presentata stamani (25 luglio) alla sala Pagliacci del palazzo della Provincia di Perugia Lo spettacolo al centro stagione 2018/2019 del teatro Lyrick di Assisi, alla presenza del sindaco di Assisi Stefania Proietti e il direttore artistico Paolo Cardinali. In cartellone ventuno spettacoli e una serie di concerti dedicati a Gioachino Rossini nell’anno in cui ricorre il centocinquantesimo dalla sua scomparsa (in allegato), organizzata da Coro e Orchestra “Città di Assisi”, direttore Padre Giuseppe Magrino, teatro Lyrick, Zona Franca e Comune della Città di Assisi.

Gli spettacoli

19 ottobre 2018Belle ripiene con Rossella Brescia, Tosca D’Aquino, Roberta Lanfranchi, Samuela Sardo, di Massimo Piparo. Dopo la riuscitissima commedia “Smetti di Piangere Penelope”, Piparo torna a firmare uno spettacolo di prosa tutto al femminile. L’affiatatissimo trio artefice del successo della piece francese sull’annoso tema dell’orologio biologico – D’Aquino, Lanfranchi, Sardo – affiancato dalla new entry Rossella Brescia, torna a proporre un esilarante spaccato di vita femminile dove protagonisti del racconto sono questa volta – guarda un po’ – il cibo e gli uomini: le donne amano mangiare ma poi si costringono a infernali diete dimagranti. Ci sarà un elemento in comune tra il loro rapporto col cibo e quello con gli uomini? Questa gustosa commedia dimagrante è ambientata nel regno delle donne ovvero dentro una cucina tra pentole e fornelli. La particolarità è che in questo caso i fornelli e la cucina sono veri. Le quattro performers (ci piace definirle così perché oltre a recitare saranno costrette “da copione” ad esprimersi anche nell’arte culinaria) cucineranno delle reali pietanze – ognuna con la propria estrazione geografica, dal Salento a Napoli, da Roma all’Alta Padana – mentre “accenderanno” anche un confronto sul loro rapporto coi rispettivi uomini e le rispettive “più o meno” realizzate esistenze. Al termine di questo racconto “dimagrante” toccherà al pubblico condividere con le attrici il cibo cucinato ma non certo i loro uomini che rimarranno relegati tristemente nella lista dei “cibi proibiti” dal dietologo dell’amore. “Belle Ripiene” è una commedia prodotta dal Sistina con le scene di Teresa Caruso, i costumi di Cecilia Betona, le luci di Daniele Ceprani, il suono di Domenico Amatucci.

1 novembre 2018Rosso Napoletano Un cast di venti attori, cantanti e ballerini, portano in scena il primo musical ambientato durante le Quattro Giornate di Napoli. La protagonista, Serena Autieri, raccoglie il canto di libertà di un popolo che armato solo del suo orgoglio e della sua geniale creatività, ispirato dalla forza inarrestabile del suo Vulcano, durante le Quattro Giornate di Napoli insorse contro l’oppressione per salvare i suoi figli e la sua ricca e gioiosa identità. Dodici personaggi e un grande corpo di ballo gravitano tra le rovine di una Napoli allo stesso tempo contingente e fuori dal tempo, che in una sorta di astrazione temporale parla e partecipa, come un coro greco, per bocca dei suoi muri, dei suoi vicoli e dei suoi sotterranei. Rosso è il colore dell’amore, della passione, della superstizione, del pomodoro, del sangue, del fuoco, della rabbia, della preghiera e della resistenza. Rosso è il colore del magma che ribolle eternamente nel ventre della città come il suo meraviglioso e infinito patrimonio musicale, per quell’istinto unico di vivere e di inventarsi. Insieme alla musica, all’ironia, agli scugnizzi e ai femminielli, al caffè e alle superstizioni, alle Madonne e alla pizza, alle prostitute e alla borsa nera, va in scena l’anima nobile, spregiudicata e intramontabile di Napoli capitale d’Europa.

 

8 novembre 2018Gagman regia di Claudio Gregori e Pasquale Petrolo. Un nuovo sfavillante varietà firmato Lillo&Greg che ripropone ulteriori cavalli di battaglia della famosa coppia comica ma questa volta tratti non soltanto dal loro repertorio teatrale ma anche da quello televisivo e radiofonico come “Che, l’hai visto?” (rubrica cult del famigerato programma radiofonico 610 condotto dai due) o “Greg Anatomy” (parodia della serialità tv Nip/Tuck tratto dal programma televisivo The show must go off al tempo condotto da Serena Dandini) e ancora “Normal Man” con Lillo&Greg nei panni di due super eroi particolari! Una miscela esplosiva ed esilarante che finalmente porta in teatro, radio e tv per una sintesi perfetta, arguta, sottile, colta e scoppiettante come solo Lillo&Greg sanno fare.

10 novembre 2018Gospel Connection Mass Choir Guidati da uno splendido sestetto americano, torna sul palco del Lyrick il concerto gospel dei record, circa 400 coristi si esibiranno per ridare vita a sensazioni ed emozioni che solo un “muro di voci” riescono a dare, il pubblico come di consueto sarà avvolto da questa magica atmosfera.

15 e 16 novembre 2018La Divina Commedia opera musical con regia di Andrea Ortis. Una vera ed enorme sfida produttiva ed artistica, riuscire a rendere vita teatrale al testo di Dante Alighieri, alla bellezza potente delle sue tre cantiche, alla straordinaria e prodigiosa fantasia del genio di Firenze. Raccogliere questa sfida ha il sapore della doppia prova, da una parte, quello di rendere ancor più spettacolare e fantastica l’esplorazione di Dante nei tre famosi mondi, dall’altro presentare al pubblico, il viaggio del poeta di Firenze nella sua interezza, dall’Inferno al Paradiso con un linguaggio moderno, diretto, dirompente e appassionante. Dante è un uomo, vivo, appassionato, altre volte spento, affranto; uno scrittore la cui condizione di genio risiede nel proprio tormento, nella sua creativa inquietudine e che, nella narrazione scenica, si colora di una forza empatica notevole, diretta al pubblico, molto avvolgente, condotta con picchi e discese, accelerazioni repentine, slanci e, poi, volute brusche frenate e discese. Dante incontrerà mostruose creature e paesaggi inattesi, demoni volanti e giganti sorprendenti, illustri personaggi storici, muovendosi tra crateri infuocati e speroni di roccia, crinali a strapiombo e laghi ghiacciati.

1 e 2 dicembre 2018We will rock you – The musical by Queen and Ben Elton. A nove anni di distanza dal debutto del 2009, “We will rock you” è finalmente pronto a ritornare sulle scene italiane con una produzione nuova e completamente originale sia nella regia (a cura di Tim Luscombe) che nella scenografia e coreografie, oltre che nel cast e musicisti naturalmente. Il tour del musical partirà ad ottobre 2018. A dare voce ai più grandi successi dei Queen (da Radio Ga-Ga, a Bohemian Rhapsody) sarà un nuovo Galileo e una nuova Scaramouche, dei nuovi Khashoggi, Britney, Oz, Pop, e non solo. Le audizioni per selezionare il nuovo cast, inclusi i musicisti e il corpo di ballo, partiranno ufficialmente mercoledì 16 maggio 2018 a Milano. Tutti i dettagli e le informazioni su come candidarsi saranno presto disponibili al sito www.wewillrockyou- themusical.it.

27 dicembre 2018Lo Schiaccianoci del Moscow State Classical Ballet.  Il Classical Russian Ballet è stato fondato a Mosca nel 2004 da Hassan Usmanov, Direttore artistico della Compagnia e principale ballerino. Famosa in tutto il mondo, presenta in Italia il suo repertorio classico. Il corpo di ballo proviene dalle più importanti Accademie di danza quali il Bolshoi, la Vaganova e altre rinomate scuole russe.

4 gennaio 2019Gli uomini vengono da Marte le donne da Venere con Debora Villa. Tanto tempo fa, i marziani e le venusiane si incontrarono, si innamorarono e vissero felici insieme perché si rispettavano e accettavano le loro differenze. Poi arrivarono sulla Terra e furono colti da amnesia: si dimenticarono di provenire da pianeti diversi. “Il testo di John Gray è un bestseller mondiale che ha venduto cinquanta milioni di copie ed è stato tradotto in quaranta lingue, si basa su un pensiero tanto semplice quanto efficace: gli uomini e le donne vengono da due pianeti diversi. A portare in scena l’adattamento teatrale, una esilarante terapia di gruppo collettiva, del libro più celebre dello psicologo statunitense John Gray sarà per la prima volta in assoluto una donna: l’attrice Debora Villa. Cercando di restare imparziale, Debora vi condurrà per mano alla scoperta dell’altro sesso senza pregiudizi. Per la prima volta quindi, sarà una rappresentante di Venere a ricordarci, con la sua comicità travolgente e irriverente, raffinata e spiazzante, quali sono le clamorose differenze che caratterizzano i Marziani e le Venusiane Uomini e donne impareranno a conoscersi di nuovo” perché – come sostiene Gray – quando si imparano a riconoscere e apprezzare le differenze tra i due sessi, tutto diventa più facile, le incomprensioni svaniscono e i rapporti si rafforzano.

11 gennaio 2019E lasciatemi divertire con Giovanni Vernia e il maestro Marco Sabiu. Abituati al Vernia delle grottesche e divertenti maschere televisive, avremo una vera sorpresa a teatro: ecco uno showman totale, che balla, canta e recita con generosità pari al suo piacere evidente di stare sul palcoscenico. E il pubblico lo segue, naturalmente, come si va dietro alle storie di un amico dal talento speciale. Sono passati più di dieci anni dai successi di Zelig, che Giovanni non rinnega certo, ma che sono appunto il suo passato: il presente è questa maturità fatta di naturalezza estrema sul palco unita a un attento lavoro sui testi che non sono mai banali, mai legati a mode o tormentoni e soprattutto mai volgari. Questo nuovo spettacolo è in effetti un lungo, delizioso esercizio di leggerezza intelligente, dove il racconto della storia personale dell’artista, passato dal lavoro meno comico del mondo – l’ingegnere – a fare il comico di professione, si sovrappone ad un divertentissimo ma acuto viaggio attraverso i luoghi comuni di questi strani tempi moderni. Con lui il maestro Marco Sabiu, complice musicale che sottolinea gli esilaranti colpi di scena di uno spettacolo dal ritmo vertiginoso e pieno di inventiva.

15 e 16 gennaio 2019Musicanti musical con le canzoni di Pino Daniele. “Musicanti” porta sul palcoscenico uno spettacolo con grandi interpreti, coreografie, una nuova storia e l’immenso patrimonio musicale di Pino Daniele. Una tessitura che mette in relazione canzoni, drammaturgia e tradizione partenopea per dare vita a una esperienza teatrale e musicale nuova ed unica.Ogni sera sul palco 10 attori/cantanti, 10 ballerini e, ad arricchire lo show, la Band Resident d’eccezione che si esibirà live suonando le storiche canzoni di Pino Daniele, colonna portante della storia, e proponendo gli arrangiamenti originali secondo la rigorosa direzione artistica di Fabio Massimo Colasanti, musicista di prestigio italiano e internazionale e stretto collaboratore di Pino per più di vent’anni. Pino Daniele ha saputo restituire le molteplici identità di una città difficile, densa di culture e ricca di contraddizioni. In “Musicanti” le vicende dei personaggi s’intrecciano con le canzoni che hanno emozionato migliaia di persone. Un rispettoso omaggio e la celebrazione di un artista immenso, affinché la sua musica e la sua straordinaria forza poetica continuino ad essere conosciute e apprezzate. Per onorare l’unicità di un maestro innovatore della tradizione italiana, celebrare Napoli oltre gli stereotipi e lasciare spazio alla vita. Musiche dal vivo Hossam Ramzy, Elisabett Serio, Fabio Massimo Colasanti, Alfredo Golino, Simone Salza, Mel Collins, Jimmy Earl e Dario Deidda, regia di Bruno Oliviero, direzione artistica Fabio Massimo Colasanti.

24 gennaio 2019Amici, amori, amanti con Pino Quartullo, Eva Grimaldi, Attilio Fontana, Daniela Poggio, regia di Enrico Maria Lamanna. Il classico tema del tradimento coniugale portato alle estreme conseguenze in un continuo scambio di ruoli tra i quattro personaggi della pièce. Un gioco di specchi che è il vero divertimento della commedia. La verità, dai vantaggi di tacerla agli inconvenienti di dirla.

25 gennaio 2019Play con Kataklò. Definito “una scossa dell’anima”, “Play” è strutturato in quadri e ha la capacità di inghiottire lo spettatore in un incantesimo ipnotico e immaginifico. Intuizioni geniali alludono al mondo acquatico di creature fantastiche che guizzano come sirene immerse in atmosfere lunari. A tratti le coreografie virano inaspettatamente nell’ironico senza mai perdere però la loro poetica evocativa. I 7 performer in scena giocano a costruire storie attraverso oggetti di uso comune che diventano strumenti per sperimentazioni beffarde o drammatiche: biciclette, una porta da calcio, una racchetta da tennis, palloni, occhiali e scarponi da sci, affreschi di sport che pulsano nel nero del palcoscenico ed esplodono in mille forme e colori. L’ordine delle cose si perde e si ricrea attraverso la sensibilità e l’ironia della coreografa che senza perdere la consapevolezza della fatica e dei sacrifici che si celano dietro ad ogni successo sportivo non smette di giocare offrendo diversi livelli di lettura allo spettacolo.

31gennaio 2019Dietro i tuoi passi – La storia di Peppino Impastato, regia di Massimo Natale. Peppino Impastato è sicuramente un simbolo. Un personaggio che con la sua vita ci ha lasciato un messaggio preciso, chiaro, inequivocabile. La mafia, e con essa il silenzio, l’omertà, la contiguità sono da combattere sempre e comunque: a testa alta, con coraggio e senza timori. Raccontare in teatro vicende come questa, di questa complessità e così emozionante è sempre difficile. Soprattutto quando precendenti illustri come il film “I Cento Passi” di Marco Tullio Giordana ci hanno descritto questa vicenda con una forza ed una chiarezza sorprendenti. E allora, questa volta, abbiamo voluto sottolineare un aspetto di questa vicenda: l’incomunicabilità. Gli ostacoli nati nei rapporti tra famigliari, nei rapporti con la gente, con i paesani. E’ per questo che il nostro palco lo abbiamo voluto pieno di ostacoli, di barriere, di impedimenti. Perché Peppino si è dovuto muovere, nella vita, tra ostacoli spesso invisibili ma non per questo meno efficaci. Ostacoli che lo hanno piano piano isolato. Perché Peppino impastato è stato lasciato solo. Da tutti. Si è battuto con un gruppo di amici ma la gente, la cosiddetta società civile, gli ha voltato le spalle oppure, nel migliore dei casi, ha fatto finta di non vedere e non sentire. E si sa, la mafia uccide quando vieni lasciato solo. Un altro punto di forza di questo allestimento è la passione, la voglia e la bravura degli interpreti. 5 attori che hanno nel cuore il loro punto di forza. La passione, l’orgoglio e la forza di essere “figli del sud” scorre nelle loro vene e restituisce forza, ardore e passione ai loro personaggi. Vederli emozionati fin dalle prove, con gli occhi lucidi, è qualcosa che no si può dimenticare. E che arriva in sala, in platea, nel cuore. È un’occasione, questo spettacolo. Un’occasione da non perdere. Perché la fiaccola accesa dal sacrificio di tanti nostri concittadini come Peppino Impastato, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rocco Chinnici, Rosario Livatino, Carlo Albero dalla Chiesa e tanti, troppi, altri, non si spenga mai.

6 febbraio 2019 Figlie di Eva con Maria Grazia Cucinotta, Michela Andreozzi, Vittoria Belvedere, scritto da Michela Andreozzi e Vincenzo Alfieri, regia di Massimiliano Vado. Tre donne sull’orlo di una crisi di nervi sono legate allo stesso uomo, un politico spregiudicato, corrotto e doppiogiochista, candidato premier delle imminenti elezioni. Un po’ Pigmalione, un po’ Club delle Prime Mogli, un po’ Streghe di Eastwick, “Figlie di Eva” è la storia di una solidarietà ma anche della condizione femminile, costretta a stare un passo indietro ma capace, se provocata, di tirare fuori risorse geniali e rimontare vincendo in volata.

12 e 13 febbraio 2019Flashdance il musical, regia di Chiara Noschese, adattamento teatrale di Tom Hadley e Robert Cary, musiche Robbie Roth, liriche Robert Cary e Robbie Roth. “Flashdance è, per me, una grande sfida – asserisce la Noschese nelle note di regia – un copione inedito, con canzoni nuove e nuovi personaggi, saremo secondi dopo l’Inghilterra a luglio a metterlo in scena; oltre alla regia ne curerò adattamento liriche e testo. Sarà sicuramente uno spettacolo pieno di numeri danzati e cantati, immagini, proiezioni, musica meravigliosa e con luci sorprendenti ma, fondamentalmente sarà tutto accessorio ad una grande e bella storia, perché Flashdance è la storia di Alex, una ragazza che lavora e combatte in un mondo di uomini, una saldatrice in un’acciaieria, in fuga da un passato difficile, in attesa di un riscatto. Flashdance è la storia di un sogno, quello che può cambiare la vita ma che fa anche paura; la paura di non essere all’altezza, di sentirsi soli nel cammino per conquistare quello che sentiamo di meritare. Flashdance racconta di grandi amori, di passioni, di perdono e di gente che si perde. È un invito ad essere coraggiosi, non avere paura di amare anche quando i mondi sono lontanissimi, riuscire ad ammettere di avere paura, mollare tutto per inseguire il sogno di quando eravamo bambini”.

22 febbraio 2019The lamb lies down on Brodway della rbr dance company, storia, musica e testi di Peter Gabriel e Genesis, coreografie di Crostiano Fagioli e Cristina Ledri, direzione musicale di Giovanni Civitenga, ideazione di Luigi Caiola. Lo spettacolo ricalca per quadri simbolici il primo doppio “concept” album dei Genesis e anche l’ultimo lavoro della band nella sua formazione storica con Peter Gabriel. Questi due album sono un sunto metaforico delle tappe significative della vita: nel primo troviamo la discesa introspettiva e la presa di consapevolezza di sé, nel secondo troviamo la catarsi e il librarsi dell’anima attraverso l’annientamento di ciò che è materiale e quindi la pace con l’altro da sé. Real, protagonista di questa incredibile storia, ci trascina in questo viaggio, con i ricordi di un suo turbolento passato, incalzato dalla necessità di rigenerazione rispetto ad una società che costringe al conformismo e a puntare i propri aculei verso gli altri. Saper cogliere la strada giusta nella propria vita è però solo il frutto di un’intuizione, una brezza che ci conduce, e il coraggio che dobbiamo avere per saperla cogliere deve essere spogliato dalla paura della morte e dall’abbagliante frivolezza di ciò che è materiale. La strada che ci conduce alla rigenerazione è quella che ci permette di superare i nostri limiti e le nostre paure, entrando in simbiotica empatia con ciò che ci circonda. Questo spettacolo ci catapulta in un onirico viaggio introspettivo di dolore, crescita, rinascita e pace: questo è il viaggio di Rael, questo è il viaggio simbolico di ciascuno di noi. Sulla scena agiranno 10 ballerini (5 uomini, 5 donne) della compagnia”RBR Dance Company Illusionistheatre” che guideranno il pubblico nelle diverse tappe del viaggio surreale scaturito dalla fantasia di Peter Gabriel. La band “Estro, Genesis Tribute Band” composta da 8 musicisti (2 voci, 1 tastiera, 1 basso elettrico, 2 batterie, 2 chitarre) a volte in piena luce, altre volte seminascosta e altre ancora del tutto invisibile – ma sempre “percepita” dal pubblico – eseguirà dal vivo in maniera puntuale e rigorosa, sotto la direzione musicale di Giovanni Civitenga, i brani composti dai Genesis per questo lavoro.

6 marzo 2019Parenti serpenti con Lello Arena, Giorgia Trasselli, di Carmine Amoroso, regia di Luciano Melchionna. Immaginare Arena, con la sua carica comica e umana, nei panni del papà – interpretato da Panelli nel film di Monicelli – mi ha fatto immediatamente sorridere, tanto da ipotizzare il suo sguardo, come quello di un bambino, intento a descrivere ed esplorare le dinamiche ipocrite e meschine che lo circondano, in quei giorni di santissima festività: è un genitore davvero in demenza senile o è un uomo che non vuol vedere più la realtà e si diverte a trasformarla e a provocare tutti? Andando via di casa, diventando adulti, ogni figlio ha dovuto fare i conti con la realtà, ha dovuto accettare i fallimenti e ha imparato a difendere il proprio orticello mal coltivato, spesso per incuria o incapacità, ma in quelle pause di neve e palline colorate ognuno di loro si impegna a mostrarsi spensierato, affettuoso e risolto. All’improvviso però, i genitori, fino ad allora autonomi punti di riferimento, esprimono l’esigenza di essere accuditi come hanno fatto anni prima con loro: uno dei figli dovrà ospitarli e prendersi cura della loro vecchiaia… a chi toccherà?

12 marzo 2019La famiglia Addams, musical di Gabriele Cirilli. Lo spettacolo racconta una storia originale, che in realtà è l’incubo di ogni padre. In un’enorme e fatiscente villa di stile vittoriano, decisamente sinistra, vive una ricchissima famiglia: la Famiglia Addams, appunto. La primogenita Mercoledì, la principessa delle tenebre, è ormai diventata una piccola donna e come spesso accade in adolescenza, si è innamorata di un giovane ragazzo, dolce, intelligente, cresciuto in un’ordinaria, famiglia rispettabile. Spaventata dalla possibile reazione della madre, Mercoledì decide di confidarsi con il padre Gomez Addams che si vede costretto a fare una cosa che non ha mai fatto in vita sua: mantenere un segreto alla sua amatissima e fascinosissima moglie, Morticia. Tutto procede tranquillamente fino a quando improvvisamente qualcuno decide di imbastire una cena di gala per il fidanzato della giovane.

15 marzo 2019Potted Potter scritto da Daniel Clarkson e Jefferson Turner, regia di Richard Hurst. Portato al successo nei teatri di tutto il mondo, nominato per l’Olivier Award Potted Potter The Unauthorized Harry Experience la parodia prende le mosse dalla sfida di condensare tutti e sette i libri di Harry Potter (e il vero gioco del Quiddich) in 70 minuti.Anche se non conosci la differenza fra un Hocrux e un Tassorosso, Potted Potter ti farà sbellicare dalle risate. Ideato e creato dalla fantasia dei due volte nominati all’Olivier Award, Daniel Clarkson e Jefferson Turner, Potted Potter è perfetto dai sei anni fino ad Albus Silente (che è piuttosto anziano).

20 marzo 2019Sento la terra girare con Teresa Mannino. Dopo 154 date nei teatri italiani con “Sono nata il ventitré”, con cui ha raccontato la sua infanzia, la sua vita e il mondo cambiato attorno a lei, la Mannino torna a teatro con il suo nuovo spettacolo Sento la terra girare ispirato sempre dalla sua amata Sicilia.

3, 4 e 5 maggio 2019School of Rock, musical con Lillo, musiche di Andrew Lloyd Webbwr, libretto di Julian Fellows, liriche di Glenn Slater, regia di Massimo Romeo Piparo. A 15 anni dal debutto al cinema con Jack Black protagonista e una colonna sonora da far invidia a Woodstock, arriva anche in Italia “School of rock”, lo spettacolo che il Signore dei musical Andrew Lloyd Webber ha tratto dalla pellicola di Richard Linklater, ora nella nuova versione, tutta in italiano, firmata Massimo Romeo Piparo. “Protagonista? In Italia per me Jack Black è uno solo: Lillo”, racconta in anteprima all’ANSA il regista, che dello spettacolo è anche produttore con la sua PeepArrow. “Non solo è attore – spiega – ma anche un bravissimo chitarrista rock. Quando gliel’ho proposto ho scoperto che sognava da tempo questa parte. Debutteremo a Roma la prima settimana di marzo, titolo di punta della prossima stagione del Sistina, con tappe poi a Firenze, Torino e Bologna”. In scena con Lillo, alias Pasquale Petrolo, un cast di 25 cantanti e attori, con 12 bambini che si formeranno in questi mesi all’Accademia del Sistina a interpretare la classe cui Dewey Finn insegna tutto sul rock. E due band dal vivo. “Quella del maestro Emanuele Friello, ma anche quella dei ragazzi che suoneranno live nelle esibizioni della storia”. Già, perché, nel film come nel musical in scena a Broadway e Londra dal 2015, al centro del libretto del premio Oscar Julian Fellowes e delle liriche di Glenn Slater (“La sirenetta”, “Sister Act”), c’è soprattutto un grande omaggio alla musica.

Sito ufficiale:www.teatrolyrick.com

Ufficio stampa Zona Franca Francesca Cecchini

 

 

 

GIOACHINO ROSSINI

1868 – 2018 centocinquanta anni ”suonati”

 

(concerti dedicati a Giachino Rossini in occasione dei 150 anni dalla morte)

 

 

CAPPELLA MUSICALE DELLA BASILICA PAPALE DI SAN FRANCESCO

In collaborazione con

ZonaFranca Spettacolo / Teatro Lyrick-Comune di Assisi

 

 

PROGRAMMA

Sabato 6 ottobre 2018 Teatro Lyrick  /  ROSSINI A QUATTRO

 

I Virtuosi Italiani

 

Alberto Martini violino

Luca Falasca violino

Leonardo Sapere violoncello

Rino Braia contrabbasso

 

 

Sabato 24 novembre 2018  Teatro Lyrick  /  I PECCATI DI ROSSINI

 

Cinzia Forte soprano

Sandro Cappelletto voce narrante

Marco Scolastra pianoforte

 

 

Mercoledì 2 gennaio 2019  Teatro Lyrick  /   GALA ROSSINI

 

Francesca Tassinari soprano

Mirco Palazzi basso

Marco Scolastra pianoforte

Coro della Cappella Musicale della Basilica Papale di San Francesco

Padere Giuseppe Magrino direttore

ROSSINI A QUATTRO

 

 

 

I Virtuosi Italiani

 

Alberto Martini violino

Luca Falasca violino

Leonardo Sapere violoncello

Rino Braia contrabbasso

 

 

Gioachino Rossini

Sonata a quattro n. 1 in sol maggiore

Sonata a quattro n. 3 in do maggiore

Sonata a quattro n. 2 in la maggiore

Sonata a quattro n. 6 in re maggiore “La Tempesta”

Duetto per violoncello e contrabbasso

 

 

Marco Taralli

Piccolo omaggio in memoria di Gioachino Rossini

per due violini (2018)

 

 

La raccolta delle Sei sonate a quattro per due violini, violoncello e contrabbasso – opera giovaniledi un Rossini appena dodicenne – è il frutto della richiesta di musica da camera formulata dalgiovane Agostino Triossi, provetto contrabbassista, la cui famiglia, a Ravenna nell’estate del 1804,ospitava il compositore pesarese.Fra tutte le sonate, la sesta, soprattutto per l’ultimo movimento, è quella più significativa per lasperimentazione di quell’uso particolare del “temporale”, che poi spesso Rossini utilizzerà nelleopere successive e che caratterizza il suo stile.Completano il programma il virtuosistico Duetto per violoncello e contrabbasso e – sempre sotto ilsegno di Rossini – una novità di Marco Taralli scritta in occasione di questo anno rossiniano.

 

 

I PECCATI DI ROSSINI

 

Cinzia Forte soprano

Sandro Cappelletto voce narrante

Marco Scolastra pianoforte

 

testo e drammaturgia di

Sandro Cappelletto

musica di

Gioachino Rossini

 

 

PROGRAMMA

 

 

  • Tirana alla spagnola rossinizzata da Album italiano
  • Andantino moderato (n. 3) da Musique Anodine
  • Un Rien da Quelques riens pour album
  • Allegretto moderato (n. 4) da Musique Anodine
  • La fioraia fiorentina da Album italiano
  • O salutaris hostia da Petite Messe Solemnelle
  • Memento homo da Album pour les enfants dégourdis
  • Assez de memento: dansons da Album pour les enfants dégourdis
  • La Grande Coquette (Ariette Pompadour) da Album français

 

Ma quale silenzio! Gioachino Rossini non ha mai smesso di scrivere musica. Ne ha composta un fiume, un mare anche dopo quella che lui stesso chiama «la filosofica determinazione diabbandonare la mia carriera francese». Con il Guglielmo Tell, l’ultima sua opera che debuttaa Parigi nel 1829, finisce un Rossini e ne nasce uno nuovo e diverso, che conosciamo troppopoco. Per altri 40 anni, fino al 1868, anno della morte, il musicista la cui fama – secondo leparole di Stendhal – era eguagliata soltanto da quella di Napoleone Bonaparte, percorre unsentiero di sfacciata libertà. Niente più impresari e contratti da onorare, cantanti da

sopportare, pubblici da soddisfare, scadenze da rispettare, mani da stringere, sorrisi daelargire. Ricco come nessun musicista prima di lui è stato, ma malato, sempre più gravementee dolorosamente «di languore e idrofobia» fino ad una esplicita depressione, comincia agiocare con il mondo, a irriderlo, a detestarlo. Non più preoccupato del presente, guarda alpassato e al futuro. È, simultaneamente, postumo e anticipatore. Nascono in questo contesto iquattordici (!) volumi di quelli che lui stesso battezza Péchés de vieillesse. Per la maggiorparte saranno pubblicati dopo la sua scomparsa, segno evidente di un raggiunto supremodisinteresse verso l’approvazione o meno dei contemporanei. Questi Peccati di vecchiaia sono una gerla colma di doni: il melodista sublime si unisce allo sperimentatore di nuovesoluzioni armoniche, mentre spesso prende il sopravvento un gusto che si può definiresoltanto surrealista. Scettico fino al cinismo e irriverente, il Rossini dei Peccati rimane devotounicamente alla propria arte, la musica. Che non tradisce mai.

Il nostro concerto, il nostro racconto intende rendere omaggio a questa sua non abbastanza riconosciuta grandezza.

 

 

CINZIA FORTE

 

Napoletana di nascita e romana di adozione, inizia gli studi musicali all’età di 5 anni sotto la guida del padre. Prosegue gli studi al Conservatorio e si diploma in Pianoforte e Canto Lirico. Vince numerosi concorsi internazionali tra cui il Concorso “Giacomo Lauri-Volpi” di Latina (Primo Premio) e il Concorso “Adriano Belli” di Spoleto. Dopo il debutto, avvenuto al Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, viene invitata dai più

prestigiosi Teatri e istituzioni concertistiche internazionali quali Teatro alla Scala di Milano, Teatro di San Carlo di Napoli, Teatro La Fenice di Venezia, Teatro Massimo di Palermo, Teatro Regio di Torino, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Comunale di Bologna, Auditorium di S. Cecilia di Roma, Rossini Opera Festival di Pesaro, The Royal Opera House Covent Garden di Londra, Royal Concertgebouw e Nederlandse Opera di Amsterdam, Teatro Liceu de Barcelona, Teatro de La Maestranza di Siviglia, Opernhaus di Zurigo, New National Theatre di Tokyo, Théâtre des Champs Elisée di Parigi, Teatro Nacional de Sao Carlos di

Lisbona, Deutche Oper Berlin. Soprano lirico di coloratura, è apprezzata interprete di ruoli del belcanto italiano. Il repertorio comprende opere di Bellini, Donizetti, Rossini tra cui La sonnambula, Lucia di

Lammermoor, Don Pasquale, L’elisir d’amore, Le Comte Ory, Il viaggio a Reims, La gazzetta, Il turco in Italia, Tancredi e opere francesi quali Manon e Roméo et Juliette. Interpreta con successo anche i ruoli di Violetta/La traviata, Gilda/Rigoletto, Oscar/Un ballo in maschera, Susanna/Le nozze di Figaro, Pamina/Il flauto magico, Despina/Così fan tutte. Ha collaborato con direttori d’orchestra di fama internazionale tra cui Claudio Abbado, Bruno Campanella, Riccardo Chailly, Miun Wun Chung, Jesus Lopez Cobos, Daniele Gatti, Gianluigi Gelmetti, René Jacobs, Jeffrey Tate, Franz Welser-Möst e registi quali Roberto De Simone, Willy Decker, Dario Fo, Michael Hampe, Mario Martone, Pierluigi Pizzi, Luca Ronconi, Emilio Sagi, Jerome Savary, Graham Vick, Franco Zeffirelli.

 

 

 

SANDRO CAPPELLETTO

 

Scrittore e storico della musica, è nato a Venezia nella seconda metà del Novecento. Laureato in Filosofia, ha studiato armonia e composizione con Robert W. Mann. Come autore ha pubblicato: Farinelli – La voce perduta (EDT, 1996); Farò grande questo teatro! (EDT, 1997), inchiesta sui teatri d’opera italiani; una monografia su Beethoven (Newton Compton, 1980); Mozart – La notte delle dissonanze (EDT, 2006), dedicato al misterioso Adagio introduttivo del Quartetto K 465 e dal libro, grazie al Quartetto Savinio, è nato un

fortunato spettacolo. Analogo percorso, dal testo alla scena, e in collaborazione con l’Ex Novo Ensemble di Venezia, per Messiaen – l’angelo del Tempo (Accademia Perosi, 2008). Autore di trasmissioni per Rai-Radio Tre e per Rai 5 (Momus e Inventare il tempo), è attivo come scrittore per il teatro e per il teatro musicale, collaborando con numerosi compositori contemporanei. Nel 2009 esce il volume di racconti Altravelocità. Avventure di un viaggiatore in treno (Giunti). La Padrona di casa (2010), testo per soprano-attrice e pianoforte, scritto per Daniela Mazzucato e Marco Scolastra, racconta la relazione tra George Sand e Fryderyk Chopin. Nel 2011 scrive, per e con Ramin Bahrami, una drammaturgia sulle Variazioni Goldberg di Bach. Debutta nel 2013, interpretato da Gabriele Lavia e i Cameristi della Scala, Che Verdi viva! È del 2014 Da straniero inizio il cammino – Schubert, l’ultimo anno (Accademia Perosi), libro dedicato all’estremo periodo creativo di Franz Schubert. Esce nel 2016 I quartetti per archi di Mozart (Il Saggiatore) e nel 2017 Le voci del violoncello (Edizioni ETS). È Accademico dell’Accademia Filarmonica Romana di cui è stato direttore artistico.

Giornalista professionista, scrive per il quotidiano La Stampa. Dirige Studi Verdiani.

 

 

MARCO SCOLASTRA

 

Ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio di Perugia diplomandosi con il massimo dei voti e la lode con il M° Franco Fabiani. Ha studiato successivamente con Aldo Ciccolini e Ennio Pastorino e ha frequentato corsi di perfezionamento con Lya De Barberiis, Paul Badura-Skoda e – all’Accademia Chigiana – con Joaquin Achúcarro e Katia Labèque. Ha suonato per importanti istituzioni musicali: Teatro Valli di Reggio Emilia; Sagra Musicale Umbra; Teatro Lirico di Cagliari; Accademia Filarmonica Romana, Teatro Eliseo, Oratorio del Gonfalone, Auditorium Parco della Musica e Teatro dell’Opera di Roma; Teatro Regio di Parma; Auditorium dell’Orchestra “G. Verdi” di Milano; Teatro Comunale di Bologna; Festival dei Due Mondi di Spoleto; Ravello Festival; Teatro La Fenice di Venezia; “I concerti del Quirinale” in diretta RAI Radio3; Teatro di San Carlo e Associazione “A. Scarlatti” di Napoli; Associazione “B. Barattelli” di L’Aquila; Musei Vaticani; Conservatorio “P. I. Čajkovskij” di Mosca; Tonhalle di Zurigo; Konzerthaus di Berna; Istituto “F. Chopin” di Varsavia; Orchestre National du Capitole di Tolosa; Festival van Vlaanderen in Belgio. Come solista ha suonato sotto la guida di molti importanti direttori d’orchestra: Yuri Bashmet (I Solisti di Mosca), Andrew Constantine (Nordwestdeutsche Philharmonie), Romano Gandolfi (Orchestra Sinfonica “G. Verdi” di Milano), Howard Griffits (Orchestra da Camera di Zurigo), Richard Hickox, Claudio Scimone (I Solisti Veneti), Lior Shambadal (Berliner Symphoniker), Luigi Piovano (Roma Tre Orchestra). Da molti anni è in formazione stabile con il pianista Sebastiano Brusco e con l’attore Elio Pandolfi. Ha collaborato con grandi nomi della musica e del teatro quali Vadim Brodski, Renato Bruson, Max René Cosotti, Roberto Fabbriciani, Arnoldo Foà, Fejes Quartet, Corrado Giuffredi, Raina Kabaivanska, Daniela Mazzucato, Quartetto d’Archi del Teatro di San Carlo, Quartetto Kodály, Jerzy Radziwilowicz, Desirée Rancatore, Ugo Pagliai. Ha registrato per Phoenix Classics, Stradivarius, Brilliant Classics, RAI. Ha partecipato più volte al programma Inventare il tempo di Sandro Cappelletto in onda su RAI5. Molti i recenti concerti e debutti: Serate Musicali di Milano con il Concerto per pianoforte e orchestra di Alfred Schnittke con I Solisti di Mosca; tournée con Wiener Concert-Verein; prima esecuzione italiana del Tirol Concerto per pianoforte e orchestra di Philip Glass con ISA; La musica dell’anima con Pamela Villoresi; I Peccati di Rossini con Cinzia Forte e Sandro Cappelletto.

 

GALA ROSSINI

 

 

Francesca Tassinari soprano

Mirco Palazzi basso

Marco Scolastra pianoforte

 

Coro della Cappella Musicale della Basilica Papale di San Francesco

 

direttore

Padre Giuseppe Magrino

 

 

 

Gioachino Rossini

La fede, la speranza, la carità: tre cori religiosi

“Sorgete: in sì bel giorno… Duce di tanti eroi” da Maometto II

“Il mio ben sospiro e chiamo” da La scala di seta

“Sì, vi sarà vendetta… Quei numi furenti” da Semiramide

“In bosco ombroso e folto” da La gazzetta

“Vorrei spiegarvi il giubilo” da La cambiale di matrimonio

“Una voce m’ha colpito” da L’inganno felice

“La calunnia è un venticello” da Il barbiere di Siviglia

“Se la vita ancor t’è cara” da Semiramide

 

 

La notte del Santo Natale da Péchés de vieillesse Concerto interamente dedicato alla musica vocale di Rossini, a 150 anni dalla morte. Ospiti d’onore due cantanti doc: il basso Mirco Palazzi, considerato oggi uno dei più importanti specialisti rossiniani e il soprano Francesca Tassinari, del “Rossini Opera Festival”. Il Coro della Cappella Musicale della Basilica Papale di San Francesco è presente in due bellissime pagine sacre, in apertura e chiusura di concerto. Rossini – che non a caso Stendhal definì il “Voltaire della musica” – continua ad essere

contemporaneo. Forse perché, come ha scritto Alberto Savinio: «La musica di Rossini nasce in uno stato di congelamento. È incorruttibile. È la più controllata, la più attenta a non lasciarsi travolgere dalla passione, non lasciarsi inabissare nella profondità, non lasciarsi innalzare nel sublime. Calcolatissima e artificiosa.»

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