Mentre il consigliere comunale di minoranza, Simone Pettirossi, per ispirarsi ai recenti, “incivili” accadimenti alla Rocca Maggiore, in occasione di un concerto (abbandono di rifiuti e mancanza di sensibilità per l’ambiente), si ispira al “far west” (io gli consiglierei “selvaggio west”, perché il termine “far” significa soltanto “lontano”), e mentre l’omologo Federico Masciolini, insieme all’insolito compagno di viaggio, Giorgio Bartolini, si e’ “incartato” sull’abusato, pretestuoso problema delle quote rosa, astro nascente dell’opposizione ad Assisi, sorprendentemente, balza alle cronache, nel pieno della tremenda calura agostana ( che potrebbe spiegare certe balzane levate di scudi), il professor Enrico Sciamanna, infervoratosi sulle magagne nostrane, dai cessi della piscina olimpionica al Puc di Santa Maria degli Angeli (a suo tempo cavallo di battaglia di quel Bartolini, che, non in pubblico (ci mancherebbe altro…), ma in privato, pare che oggi vi abbia qualcosa da ridire), alla raccolta differenziata, oggi di grande attualità per le imminenti, inderogabili esigenze di revisione, cosi’ come accade ormai in quasi tutte le parti d’Italia, tranne, purtroppo, al sud, e in quella Napoli da lui richiamata…
Tuona, il professor Sciamanna, sul degrado ambientale, tornando “a recepire i malumori di alcuni cittadini di Assisi sulla gestione dei rifiuti e ringraziando coloro che hanno condiviso, corretto o criticato le posizioni espresse, dimostrando senso civico, interesse per la qualità della vita e attaccamento alla città, unici fini da noi (?) perseguiti”.
E giù, calcoli più o meno attendibili sugli ettari di superficie terrestre spettanti ad ogni umanoide ( da parte del nuovo Pigmalione di Assisi, che si sta assumendo il compito di dirozzare ed istruire le persone incolte del nostro territorio comunale ), per richiamare ad un senso di responsabilità che, ad Assisi, stranamente, il professor Sciamanna intende addebitare esclusivamente alla amministrazione del sindaco Ricci. Ha minacciato, l’ineffabile, improvvisato censore, prendendo spunto dalla piscina e dal Puc, di far fare il giro del mondo, attraverso le diavolerie informatiche di Facebook e di Twitter, alle immagini (a suo insindacabile giudizio) più scabrose sulle nefandezze degli amministratori assisani , dimenticando ( o facendo finta di dimenticare ) che, in giro per il mondo, la città di Assisi gode di ben altra considerazione della sua e dei suoi compagnucci, ivi compreso l’ultimo aggregato, Giorgio Bartolini, che, relegato nella minoranza, non si sa più politicamente dove collocarlo e come considerarlo.
Il professor Sciamanna, sui libri di scuola, sicuramente ha percorso tutto lo scibile umano ed il globo terracqueo, ma, probabilmente, di fatto, non ha avuto modo di visitare qualche località del nord ( per carità, le mie idee non collimano con quelle dell’onorevole padano Borghezio ), dove non esiste il problema dei cassonetti (da decorare con prati lussureggianti e greggi al pascolo: che idea sublime! ), e della loro gestione. Non esiste perché i cassonetti non ci sono. La gente, la differenziata, la fa in casa propria, e la conferisce nei giorni
prestabiliti per il ritiro. E così dovrà essere anche da noi, e così sara’, se ci si vorrà allineare a quei paesi “civili” che per il professor Sciamanna, e per i suoi compagnucci, sono “civili” solo quando fa loro comodo.
Assisi come Napoli… Professor Sciamanna, c’è un numero verde per il ritiro di rifiuti ingombranti, come i televisori, le lavatrici, i materassi… Il ritiro e’ completamente gratis, al proprio domicilio. Ciononostante, si continuano a vedere questi rifiuti accanto ai famigerati cassonetti o lungo le strade di campagna. Allora, caro professore, vogliamo fare un po’ di autocritica e parlare di quella educazione civica che forse lei avrebbe fatto meglio ad insegnare al posto di storia dell’arte?
Redazione
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