COMUNICATO STAMPA
Cerimonia oggi pomeriggio in una gremita Sala della Conciliazione
A CARLO ANGELETTI L’ONORIFICENZA
“BENEMERITO DELLA CITTÀ DI ASSISI”
Riconoscimento alla memoria del fondatore del “Piccolo Teatro degli Instabili”
a dieci anni dalla scomparsa
Assisi, 29/11/2025 – Alla memoria di Carlo Angeletti, fondatore del Piccolo Teatro degli Instabili, è stata consegnata oggi pomeriggio la prestigiosa onorificenza di “Benemerito della Città di Assisi”. La cerimonia si è svolta in una Sala della Conciliazione gremita di cittadini e autorità, a testimonianza del grande affetto della comunità assisana verso un instancabile animatore della vita culturale e sociale della città, scomparso prematuramente il 28 novembre di dieci anni fa. Il titolo – assegnato a quanti si sono particolarmente distinti nella loro opera in vari campi, dando lustro ad Assisi e rendendo un servizio importante alla comunità – era stato deliberato all’unanimità dal Consiglio comunale, il 18 novembre 2025.
La motivazione è la seguente: «Per l’infinito amore dimostrato alla sua Assisi, per la generosità con la quale si è speso con passione e dedizione alla cura di importanti manifestazioni ed eventi artistici e culturali. Per il suo costante impegno volto a riconnettere il tessuto sociale e a valorizzare le tradizioni più autentiche della Città, strumenti per costruire una coscienza civile condivisa e un senso di appartenenza alle radici più profonde. A lui si deve la fondazione del “Piccolo Teatro degli Instabili”, riferimento imprescindibile per la vita culturale di Assisi, l’ideazione e la realizzazione della “Maggiolata”, di “Echo la Primavera”, del presepe “Colle del Paradiso” e la nascita della “Società Culturale Arnaldo Fortini”. Animatore instancabile, la sua figura rappresenta un esempio fulgido per l’eredità socio-culturale della Città che continua a ispirare le generazioni future».
Il riconoscimento – rappresentato da una pergamena con i motivi dello stesso e il sigillo d’oro della città – è stato consegnato alla moglie Antonietta Mancinelli e alla figlia Fulvia Angeletti dal sindaco di Assisi Valter Stoppini, presenti anche la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, la presidente del Consiglio comunale Annalisa Rossi, componenti della Giunta comunale, diversi consiglieri comunali, il custode del Sacro Convento di Assisi fr. Marco Moroni, il giornalista e coordinatore di Articolo 21 Beppe Giulietti, rappresentanti delle forze dell’ordine e del tessuto associativo della città, familiari e amici di Carlo Angeletti.
“Ci sono persone – ha detto il primo cittadino – che hanno la capacità di trasformare in meglio il posto in cui vivono, perché si sentono tutt’uno con la storia della città e si adoperano per conservarla e divulgarla: Carlo Angeletti era una di queste. Con la sua instancabile energia e creatività, con quel modo di fare schietto e generoso di mettersi al servizio della comunità, ha lasciato un’impronta che ancora oggi respiriamo camminando nelle nostre piazze e nei vicoli, entrando nei luoghi che lui ha immaginato e reso possibili. Oggi non celebriamo soltanto un ricordo ma un’eredità viva, fatta di visione, cultura, empatia. È grazie a persone come Carlo che una città resta se stessa ma cresce, che le tradizioni non si perdono ma si rinnovano, che la comunità non si disperde ma si ritrova e fa rete”.
“Era una persona autentica – ha sottolineato la presidente Proietti – attenta a tutto il territorio della città e alle sue tradizioni più autentiche. Era innamorato di Assisi, si confrontava spesso anche con la Regione e tutti gli eventi che promuoveva erano sempre attrattivi anche per i turisti. È stato un cittadino e un imprenditore sempre grato alla sua città. Uno spirito libero e vivace, che non si è mai fermato, neanche durante il terremoto del 1997. Un uomo capace di tutto per la sua città, di grande cultura, arte e capacità di accoglienza”.
Fulvia Angeletti, figlia di Carlo e direttrice del Piccolo Teatro degli Instabili di Assisi, ha portato un ricordo personale del padre, ma sempre legato alla vita della città, descrivendolo “come una persona che si non accontentava della routine, perché aveva sempre il desiderio di essere parte di qualcosa di grande per la città, di disegnare un’Assisi più bella, vera e rispettosa dei suoi abitanti e del suo futuro, ridando vita al tessuto sociale. Le cose che ha realizzato sono ancora vive e incidono nella vita degli altri e dei luoghi, per questo entra nella storia di Assisi e tutta la città ne conserva l’eco, l’esempio e il senso”.
Giulietti ha descritto Angeletti come “un uomo sensibile, gentile e rispettoso, che ha rappresentato pienamente lo spirito di Assisi, che è anche allegra e prorompente. È stato una sempre una sentinella civica per la comunità”.
Fra Moroni ha parlato di “una persona fondamentale per Assisi e molto amica della comunità francescana: familiarità e amicizia erano i suoi tratti distintivi”.
L’idea del conferimento della benemerenza, accolta dal Consiglio comunale, è stata sostenuta anche da diverse realtà associative della città, tra cui l’Ente Calendimaggio di Assisi, la Nobilissima Parte de Sopra, la Magnifica Parte de Sotto, la Società Culturale di Assisi Arnaldo Fortini, l’Associazione Ponte Levatoio APS, l’Associazione Birba APS, l’Associazione Sbandieratori di Assisi, l’Accademia Properziana del Subasio, l’Associazione Assisi Mia e sono state diverse le testimonianze portate anche durante la cerimonia di consegna della benemerenza.

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