COMUNICATO STAMPA
Tacconi attacca l’ambientalismo e la destra applaude.
Un attacco che svela ciò che la destra
non ha il coraggio di dire apertamente.
Assisi, 16/05/2025 – In un recente post pubblico a sostegno del candidato Eolo Cicogna, Pietro Tacconi ha accusato l’amministrazione di aver promosso un “ambientalismo ottuso e strumentale, ostile allo sviluppo e alla crescita delle persone e della comunità”. Parole gravi, soprattutto perché arrivano da chi per anni ha diretto una fonderia classificata come industria insalubre di prima classe. Una struttura che da tempo genera preoccupazione nella nostra comunità.
La fonderia è ancora lì. È un nodo reale e irrisolto. Non è un’invenzione politica ma un fatto quotidiano che crea disturbo e inquietudine alle famiglie che abitano a pochi metri. Quelle famiglie che hanno sopportato odori insopportabili, che hanno protestato, che hanno chiesto ascolto. Se oggi il tema è al centro del dibattito pubblico è grazie al coraggio dei cittadini e del comitato di via Protomartiri Francescani.
Ecco perché definire tutto questo “ottuso” non è solo ingiusto. È un’offesa a chi ha lottato per vivere in un ambiente più sano. A chi ha chiesto solo rispetto. A chi ha avuto il coraggio di denunciare.
Davanti a questo problema l’amministrazione e la coalizione che sostiene Valter Stoppini hanno scelto la strada della responsabilità. Monitoraggi, confronti pubblici, relazioni tecniche, un’ordinanza sindacale e anche un esposto in Procura. Ogni scelta ha tenuto insieme due principi fondamentali: la tutela della salute e la salvaguardia dei posti di lavoro. Nessuna demonizzazione. Nessuna contrapposizione. Solo impegno concreto per trovare soluzioni condivise.
Chi oggi grida allo scandalo e accusa di ottusità un lavoro lungo e paziente in realtà prova a riscrivere la realtà per ottenere un vantaggio elettorale. La destra assisana non ha mai avuto il coraggio di affrontare il problema in modo serio. E oggi scarica tutto su un candidato, Eolo Cicogna, che resta in silenzio. Nessuna parola per i residenti. Nessuna proposta concreta per la delocalizzazione. Nessun distacco da chi attacca l’ambientalismo come se fosse un nemico.
Ma il silenzio non è neutralità. È assenso. È complicità. È la conferma che l’unico obiettivo è vincere, anche a costo di colpire chi ha lavorato per una città più sana e più giusta. Anche a costo di mortificare cittadini compaesani che rivendicano i propri diritti.
Questa è la differenza tra due visioni. Una che vuole tornare indietro, che mette il profitto davanti a tutto, che considera la questione ambientale come un ostacolo da superare. E una che guarda avanti, che mette al centro le persone, che crede in uno sviluppo giusto e duraturo.
Il 25 e 26 maggio si sceglie tra chi ha ignorato i problemi e chi ha avuto il coraggio di affrontarli. Tra chi vuole una politica fatta di slogan e chi ha costruito risposte con i fatti. Tra chi difende pochi interessi e chi lavora per il bene comune.
Noi scegliamo Valter Stoppini. Un uomo che ha servito la città con serietà, che conosce le difficoltà dei cittadini, che ha sempre ascoltato e agito. Perché Assisi merita una politica all’altezza delle sue sfide.