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Attualità – Finanziamento del Mibact per il sito archeologico di Collemancio -Cannara- Porzi: “Un passo in avanti per i beni culturali umbri".

Donatella Porzi

Il sito archeologico di Urvinum Hortense di Cannara ha ottenuto un finanziamento di 50mila euro dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali per il progetto “Un sito da vivere”, primo nucleo di un parco archeologico sul territorio: ne danno notizia la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Donatella Porzi, la Soprintendente per l’Archeologia, le Belle Arti e il Paesaggio dell’Umbria, Marica Mercalli e il Rettore dell’Università di Perugia, Franco Moriconi.

(Acs) Perugia, 27 dicembre 2017 – “Un grande risultato per i beni storico–culturali umbri, che si apprestano a fare un salto di qualità”. Così la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Donatella Porzi, che, insieme alla Soprintendente per l’Archeologia, le Belle Arti e il Paesaggio dell’Umbria, Marica Mercalli e al Rettore dell’Università di Perugia, Franco Moriconi, comunica che il sito archeologico di Urvinum Hortense di Cannara ha ottenuto un finanziamento di 50mila euro dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali per il progetto “Un sito da vivere”.

“Tale iniziativa – spiegano la presidente Porzi, la Soprintendente Mercalli e il Rettore Moriconi – consoliderà il valore del sito archeologico a livello interregionale grazie ad un progetto portato avanti da anni prima dal professor Maurizio Matteini, ed ora dal professor Gianluca Grassigli e che ha ottenuto il riconoscimento del Ministero, anche grazie all’interessamento del commissario prefettizio del comune di Cannara presso il Mibact. Il progetto di un Parco archeologico ad Hurvinum Hortense – spiega Porzi – ideato dalla professoressa Biagetti e presentato al Ministero dei beni culturali cinque anni fa dall’Associazione Civium di cui ero presidente, oggi grazie ad una lunga interlocuzione, comincia a dare i suoi frutti”.

“Il progetto – proseguono Porzi, Mercalli e Moriconi – prevede interventi realizzabili per step che puntano a migliorare la fruibilità dell’area. Un’area che dovrà essere il fulcro di un circuito di turismo culturale che raggruppi tutto l’ampio ventaglio di Beni culturali di natura archeologica offerti dal territorio. Ad Urvinum Hortense si intende creare un primo nucleo di parco archeologico, visitabile, capace di unire alla visita diretta (un percorso su strada romana, una visita del tempio e della pieve, visita delle tombe ricostruite con la tecnica della stampante 3D) e la fruizione tramite applicazioni per cellulari e tablet di contenuti multimediali. Ma il progetto complessivo prevederà anche il restauro delle pareti dipinte provenienti della Domus della Donna Velata e il recupero di una cisterna. Su queste opere di recupero e di restauro – conclude la presidente Porzi – sarà la Soprintendenza a seguire i lavori, in accordo con il gruppo scientifico che curerà l’intervento”. PV/ao/RED/pg

Mercoledì, 27 Dicembre, 2017 


Alessandro Orfei

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