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20 Aprile 2024
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Proroga pagamento IMU terreni agricoli da parte dei contribuenti, non il versamento dell’obolo allo Stato da parte dei Comuni.

Nella Gazzetta Ufficiale del 16 dicembre è arrivata la pubblicazione del decreto che proroga al prossimo 26 gennaio 2015 il pagamento dell’IMU sui terreni agricoli, mettendo la parola fine a una telenovela che durava dagli inizi del mese di Dicembre.
Il provvedimento (decreto legge n. 185/2014, recante “Disposizioni urgenti in materia di proroga dei termini di pagamento IMU per i terreni agricoli montani e di interventi di regolazione contabile di fine esercizio finanziario”) provvede a venire incontro alle esigenze indifferibili dei contribuenti che hanno perso il beneficio dell’esenzione sui terreni in virtù delle nuove regole stabilite dal decreto ministeriale emesso lo scorso 28 novembre 2014 e che non hanno avuto il tempo materiale di poter provvedere al pagamento di tale imposta.
In pratica il suddetto decreto (emesso dai dicasteri di Economia, Interno e Politiche agricole) del 28 novembre scorso ha ampliato il raggio d’azione dell’IMU a tutti i i agricol nei Comuni con “altitudine al centro” fino a 280 metri.
E non soltanto: nelle località in cui l’altitudine si colloca tra i 281 e 600 metri è stato imposto il pagamento ai proprietari che non sono coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali.
Precisazione: i coltivatori diretti esenti devono avere una posizione INPS e quindi non rientrano nell’esenzione i tantissimi pensionati che sono ancora coltivatori diretti ma che non hanno la posizione INPS aperta.
Il Comune di Assisi si trova in questa fattispcie.
Sono solo quattro i Comuni della Nostra Regione attualmente sottoposti a questa imposta tra cui Bastia Umbra.
L’esenzione totale è rimasta soltanto per i Comuni che hanno il Capoluogo posto a 601 metri in su.
Per quanto riguarda il Comune di Assisi, nei primissimi giorni di Dicembre il Ministero delle Finanze ha comunicato che da questa imposta lo STATO introiterà la somma di 510.000 €; somma che verrà gestita con le compensazioni Stato-Comuni di fine anno.
Tale somma, individuata con non precisate ragioni, risulta insindacabile e da corrispondere immediatamente nella sua interezza anche se l’Amministrazione non la riuscisse a recuperare.
I denari complessivi che lo Stato intende ricavare ammontano a 315 milioni di euro e verranno utilizzati per pagare i famosi 80€ in busta paga.
Il provvedimento rinvia il pagamento della imposta da parte del contribuente ma non il versamento dei Comuni dell’importo stabilito a priori.
Insieme a quasi tutti i Comuni dell’Umbria ci siamo costituiti al TAR del Lazio per impugnare la Legge che presenta evidenti vizi di incostituzionalità.
Ritengo che abbiamo toccato il fondo sull’uso delle imposte sugli immobili: dovevano essere la risorsa fondamentale dei Comuni per assolvere ai loro compiti istituzionali mitigata da una quota parte di questa che aveva il compito di riequilibrare le diverse realtà dei territori; è diventata una imposta di prelievo da parte dello Stato utilizzando i Comuni come Esattori.
Anche nella legge di Stabilità 2015 non mi sembra che il Governo abbia individuato una strada per risolvere questo tema centrale delle finanze degli ENTI LOCALI.

20/12/2014

Tonino Lunghi

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