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27 Aprile 2024
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Corriere dell'Umbria

“In Umbria possiamo vincere”

Massimo Mantovani, capogruppo in Regione del Nuovo centrodestra, indica la strada per battere la sinistra

di Diego Aristei
PERUGIA – “Evitiamo di farci la guerra con colpi bassi. E’ tempo di creare in questa regione l’alternativa. In Umbria possiamo vincere”. Massimo Mantovani, capogruppo in consiglio regionale del Nuovo centrodestra è un fiume in piena.“Mi è tornata, come non mai, la voglia di fare politica” afferma senza mezzi termini. Intanto invita tutti i simpatizzanti sabato prossimo a Roma alla convention del partito di Angelino Alfano come si terrà, a partire dalle 15, presso gli studios De Paolis. “Centinaia di persone-afferma sicuro – arriveranno dall’Umbria”. Mantovani, perchè l’elettore di centro destra dovrebbe venire questo weekend nella Capitale? “Ma è molto semplice. Sarà l’occasione per capire che cosa è il centrodestra e quali obiettivi la nostra nuova forza politica vuole raggiungere. Sarà una giornata indimenticabile perchè ci sarà il lancio ufficiale del partito e la presentazione del logo”. Ma era proprio inevitabile l’addio a Forza Italia? “Credevo nel Popolo della libertà come un composto chimico e non come miscuglio fisico.E purtroppo è accaduto proprio questo. Il partito è ormai in mano ai falchi che sono rapaci non solo contro le colombe ma anche nei confronti degli altri falchi”. Lasciamo la zoologia e torniamo alla politica. “Avevo la speranza che si costituisse un centrodestra normale. Adesso spetta a noi rilanciare il bipolarismo ma soprattutto costruire una formazione politicache meglio sappia rimodulare la propria azione considerando anche le nuove sfide, i nuovi scenari internazionali”. In sostanza cosa è mancato concretamente al Popolo della libertà? “E’ mancato il partito organizzato e questo ha portato alle nostre sconfitte. Abbiamo perso sei milioni e mezzo di voti. Il rapporto con il territorio va mantenuto e noi ci siamo dimenticati di questa semplice regola”. Insomma vuole dire che il Nuovo centro destra sarà maggiormente radicato sul territorio. “Certamente. La mia esperienza organizzativa mi dice di seguire questa strada. La base deve essere coinvolta. La nuova Forza Italia è nata senza alcun dibattito. Berlusconi ha deciso e così è stato”. Mantovani,concentriamo sull’Umbria. L’elettore umbro di centrodestra non è spiazzato dalla presenza di tre partiti? “Assolutamente. I sondaggi dopo l’annuncio del nostro partito,dicono che il centro- destra ha recuperato i voti perduti ed è in testa”. E perchè le persone dovrebbero votare per voi e non per Forza Italia o per i Fratelli d’Italia? “Perchè noi con questa operazione abbiamo dato dimostrazione di grande responsabilità nei confronti dell’Italia.E gli elettori lo hanno capito benissimo”. Detto questo, in Umbria come vi muoverete in vista delle prossime scadenze elettorali? “Risposta ovvia. Alleanza con tutto il centrodestra e con i movimenti dei cittadini, portatrici di istanze interessanti che arrivano dal basso, che vogliono costruire una alternativa adesso nei Comuni e nel 2015 in Regione”. Perfetto, ma ora tutto il centrodestra è come un tavolo con più zampe. La scelta dei candidati come deve avvenire? “Guardi,un po’ di esperienza penso di averla. Le vittorie a Todi, Gualdo Tadino, Bastia Umbra, Assisi portano anche la mia firma.La cosa è molto semplice.Dobbiamo dare l’impressione ai nostri elettori che possiamo vincere,che la partita la giochiamo ad armi pari.Se uno parte battuto, è già sconfitto. Per essere competitivi dobbiamo scegliere le persone giuste”. Dica subito chi è allora il candidato sindaco. “E’ quel candidato che porterà avanti con decisione i concetti di modernizzazione, innovazione,razionalizzazione”. Partono dunque nuovi caminetti nel centrodestra. “Possono essere momenti importanti. Guardi io sono convinto che in Umbria possiamo vincere”. Che appello lancia ai colleghi di Forza Itali a e di Fratelli d’I- talia? “L’obiettivo è creare l’alternativa in questa regione.Fare una guerra tra noi con colpi bassi non serve a nessuno e va evitata”. Scusi Mantovani c’è concretamente questo rischio? “Spero proprio di no”.

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