Con il provvedimento in materia di soggiorno turistico, appena approvato dall´assise comunale, la città di Assisi si dota di un nuovo strumento economico che di sicuro potrà contribuire a realizzare pienamente la grande vocazione turistica di Assisi.
Dobbiamo lavorare sul brand Assisi tutto l’anno, per migliorare i servizi di accoglienza e sicuramente tantissimo sulla promo-commercializzazione. Dobbiamo destagionalizzare la domanda, consolidando i flussi turistici esistenti ma, soprattutto, attraendone dei nuovi, avendo ben presenti i «turismi» che possono essere interessati al nostro territorio. Abbiamo l’onere e l’onore di mettere gli operatori privati nelle migliori condizioni di operare. Sì perché alla fine sono loro che devono portare turisti, preparando pacchetti attraenti, accogliendo con professionalità gli ospiti, ecc.
Se un tempo ci si limitava ad alzare la saracinesca per dare la possibilità alle persone di comprare i prodotti ed i servizi, oggi non è più così. Per proporsi e per vendere occorre essere attrattivi ed attraenti proprio perché si è alzato il livello di competitività ma anche il livello dell’aspettativa del servizio turistico. Quindi, è importante che tutti gli attori interessati – pubblici, istituzionali e privati – facciano la loro parte senza antagonismi ma facendo rete per il bene comune.
Nonostante il turismo sia, da sempre, una grande opportunità per l’intero nostro territorio, sui suoi capitoli gli investimenti sono sempre stati irrisori e irrilevanti. Soltanto nell’anno corrente questa amministrazione, pur senza imposta di soggiorno, ha avuto il coraggio di destinare importanti risorse del bilancio comunale, ma sarebbe inopportuno ripetere quel sacrificio negli anni successivi con le sole risorse interne.
E’ per questo che abbiamo introdotto l’imposta di soggiorno, nella breve finestra legislativa aperta dal Governo nazionale, e che, proprio perché per noi la trasparenza non è solo una parola, vedrà nei capitoli di bilancio una voce di entrata e voci di uscita ben identificate e legate tra loro. Preme sottolineare chiaramente che senza imposta di soggiorno la città di Assisi non avrebbe risorse da investire in quelli che sono, ormai, «turismi».
Molte le voci ascoltate nella fase di presentazione del regolamento agli operatori del settore, chi ha voluto ha inviato suggerimenti o richieste di variazioni che, per quanto legittimamente possibile, hanno trovato concretezza nel regolamento approvato. Altre, come quella di procrastinare al 2019 l’attivazione dell’imposta, non ha potuto trovare accoglimento, sia per via dei balzelli legislativi di apertura, chiusura e riapertura della possibilità per i Comuni di introdurre tale imposta e sia per l’urgente improcrastinabilità di atti incisivi per il rilancio del comparto turistico, in forte sofferenza dopo i noti eventi legati ai danni indiretti del sisma del centro Italia. La città di Assisi non può permettersi ulteriori ritardi. Ogni attività che vuole crescere e prosperare ha assoluta necessità di continuo rinnovamento e di investimenti tempestivi, prima che la concorrenza approfitti della nostra assenza e debolezza per “appropriarsi” di quote nel mercato dei turismi.
E’ importante sottolineare che quella appena approvata è una imposta che non graverà assolutamente sui cittadini e tantomeno sulle imprese del comparto; il contributo richiesto (per la “prima tre notti” di pernottamento), di un euro o poco più, è diretto invece ai turisti, che visiteranno la nostra città per goderne le bellezze artistiche, culturali e paesaggistiche. Da una prima stima il gettito dovrebbe ammontare a poco più di un milione di euro; si tratta di importi di rilievo, che sin d´ora il Consiglio comunale si è impegnato a destinare ad attività coerenti con il comparto turistico, e soprattutto richiedendo la partecipazione, nelle scelte relative alle destinazioni d´uso, degli attori principali del comparto stesso, delle parti sindacali rappresentative e degli altri soggetti previsti dalla normativa turistica regionale.
In tal senso, la proposta delle opposizioni, di utilizzo di parte dell’Imposta di Soggiorno a riduzione delle altre imposte comunali gravanti sui cittadini, è soltanto un’illusione demagogica e populista in quanto non consentita per espressa disposizione della normativa applicabile e, in particolare, dell’art. del D.Lgs. 23/2011.
Tuttavia, anche nell’ipotesi aulica di destinazione, ad esempio, di un 20% (circa 200 mila euro) del gettito previsto (circa 1mln di euro), a beneficio dei circa 28000 cittadini di Assisi si avrebbe un beneficio annuo procapite di circa 7 euro! Importo sicuramente irrisorio e irrilevante, oltrechè offensivo dell’intelligenza dei cittadini stessi, che avrebbe, questo sì, l’effetto di depauperare i 200 mila euro di risorse altrimenti utilizzabili in maniera sicuramente più produttiva con ritorno maggiore, in termini economici e d’immagine, sul singolo cittadino.
Sentiamo quindi, proprio a seguito della articolazione assunta da questo strumento di intervento, di poter esprimere un giudizio ampiamente positivo. La vocazione di Assisi, oltre alla reale dotazione di un patrimonio culturale di inestimabile valore, hanno bisogno di sostegno, di strumenti in grado di supportare questa meravigliosa città nello sviluppo del comparto turistico e con esso di tutto il tessuto economico. Il provvedimento approvato impegna tutti quanti ad ulteriore sforzo per la realizzazione di servizi che garantiscano un’offerta turistica di sempre maggiore qualità.
Con l’imposta di soggiorno, non stiamo penalizzando il territorio, ma, al contrario, è l’unico modo per valorizzarlo come merita.
Demagogia e populismo non ci appartengono. Collaboriamo per il bene comune!
#benecomune; #impostasoggiorno; #turismidiassisi; #iostoconassisi
29/09/2017
Giuseppe CARDINALI, Carlo MIGLIOSI, Paolo SDRINGOLA
Gruppo consiliare Assisi Domani
Redazione
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