Nella seduta del 28 settembre il Consiglio Comunale di Assisi ha approvato, con il voto contrario dell’intera opposizione, il regolamento per l’istituzione e l’applicazione dal 1 gennaio 2018 dell’imposta di soggiorno.
Imposta di cui al momento non si conosce né l’entità, in quanto sarà stabilita con future deliberazioni di Giunta, né l’utilizzo degli introiti che saranno oggetto di un piano di investimento da presentare entro il mese di ottobre.
Quindi di fatto un’approvazione al buio per tutti i consiglieri, tanto è vero che nel corso del dibattito dai banchi della maggioranza è venuta più e più volte la richiesta di approvare il regolamento “sulla fiducia”.
Ma quale fiducia, se in campagna elettorale la Prima Cittadina aveva promesso di non introdurre tale imposta chiedendo ed ottenendo, anche per questo, il voto degli assisani?
Ma quale fiducia, se l’applicazione dell’imposta è stata decisa prima di iniziare il confronto con le associazioni di categoria?
(già inserita nel Documento Unico di Programmazione – che detta le linee guida del bilancio – approvato nel mese di luglio)
Ma quale fiducia, se il testo deliberato è pressoché identico alla bozza pubblicata nonostante, a dire dell’assessore, siano pervenute molte osservazioni?
Ma quale fiducia, se non è stata accolta nessuna indicazione emersa dal serrato confronto in aula?
Ma quale fiducia, se non si è accettato nemmeno di spostare al 2019 l’introduzione dell’imposta per permettere agli operatori del settore turismo di recuperare, almeno in parte, le notevoli perdite di quest’anno?
29/09/2017
Rino Freddii
Redazione
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