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28 Novembre 2024
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Assisi Economia Politica

Lunghi – Appunti sull'introduzione dell'imposta di Soggiorno in Assisi.

Venerdì scorso, 1 settembre, si è svolto un incontro tra gli Operatori Economici legati al settore dell’accoglienza e l’Amministrazione Comunale in cui è stata presentata la proposta di istituire una imposta di soggiorno nel Comune di Assisi.
Questa settimana abbiamo ricevuto la Bozza del Regolamento e la prossima settimana sono previsti degli incontri partecipativi.
Il Decreto 24 aprile 2017 n. 50 ha eliminato il blocco, imposto dal Governo Renzi, di applicazione dell’imposta da parte dei Comuni. Il tributo era stato introdotto con D. Lgs. N. 23 del 2011 e doveva essere preso con una Delibera del Consiglio Comunale ed accompagnato da un Regolamento di applicazione.
Nel passato quinquennio amministrativo abbiamo discusso ampliamento per introdurre l’imposta. Il Sindaco Claudio Ricci è stato sempre di parere contrario ma molti dei Consiglieri Comunali sia di maggioranza che di opposizione erano favorevoli.
Il sottoscritto, quando ha avuto la responsabilità di gestire la delega al Bilancio ha redatto una serie di studi sia per introdurre l’imposta di soggiorno che per l’addizionale irpef. Dopo l’elezione di Claudio Ricci a Consigliere regionale volevamo procedere con l’applicazione, tanto è vero che la Dirigente aveva predisposto gli atti per il Consiglio.
Questo non è stato possibile per il sopraggiungere dello stop da parte del Governo Centrale.
Ma quando ci siamo presentati alle Elezioni abbiamo con forza sostenuto le ragioni dell’imposta e messo in evidenza tutta una serie di problematiche che la sua applicazione comportava.
Lo abbiamo fatto aprendo un dialogo serrato con gli operatori che giustamente reclamavano di poter essere coinvolti nella gestione delle risorse ricavate.
Oggi la situazione è cambiata; ci rendiamo conto delle gravissime difficoltà che sta attraversando il settore dell’accoglienza sia nel settore alberghiero che in quello ristorativo e commerciale. Ma le difficoltà di oggi non possono farci cambiare idea.
Condivido quanto afferma Antonello Amori che Assisi ha bisogno di un progetto complessivo che rilanci il settore dell’accoglienza perchè i numeri delle strutture esistente, sia alberghiere che ristorative che commerciali, sono notevolmente diverse dalle altre realtà della nostra Regione.
E non continuiamo a dire che in questi anni non è stato fatto nulla. Già il fatto che sono nate decine e decine di attività sta a dimostrare che l’aspettativa è stata alta.
Chi conosce le realtà colpite dai disastri causati dal sisma si rende conto che questa città è risorta in un decennio; inoltre è stato realizzato un sistema infrastrutturale di parcheggi e di spazi pubblici che non ha eguali nella nostra Regione.
Ma non possiamo fermarci. Nel settore dell’accoglienza dobbiamo fare investimenti considerevoli per presentarci meglio e per vendere meglio il nostro prodotto al fine di riuscire a rimanere in un mercato altamente competitivo. L’unica cosa che resiste è la forza del nostro Brand legato a Francesco ed il modo in cui la città ed il territorio sono riusciti a conservarsi in un’Italia semi-distrutta dal urbanesimo contemporaneo.
È certo che per fare qualsiasi cosa, mettere in campo qualsiasi progetto, ci vogliono dei denari ed i denari li dovrebbero anticipare chi concretamente opera nelle attività perché questi sono i primi beneficiari di una politica di sviluppo che si riversa successivamente sull’intero sistema economico ma in forma indiretta.
L’introduzione della imposta di soggiorno o meglio di una imposta di scopo sullo sviluppo del settore dell’accoglienza in Assisi dedicando totalmente il ricavato di tale cespite al settore con un patto chiaro da stipulare tra amministrazione comunale ed operatori nel definire il modo come investire questi denari che non deve essere motivato da interessi di parte ma orientato allo sviluppo.
Questa Amministrazione aveva fatto una giusta scelta reperendo nel Bilancio una cifra importante per il Settore Turismo-Cultura ma i risultati sono stati deludenti.
Il fatto che il simbolo della Serafica Civitas non sia presente nelle locandine del Cortile di Francesco, in un momento in cui non occorre dividerci ma occorre costruire insieme, rappresenta in maniera visiva la delusione di tanti.
Non si possono buttare via i denari investendo solo su alcuni eventi. Assisi non ha bisogno di eventi: ha bisogno di costruire un sistema turistico locale all’altezza di questa città. Per esempio ha bisogno di avere una piscina comunale copertura che serve ai residenti ma anche a quelli che frequentano la città. Ha bisogno di un Pala Eventi vero. Come ha bisogno di investire in promozione in maniera seria insieme agli operatori che sono cresciuti in questi anni ed oggi rappresentano una ricchezza per il nostro territorio.
Quindi attenzione, non cambiamo idea per motivi di convenienza, ma i denari devono essere spesi bene e soprattutto non sprecati.
09/09/2017
Antonio Lunghi

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