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23 Novembre 2024
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Corriere dell'Umbria

Caso Codep, condanne solo per tre imputati Niente disastro ambientale

comodipmCadono anche le accuse di associazione e avvelenamento di acque Pene da due a quattro anni per gestione illecita di rifiuti

Riconosciute provvisionali al ministero dell’Ambiente e ai Comuni di Bettona, Bastia Umbra, Bevagna e Cannara

Assolti anche i tecnici dell’Arpa E sulla presunta gestione illecita di rifiuti incombe la prescrizione

PERUGIA Sono stati quasi tutti assolti gli imputati nel processo Codep e peri tre condannati (con pene da due a quattro anni) sono comunque caduti i reati più pesanti, quelli che avevano portato la vicenda in corte d’assise.La sentenza della corte presieduta dal giudice Gaetano Mautone (Giuseppe Noviello a latere) ha infatti escluso l’associazione a delinquere, il disastro ambientale e l’avvelenamento di acque lasciando in piedi -ma solo per tre, come detto – l’imputazione della gestione illecita di rifiuti. “Se c’è una cosa che non ho mai fatto nella mia vita è risparmiare ai danni delle persone o dell’ambiente”, era stata la conclusione delle dichiarazioni spontanee fatteierimattina da Rinaldo Polinori,il maggiore allevatore rimasto coinvolto nello scandalo Codep, difeso dagli avvocati David Brunelli e Chiara Peparello. Poi la corte si era ritirata per riemergere dopo circa 6 ore di camera di consiglio. Così, dopo anni di processo per la vicenda deflagrata nel 2009 con l’esecuzione di 11 misure cautelari a seguito di tre anni di indagini del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, ieri è stata posta la parola fine in primo grado. Graziano Siena, già presidente del cda di Codep, è stato condannato a quattro anni,Gianni Berretta a tre anni e Stefano Zanotti a due anni (pena sospesa) solo peril capo B (gestione illecita di rifiuti), ipotesi di reato per cui la prescrizione incombe. Oltre a dover ripristinare lo stato dell’ambiente gli imputati Siena, Zanotti e Berretta sono stati condannati al pagamento di una provvisionale di 50 mila euro al ministero dell’Ambiente, di 20mila al Comune di Bettona, di 10mila ai Comuni di Bastia e Bevagna, di 5mila al Comune di Cannara, più il danno da liquidare in separata sede.Assolti invece da tutti i reati gli altri, consiglieri Codep, allevatori e tecnici dell’Arpa: Antonio Bagnetti, Susanna D’Amico,Nicoletta Giammarioli, Sergio Longetti, Giovanni Mattoni,Renato Mattoni,Giuseppe Mencarelli,Massimo Mencarelli, Claudio Menganna,Giuseppe Meschini,Rinaldo Polidori,Giampaolo Proietti, Paolo Schippa, Nicola Taglioni, Renato Taglioni. Esultano le difese, che peraltro preannunciano l’appello per i tre imputati condannati. “La memoria va alle persone che hanno subito l’ingiusta detenzione e che hanno da innocenti dovuto superare le porte del carcere con tutto quello che ne consegue anche in termini di impatto sociale”, dice l’avvocato Alessandro Bacchi. “Massima soddisfazione per la decisione che ha rigorosamente valutato in materiale probatorio”, sostiene l’avvocato Francesco Falcinelli. Tra i difensori anche Giancarlo Viti, Nicola Di Mario, Franco Libori, Franco Pirami.Pesanti, come detto, erano le accuse agli amministratori dell’epoca di Codep scarl e a imprenditori che conferivano all’impianto pubblico di depurazione reflui di Bettona, da Codep gestito, tra cui quella di “associazione finalizzata a commettere una serie indeterminata di reati contro l’ambiente e la salute pubblica”. Un presunto sodalizio – diceva il pm Manuela Comodi che aveva chiesto anche condanne di 6 e 12 anni, oltre ad alcune assoluzioni – “dedito al conseguimento di ingenti profitti operando nel settore dell’illecita gestione di rifiuti speciali non pericolosi costituiti principalmente da effluenti liquidi e solidi prodotti presso l’impianto di depurazione comunale e derivanti dal trattamento di reflui zootecnici e acque di vegetazione provenienti dalle aziende di consociati e di utenti conferiti all’impianto medesimo”. Gli avvocati di parte civile Valeriano Tascini e Emma Contarini: “La sentenza conferma comunque l’impostazione accusatoria in merito alla gestione illecita di rifiuti in relazione a una non corretta gestione di reflui”.

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