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21 Dicembre 2024
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Assisi Cultura

Carlo Acutis sulle orme di Francesco e Chiara d’Assisi, un libro originale che esalta la bellezza.

Presentato a palazzo Donini l’ultimo volume del vescovo Sorrentino sul prossimo Santo

ASSISI – “In questo libro parlo di Francesco e di Chiara e lo faccio interrogando Carlo. Mi permetto di credere che questo piccolo volume ha la sua originalità. È un po’ il libro di testo del Santuario della Spogliazione. Chi vuole capire cosa è successo ad Assisi in questi diciannove anni, da quando sono arrivato, troverà in questo libro un po’ di aiuto, anche se quello che è successo non è per merito mio, ma per una serie di circostanze. Sono stato solo uno strumento di questa storia grande di Dio”.

Lo ha detto mercoledì pomeriggio, 18 dicembre, il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, parlando del suo ultimo libro “Carlo Acutis sulle orme di Francesco e Chiara d’Assisi – Originali non fotocopie” (Edizioni Francescane italiane, pp. 160), nel corso della presentazione che si è svolta nel salone d’Onore di palazzo Donini a Perugia. A parlare, insieme all’autore il professor Marcello Signorelli, ordinario di politica economica e direttore del Dipartimento di Economia all’Università degli studi di Perugia, padre Francesco Piloni, ministro provinciale dell’Ordine dei frati Minori di Umbria e Sardegna e la giornalista Marina Rosati, che ha moderato l’incontro. Signorelli, sottolineando l’originalità del volume, ha parlato delle teorie del valore in correlazione al libro. “Anche se sono tante le cose che mi hanno interessato – ha detto – questo libro è una sorta di teoria pratica del valore. Si parla di tre persone come noi (Francesco, Carlo e Chiara) che hanno una dimensione di eccezionalità, perché due sono santi e uno lo sarà a breve, hanno dato valore alle cose a cui oggi non ne viene dato, a qualcosa che va oltre la nostra vita terrena. La parola felicità è stata dimenticata dall’economia, dalla crisi economica”. Padre Piloni, parlando del giovane Beato, prossimo Santo, ha detto che “Carlo non ha la ricchezza dei soldi ma di aver incontrato testimoni che gli hanno trasmesso altri valori. Ha avuto desideri belli di giustizia e verità, per questo abbiamo bisogno di questo perché, se non esiste più nessuno che richiami a questi valori, si svuota la memoria. Non bisogna essere vuoti e non possiamo non sentirci responsabili di tramandare questi valori perché dal vuoto di memoria nascono gesti assurdi”. Intervenendo all’incontro e ringraziando il vescovo per questa sua ultima profonda produzione letteraria, la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha sottolineato l’importanza di “questo momento in una istituzione in cui i nostri gesti vengono guardati come un segno; vorrei che ci fossero più momenti di dialogo ed elevazione come questo nel palazzo della Regione”. La presidente ha poi richiamato la positività di Carlo, legandola al disorientamento adolescenziale; penso sempre ai tanti giovani che, in Assisi, con il loro entusiasmo si riversano nella piazza di una città che parla di come accogliere; nell’anno del Giubileo e non solo, il tema dell’accoglienza diventa per noi fondamentale”.

Assisi, 19 dicembre ’24

 

Antonella Porzi

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