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27 Luglio 2024
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Bastia Umbra

Nasce il Comitato Salviamo i Pini di v. S. Francesco, v. Marsala e v. Manzoni.

Presentata una diffida al comune firmata da oltre 100 cittadini

Il 12 giugno l’amministrazione di Bastia Umbra ha presentato il progetto di riqualificazione arborea e pedonale dell’asse V. Giontella-v. S. Francesco e di manutenzione straordinaria delle vie limitrofe Marsala e Manzoni in cui è previsto, ad eccezione di v.le Giontella, l’abbattimento di tutti i pini esistenti (22).

 

Da allora si è andato formando un comitato cittadino, promosso dall’associazione Progetto Bastia, che ha voluto approfondire il tema dal punto di vista tecnico, scientifico e legale per opporsi alla decisione dell’amministrazione giudicata grave ed irreversibile in quanto lesiva del patrimonio storico, paesaggistico e ambientale collettivo.

Sulla base di questi principi valoriali si è costituito il comitato Salviamo i Pini di v. S. Francesco, v. Marsala e v. Manzoni che ha presentato lunedì 28 agosto, tramite l’avvocato Gabriele Boschi, per conto dei primi 111 firmatari, formale diffida nei confronti dell’amministrazione per “sospendere immediatamente la realizzazione dell’intervento così come previsto nelle parti in cui si prevede l’abbattimento delle alberature protette.” La PEC è stata recapitata anche alla Centrale Unica di Committenza dei comuni di Assisi, Bastia Umbra e Cannara

 

Le motivazioni addotte dall’amministrazione muovono fondamentalmente dal rilievo del pericolo causato dal dissesto stradale, provocato dall’apparato radicale, per cui viene ravvisata come unica soluzione l’eradicazione totale di tutti gli esemplari di Pinus Pinea. Nel contempo viene dichiarata la volontà di non procedere ad alcun reimpianto per l’eccessivo numero di alberi presenti almeno in v. S. Francesco dove convivono tigli e pini.

 

I punti della contestazione

 

  • La diffida, entrando nel merito della normativa che regola la materia, ha contestato la decisione dal punto di vista della legge regionale che consente sì l’abbattimento di specie protette, come il Pinus pinea, solo in caso di “pubblica utilità o incolumità”, ma aggiunge che questo è concesso solo “… previo sopralluogo che accerti l’impossibilità di soluzioni tecniche alternative.

Ebbene le ricerche effettuate sul territorio nazionale hanno evidenziato innumerevoli tecniche capaci di garantire viabilità sicura e salvaguardia delle alberature, applicate in alcuni casi esemplari tra cui la vicina via Los Angeles, a Santa Maria degli Angeli, i viali di Roma e Latina, Riccione, Trieste, Cavallino Tre Porti e  per finire il lungomare di Lignano Sabbiadoro, dove nel 2016 il gruppo di lavoro Alle Radici dell’Albero, composto da dottori agronomi e forestali, ha messo in sicurezza 350 pini in una zona sottoposta  alle sferzate  della Bora, ricevendo numerosi premi e articoli in riviste specializzate.

 

  • Altra scelta arbitraria e non consentita dalla legislazione regionale è la dichiarazione di non voler procedere ad alcun reimpianto, quando anche su questo la legge è tassativa: “Le autorizzazioni [all’abbattimento, causa pericolo, di specie tutelate] … rilasciate dall’ente competente … sono subordinate al reimpianto di esemplari appartenenti a specie indicate nel regolamento di attuazione

 

  • Ultimo nodo di contestazione riguarda la normativa europea che in tema di fondi PNRR, da cui attinge il progetto Giontella-S. Francesco, prevede l’obbligo tassativo del rispetto del principio “non arrecare danno significativo all’ambiente” (DNSH) secondo sei obiettivi (mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, riduzione dell’inquinamento, protezione e il ripristino della biodiversità, ecc…).

Anche in questo caso la letteratura scientifica e gli studiosi consultati hanno dimostrato, numeri alla mano, come un simile progetto di eliminazione di una massa vegetale così consistente comporti una diminuzione significativa di produzione di ossigeno, di capacità di assorbimento di CO2 e di elementi inquinanti, un incremento delle temperature per la sparizione degli ombreggiamenti e l’annullamento dell’effetto di frazionamento della pioggia temporalesca. Per la biodiversità è ancor più paradossale l’affermazione della sua protezione quando viene eliminato totalmente l’habitat vegetale di specie botaniche e animali.

 

Il comitato chiede quindi all’amministrazione che il progetto venga riconsiderato rispettando i principi della Sicurezza della viabilità, dell’integrità e tutela del Paesaggio, dell’Ambiente e dell’identità storica dei viali oggetto della riqualificazione.

 

Link all’articolo con il testo integrale della diffida – https://progettobastia.it/2023/08/analisi-critica-del-progetto-in-costruzione/

 

Si può aderire alla diffida sottoscrivendo la petizione Salviamo i Pini di v. S. Francesco, v. Marsala e v. Manzoni a Bastia Umbra, nella piattaforma Change.org a questo indirizzo https://chng.it/w5HPXyYDFd

 

Tutti i cittadini sensibili al tema che intendono collaborare alle iniziative in programma possono segnalare la propria disponibilità inviando una mail a info@progettobastia.it e iscrivendosi al gruppo Facebook Salviamo i Pini di v. S. Francesco, v. Marsala e v. Manzoni

 

Nel sito www.progettobastia.it è disponibile il n° 5 del magazine, dedicato al tema, con articoli, documenti, video e interviste.

 

29/08/2023

Progetto Bastia

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