Assemblea diocesana e consegna del piano pastorale sulla Carità politica; Tarquinio accende il dibattito
Monsignor Sorrentino: “In questi tempi supplementari che mi sono stati concessi facciamo goal insieme”
ASSISI – “Sarei tanto felice, se dopo tanti anni di servizio, nei quali ritengo di avervi dato nella mia povertà, linee di rinnovamento pastorale che credo vitali e urgenti, ma che siamo ben lontani dall’aver realizzato, mi deste la consolazione di sentirmi accompagnato ed esaudito. Credo che sarebbe un bene anche per voi, per la nostra Chiesa e per il nostro territorio. Tutto affido alla grazia e alla benevolenza del Signore”. Lo ha detto il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, domenica pomeriggio 10 settembre nella cattedrale di San Rufino ad Assisi, nel corso della celebrazione eucaristica di consegna del piano pastorale dal titolo: ‘Carità politica per una Chiesa radicata nel territorio e nella storia’. Il vescovo Sorrentino ha spiegato che “arrivando alla carità politica, siamo a un punto particolarmente importante, ma anche particolarmente delicato del nostro impegno di Chiesa. Occorre formarci bene. La scelta che vi propongo quest’anno è appunto quella formativa”. Facendo riferimento poi alla proroga del suo mandato episcopale il vescovo ha precisato che “avevamo programmato da tempo questo discorso sulla carità politica, ma essendo io arrivato all’età canonica in cui noi vescovi siamo invitati a lasciare ad altri il testimone, temevo che proprio questo tema conclusivo sarebbe rimasto fuori dal mio servizio. Ed invece il Papa ha voluto confermarmi per questa sorte di tempi supplementari, di cui io stesso non conosco i termini. Mi sono permesso a conclusione di questa lettera, di usare ancora la metafora sportiva per dire che ringrazio Dio per avermeli dati, ma mi piacerebbe però che il ‘goal’ lo facessimo insieme”.
Poi il vescovo ha posto l’accento sulle linee guida del piano: “È tempo di un cristianesimo adulto, capace di essere informato, responsabile, attivo nella realtà sociale, economica, politica, perché il Vangelo illumini anche questi ambiti così vitali della civile convivenza”. A sottolineare e condividere i punti del piano pastorale era stato, sabato mattina, Marco Tarquinio, editorialista e già direttore di Avvenire, che si è soffermato, tra gli altri, sui temi della famiglia, ambiente, relazioni, pace, educazione, formazione.
“Il territorio della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, ma soprattutto Assisi – ha detto Tarquinio – è imperniato di fede profonda, con figure in grado di cambiare la vita della fede e delle persone. I cristiani sono uomini e donne che partecipano interamente al tempo in cui vivono, alle gioie, ai dolori, alle sofferenze e alle angosce degli altri fratelli e sorelle, nel segno della fede che, come diceva Benedetto XVI, aiuta a illuminare i valori che abbiamo saputo indagare e scoprire.
L’azione politica è una delle azioni del cristiano”. Tarquinio ha poi fatto un appello alla fratellanza tra popoli: “Molti di quelli che arrivano da lontano hanno la nostra stessa fede e non ce ne accorgiamo, li cataloghiamo per il colore della pelle senza pensare a quello che hanno dentro. E non bisogna dimenticare che il tempo cui viviamo è quello in cui la famiglia ha perso le sue dimensioni fondamentali, una crisi frutto delle politiche che sono state fatte. Abbiamo perso la dimensione verticale, quando le generazioni convivevano e che nella società che abbiamo costruito si è spezzata: ora ognuno vive per conto suo. Ma abbiamo anche perso la dimensione orizzontale: è in crisi il rapporto genitori-figli, abbiamo costruito sistemi di vita e di lavoro per cui padre e madre fanno fatica a stare insieme e anche i figli faticano a stare con i genitori.
Abbiamo perso la sapienza civile del matrimonio: lo pensiamo come una gabbia e abbiamo costruito società da rapporti flebili che si sciolgono rapidamente. Ma ridare unità e armonia alla vita degli uomini e delle donne è una sfida per cui la comunità cristiana può essere protagonista, difendendo la vita nascente e nel rispetto assoluto della vita morente”. L’assemblea diocesana si è poi caratterizzata per un interessante dibattito innescato dalle domande di alcuni amministratori e rappresentanti delle istituzioni presenti in sala, come il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, il vice sindaco di Assisi, Valter Stoppini, la presidente del consiglio comunale assisiate, Donatella Casciarri e Laura Pizziconi, consigliere comunale del medesimo consesso.