Il libro del vescovo Sorrentino sul Beato al centro di un convegno a Pisa
Nel volume si parla per esempio di partecipazione operaia, credito, finanza e cooperativismo
PISA – “Il libro, che stasera presentiamo, non è solo una illustrazione a 360 gradi del pensiero del Toniolo da leggere e poi riporre sullo scaffale, questo volume potrà costituire uno strumento di lavoro da tenere presente anche per i mesi e gli anni futuri per una maggiore conoscenza del pensiero del Toniolo e soprattutto per affrontare, alla luce del pensiero sociale cattolico, i tanti problemi che oggi sono sul tappeto”. Lo ha detto il professor Romano Molesti, presidente della Fondazione studi tonioliani che, insieme alla Fondazione Opera Giuseppe Toniolo e altri enti, giovedì 8 giugno nel pomeriggio a Pisa, ha organizzato una giornata di approfondimento e conoscenza del pensiero dell’economista cattolico “A dieci anni dalla beatificazione di Giuseppe Toniolo”, partendo dal libro scritto dal vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino dal titolo: Economia umana. La lezione e la profezia di Giuseppe Toniolo: una rilettura sistematica (Ed. Vita e Pensiero, pagg. 364). “Tutta l’opera del Toniolo – ha spiegato Molesti – fa riferimento all’assioma che non è un buon economista chi è soltanto un economista. L’etica in nessun caso, può essere espunta dal comportamento economico. Da considerare pure quelle parti che riguardano l’impresa e la partecipazione operaia. Particolarmente illuminanti sono quelle pagine in cui l’autore, trattando del credito e della finanza, mette in evidenza gli inconvenienti che possono derivare dal dominio incontrollato di un’economia finanziaria.
Il concetto cristiano di democrazia e la trattazione del cooperativismo sono altre parti del pensiero del Toniolo efficacemente illustrate nel volume. Temi, questi, cui abbiamo accennato, che potranno essere trattati ogni anno dando la precedenza a quelli che presentano maggiore urgenza”. A condurre i lavori è stato Riccardo Saccenti dell’Università di Bergamo e numerosi sono stati i contributi offerti alla riflessione di tutti: Giuseppe Notarstefano (Presidente Azione Cattolica Italiana) di Toniolo e le organizzazioni cattoliche, Luigino Bruni (Economista) Toniolo e la sostenibilità, Antonella Occhino (Preside della Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore) Toniolo e il mondo accademico, Giovanni Padroni (già ordinario di Organizzazione aziendale dell’Ateneo pisano) Toniolo e la cultura cattolica, Benedetto Delle Site (Coordinatore giovani UCID), Toniolo e l’impresa e Stefano Zamagni (Economista) L’attualità di Giuseppe Toniolo. I lavori sono stati aperti con i saluti dell’arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto e di Andrea Maestrelli, presidente dell’Opera Giuseppe Toniolo.
Nel suo intervento il vescovo Sorrentino mettendo in evidenza i tre cardini (principio di correlazione umanistica, principio di correlazione solidaristica, principio di correlazione etica) che rappresentano “l’ottimo tonioliano” ha sottolineato che la sua grande sfida fu quella di aver ridisegnato “un ideale di società, di cultura e di economia che avesse, come suo ultimo risultato, una società fraterna, in cui l’economia fosse a servizio della persona umana, il capitale fosse ‘seguace alleato’ e non despota del lavoro e dell’impresa, e gli “ultimi” fossero messi al centro di ogni politica sociale ed economica, e non ridotti ai margini dell’organismo sociale.
Assisi, 09 giugno 2022