13.5 C
Bastia Umbra
29 Marzo 2024
Terrenostre 4.0 giornale on-line Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Cannara
Assisi Politica

25 APRILE, FESTA DELLA LIBERAZIONE E DELLA RITROVATA LIBERTÀ, SIA PERSONALE CHE COLLETTIVA.

Nel giorno della Festa del 25 Aprile, noi Consiglieri Civici del Comune di Assisi, vogliamo fare memoria dei valori della Liberazione che, con la fine della seconda guerra mondiale, ancora oggi possono alimentare il vivere civile e la coesione sociale dell’Italia.

La retorica, che per decenni ha trovato ampio spazio sicuramente inevitabile, oggi è quasi scomparsa, liberando letture che da almeno un decennio arricchiscono i sentimenti diversi dei tanti che s’impegnano per il progresso della Nazione.

I Gruppi consiliari di Assisi Domani e Assisi Civic – composti da persone di età molto diverse e con una visione politica ad ampio raggio – trovano, in questa grande festa repubblicana, spunti singolari che arricchiscono ognuno.

La Festa della Liberazione è festa della ritrovata libertà sia personale che collettiva. Per noi, che siamo convinti di essere stati pensati fin dalle origini nella libertà, custodirla è impegno comune nei vari contesti, in qualche modo anche dove essa è minacciata. È un bene prezioso, gravemente offeso oggi in Ucraina e in tante altre parti del mondo.

Da sempre essa spaventa i potenti perché potrebbe portare o consolidare la giustizia, essendone il presupposto etico e politico. Conquistarla perciò non basta, deve essere custodita. In un Paese democratico come il nostro è il Parlamento che ha il compito di tutelarla e di incrementarne l’efficacia. Ai cittadini è chiesto di vigilare e di essere partecipi a renderla stabile. La libertà ha bisogno ogni giorno di uno sguardo!

In questa giornata, il ricordo di chi ha combattuto per conquistarla ci riporta al 25 Aprile del 1945, giorno dell’insurrezione generale nelle città del Nord Italia. Se vogliamo però comprendere appieno l’importanza di quel giorno e della festa che spontaneamente si trasmise nell’intero Paese, sancendo la ritrovata unità, dobbiamo pensare a quel giorno, di cui anche quest’anno facciamo viva memoria, come ad un tempo più lungo.

La libertà, come tutti i beni importanti e preziosi, si raggiunge con il sacrificio e quella di un popolo con il contributo di molti. È occorso il più alto pensiero politico di repubblicani, liberali, socialisti, popolari, comunisti, azionisti ed altri, che a seconda dei momenti ha visto il prevalere di uno sugli altri, ma che proprio nella guerra di liberazione dal nazifascismo ha trovato la sintesi unitaria. Il pensiero, ma non solo.

Tanto sangue, anche, è stato sparso soprattutto dai giovani, ma non solo. Dalle guerre risorgimentali, passando per le inutili guerre coloniali, poi il primo conflitto mondiale, la partecipazione alla guerra civile spagnola, il secondo conflitto mondiale e la guerra di liberazione sul suolo italiano, la sconfitta politica e morale della Monarchia sabauda, l’approvazione di una Costituzione repubblicana, esempio di democraticità, è questo il percorso necessario per comprendere l’importanza del 25 Aprile, che celebriamo ogni anno.

Ricordiamo la Resistenza e la guerra condotta dalle forze partigiane e dal rinato Esercito Italiano accorpato a quello Anglo-Americano, ma anche i sentimenti, la civiltà e la forza di un popolo che nei secoli si sono forgiati. Senza queste virtù come avrebbero potuto sopportare i cittadini di tutte le età gli interrogatori, le torture e la morte?

Eppure l’hanno fatto e non solo durante il biennio ’43-’45. Dagli adolescenti agli anziani abbiamo una infinità di testimonianze che ci danno la misura del collettivo sacrificio. Gli eccidi di massa – perpetrati da parti avverse, che ormai la storia ha disseppellito conservandone però la distinzione, affinché non si confondano in un calderone dove si perderebbero le coordinate delle responsabilità primarie ed effettuali – sono purtroppo una crudele realtà, come le vendette personali e collettive. C’è un solo modo per evitarle: i conflitti devono essere banditi, come la nostra Carta Costituzionale sancisce. È assurdo continuare ad alimentare le guerre con la vendita delle armi, divenendo di fatto complici di azioni di morte. Il nostro Paese sia veramente, in ogni situazione, portatore di vita!

Come si può non essere in questo giorno, almeno con il pensiero e con il cuore, in Ucraina e in Russia, in Palestina e in Afghanistan e in tante altre parti del mondo? La libertà non ha confini di spazio e di tempo!                                                                      

Nel nostro 25 Aprile un posto particolare spetta alle donne. Non pensiamo esclusivamente alle staffette partigiane che hanno avuto un ruolo importante nell’ultima Resistenza, ma anche per portare un altro esempio a quelle del Sud, portatrici degli stessi sentimenti, che hanno svolto per i cosiddetti Briganti lo stesso lavoro di collegamento contro l’efferata lotta che il Regno d’Italia scatenò per depredare le ricchezze del Sud. Non solo quindi crocerossine, ma anche combattenti. Così ricordiamo le madri, le mogli e le sorelle che nelle preghiere alla Madonna affidavano i loro uomini che nei vari fronti delle guerre combattevano senza comprenderne il perché. Il peso di portare avanti le famiglie, sotto i bombardamenti e spesso la fame, sono sempre loro che lo hanno affrontato con dignità.

Si dia alla Festa del 25 Aprile un respiro più ampio, perché soprattutto le giovani generazioni si soffermino e, nella conoscenza, diventino attrici di una continua Liberazione di cui ciascuno e tutti hanno bisogno.

Come nel combattere la pandemia siamo stati esempio di comportamenti virtuosi, così possiamo esserlo in tutte le situazioni difficili che la vita ci presenta, ricordando l’avvertimento di Brecht “Beati i popoli che non hanno bisogno di eroi”, seppure all’occorrenza, perché ancora non siamo in un mondo perfetto, abbiamo dimostrato di non essere la terra sventurata che non ne produce.

Saremo, quindi, più sicuri di un futuro migliore se gli ideali di libertà, uguaglianza, fratellanza e amore per il prossimo, saranno i comuni obiettivi per il nostro essere passati per la Liberazione.

Gruppo consiliare Assisi Domani: Alfredo Bolletta, Giuseppe Cardinali, Scilla Cavanna, Marylena Massini

Gruppo consiliare Assisi Civica: Laura Pizziconi

 

Lascia un commento