Perugia – Il 4 ottobre scorso, a Irkutsk in Siberia, agenti armati dell’OMON (Unità mobile speciale della Guardia Nazionale russa) hanno fatto irruzione in 12 case di Testimoni di Geova e hanno brutalmente aggredito due coppie di Testimoni: Anatolij e Greta Razdobarov e Nikolaj e Lilija Merinov. Alla crescente persecuzione subita dai Testimoni di Geova nella Federazione Russa, accusati di essere estremisti, si aggiungono adesso brutali torture fisiche e il sequestro di persona.
Tutto è cominciato alle 6 di mattina, quando gli agenti speciali sono entrati con la forza nella casa di Anatolij e Greta. Subito li hanno ammanettati con le braccia dietro la schiena e li hanno colpiti ripetutamente. Anatolij è stato preso a calci all’addome e alla testa, afferrato per le mani ammanettate e sollevato con violenza da terra. Anatolij si è contorto dal dolore mentre il peso del suo corpo gli provocava l’iperenstensione delle spalle. Non contenti, gli uomini dell’OMON hanno continuato a torturarlo cercando di inserire con la forza una bottiglia di vetro tra le sue natiche. Gli agenti sono rimasti nella casa dei Razdobarov per più di otto ore di violenza e terrore.
Anche Nikolaj e Lilja Merinov hanno subito torture. Quando gli agenti hanno fatto irruzione nella loro casa per prima cosa hanno colpito Nikolaj al volto facendogli perdere i sensi. Quando ha ripreso conoscenza, si è ritrovato con un agente seduto sopra di lui che lo picchiava. L’agente gli ha rotto i denti davanti. Anche Lilja è stata aggredita più volte e ammanettata, e solo dopo diverso tempo le hanno permesso di vestirsi adeguatamente.
Dal 2017, quando la Corte Suprema di Mosca ha dichiarato estremiste le attività degli oltre 175 mila Testimoni di Geova russi, la situazione della comunità è andata peggiorando. Al 15 ottobre scorso sono state condotte in tutta la Federazione Russa 1583 perquisizioni nelle case di Testimoni di Geova alla ricerca di pubblicazioni religiose considerate materiale “eversivo”, tra cui la Bibbia stessa, 559 Testimoni hanno subito un processo penale, 299 fedeli in totale sono stati incarcerati e sono state già pronunciate 143 sentenze con condanne fino a 8 anni di carcere (fonte: jw-russia.org).
Tutte le 41 comunità dei Testimoni di Geova dell’Umbria, comprese quelle russe di Gualdo Tadino, Perugia e Terni, manifestano tutta la loro preoccupazione per ciò che sta accadendo nella Federazione Russa.
La Comunità Internazionale si è più volte espressa contro questa incredibile e ingiustificabile persecuzione. Il 9 gennaio 2020 Rachel Denber, vicedirettrice di Human Rights Watch per l’Europa e l’Asia centrale, ha affermato che “non c’è nulla di nemmeno lontanamente giustificabile in tutto questo”. Anche il Ministero degli Affari Esteri Italiano, in risposta a due interrogazioni parlamentari nel 2019 e nel 2020, ha affermato che la situazione dei Testimoni di Geova in Russia “rappresenta oggi una delle più evidenti criticità in materia di diritti umani nel Paese”.
Roberto Bovaio per conto di
Roberto Guidotti
UFFICIO STAMPA DEI TESTIMONI DI GEOVA
MARCHE E UMBRIA
1 commento
Cosa potevamo aspettarci?
Grande assente (insieme alla Cina) dal G20. Altrettanto assente dal Cop26 sul clima. Migliaia di casi di Covid-19 al giorno. Da un lato si “prostituisce” con la Chiesa Ortodossa e dall’altro dice che la religione è l’oppio dei popoli.
Ma a parte blablare sull’argomento (inclusa la violazione dei diritti umani) chi può veramente intervenire e fermare queste ed altre violazioni?
(leggere quanto segue: FEDERAZIONE RUSSA
Capo di stato: Vladimir Putin
Capo di governo: Michail Mišustin (subentrato a Dmitrij Medvedev a gennaio)
La pandemia da Covid-19 ha messo in luce la cronica mancanza di risorse dell’assistenza sanitaria. Le autorità hanno usato la pandemia come pretesto per continuare la repressione di ogni tipo di dissenso, anche modificando una legge formulata in modo vago sulle “fake news” e inasprendo le restrizioni per le riunioni pubbliche. Manifestanti pacifici, difensori dei diritti umani e attivisti civili e politici sono stati arrestati e perseguiti. La persecuzione dei testimoni di Geova si è intensificata. La tortura è rimasta endemica, così come la quasi totale impunità per i responsabili. Il diritto a un processo equo è stato regolarmente violato, mentre modifiche alle leggi hanno determinato un’ulteriore riduzione dell’indipendenza giudiziaria. Le segnalazioni di violenza domestica sono aumentate notevolmente durante le misure di lockdown per il Covid-19, mentre il progetto di legge sulla violenza domestica è rimasto bloccato in parlamento. Le persone Lgbti hanno continuato a subire discriminazioni e persecuzioni. Migliaia di lavoratori migranti hanno perso il lavoro durante la pandemia ma non sono stati in grado di lasciare il paese per la chiusura delle frontiere. Sono emerse prove che confermano le accuse di crimini di guerra da parte delle forze russe in Siria.
Fonte informazioni: https://www.amnesty.it/rapporti-annuali/rapporto-2020-2021/europa-e-asia-centrale/russia/)
Non si può fare nulla perchè dipendiamo dal loro gas e dal loro petrolio e se ci chiudono i tubi l’intera Europa è al freddo!!! La mia opinione è che per cambiare il mondo dobbiamo cambiare noi stessi sia quando ci fa comodo o siamo d’accordo, sia quando la “pillola” da ingoiare non la vogliamo o addirittura ci disguta. Se ci consideriamo una società mondiale ci sono regole da rispettare e vanno rispettate = vedi dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
Altrimenti tutti zitti, a cominciare da me, in quanto siamo amici quando ci conviene e bestie affamate e selvagge quando non siamo d’accordo “homo homini lupus” [Proverbio pessimistico, derivato dall’Asinaria di Plauto, II, 4, 88 (lupus est homo homini, non homo), e assunto dal filosofo T. Hobbes, nella sua opera De cive].
Sono dispiaciuto per tutte le violazioni dei diritti umani ma le parole non producono fatti e cambiamenti. Solo parlando al cuore, alla sede delle motivazioni, ideali, sentimenti si può innescare una trasformazione. Ma i capi di questa nazione lo vogliono? Voi lo volete? Io lo voglio davvero?