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Assisi Cultura

Giornate Fai d’Autunno 2021 – Alla Scoperta del Bosco di San Francesco. Visite guidate sulle tracce dei benedettini e una passeggiata per conoscere le erbe spontanee.

– Assisi, 15 ottobre ‘21 – Sabato 16 e domenica 17 ottobre, in occasione delle Giornate FAI d’Autunno, sarà possibile scoprire il Bosco di San Francesco  in località Ponte Santa Croce ad Assisi, attraverso visite guidate e speciali passeggiate: Sulle tracce dei Benedettini – Visita guidata speciale con il Direttore del Bosco e Guida Turistica.

Si parte dal Bosco di San Francesco dove verrà approfondito il rapporto tra l’ordine benedettino e l’ambiente nel quale operava. Si salirà poi fino alla Basilica di San Francesco, per concludere il percorso con la visita all’Abbazia e chiesa di San Pietro a cura dell’Associazione Guide Turistiche di Assisi AGTU.

Domenica 16 ottobre, alle ore 11 direttamente dalla Subasio con Gusto, ‘Nel mezzo del cammin…mi ritrovai un caccialepre’, passeggiata lungo la valle del Tescio alla riscoperta delle specie vegetali spontanee del territorio, con il Prof. Aldo Ranfa e la Dott.ssa Chiara Proietti del Dipartimento di Ingegneria Ambientale e Civile dell’Università di Perugia.

E’ in programma anche la visita guidata speciale con il direttore del Bosco (riservata solo agli iscritti e gratuita per chi si iscrive o rinnova in loco. Prenotazione e obbligatoria solo telefonica allo 075/813157).

Partendo dal Complesso benedettino di Santa Croce, alla scoperta del recupero paesaggistico operato dal FAI: non solo storia e cultura ma anche ambiente e biodiversità.

 

Il bosco di San Francesco si scorge attraversando un portone nel muro di cinta del piazzale davanti alla Basilica Superiore di Assisi, si imbocca uno stretto sentiero che porta a un ampio fondovalle, ai piedi del centro cittadino. Non una qualsiasi escursione ma una continua e placida scoperta, una nuova forma di pellegrinaggio nella storia, nel sacro e in 64 ettari di natura, tra terreni boschivi e campi coltivati, pareti di pietra rosa, radure e oliveti. 64 ettari che l’incuria aveva ridotto a una discarica e che il FAI ha interamente recuperato.

Inoltrandosi ora invece tra carpini, ginestre, aceri e querce roverelle si raggiunge in un primo momento il letto del torrente Tescio e, lì accanto, le testimonianze di un microcosmo abitato da monache benedettine tra ‘200 e ‘300: un monastero (ora sede del punto informativo FAI), la chiesa romanica di Santa Croce, un mulino attivo fino ai primi del ‘900 (ora ospita una trattoria dove ristorarsi), i resti di un ospedale che assisteva malati e pellegrini e, poco più avanti, un’antica torre trecentesca eretta a difesa di un opificio.

Salendo sulla sua cima, ecco la sorpresa: la possibilità di ammirare appieno il “Terzo Paradiso” del maestro Michelangelo Pistoletto: 121 ulivi disposti a doppio filare a formare tre ampi elementi circolari tra loro tangenti, di cui uno maggiore al centro e con un’asta alta 12 metri a simboleggiare l’unione tra cielo e terra. L’invito è quello di percorrere la serpentina tra i filari e diventare così parte di quest’opera che contiene una proposta di riflessione sulla possibile serena coesistenza tra l’uomo e la natura, qui simboleggiata dalla terza sfera. Il “terzo paradiso”, appunto.

 

 

Agenzia quotidiana di informazione a cura della Redazione Stampa

Servizio Affari Generali della Provincia di Perugia

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