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20 Aprile 2024
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Assisi Attualità

“Assisi: sogno o son desto?”, l’articolo di Luigino Ciotti per ConfrontiAssisi.it

Iniziative, progetti e scelte per la nostra città

di Luigino Ciotti
sintesi dell’articolo pubblicato su www.ConfrontiAssisi.it

Assisi, la Seraphica Civitas, dal 2000   è città UNESCO, cioè Patrimonio mondiale dell’Umanità, e qualsiasi ragionamento e scelta non può non tener conto di questa specificità e valore. Nei prossimi anni ci sono una serie di celebrazioni e avvenimenti di cui non si può non tenere conto nel pensare e progettare il futuro della città. A cominciare dalla Marcia della Pace del 10 ottobre, che compie 60 anni. E proseguendo con L’Economy di Francesco, nel 2022, con l’intervento del Papa e poi il Giubileo nel 2025 e l’800 anniversario della morte di San Francesco.

Per questa situazione, che porterà insieme a flussi di persone anche flussi di danaro, si deve essere pronti all’accoglienza ed occorre un cambiamento di cultura turistica, e quindi una riflessione sul modello attuale, che non può essere quello del solo commercio triste e speculativo. Inoltre occorrono ulteriori infrastrutture e l’utilizzo dei vuoti contenitori che già oggi sono a disposizione (vedi Rocca Maggiore, Monte Frumentario, Teatro Metastasio, ICAP ecc…).

La vocazione culturale, anche per le cose fatte e dette dal suo più noto rappresentate Giovanni, alias Francesco, e su tre temi: Pace, Diritti Umani, Ambiente e questi temi uniti ai monumenti della città, alla bellezza del paesaggio dell’intero territorio comunale, sono i valori che i pellegrini ed i turisti vogliono scoprire nel visitare la Basilica di San Francesco e la Porziuncola ed il resto della città.

Gli assisani dovrebbero essere preparati a rendere evidenti questi valori. Allora oltre ad organizzare durante tutto l’anno, convegni, mostre, meeting, seminari, incontri internazionali, si può pensare anche ad una scuola di operatori di pace utili non solo ad insegnare nelle nostre scuole e nelle molteplici attività delle centinaia di ONG che esistono al mondo, ma anche per azioni di pace nei tanti, purtroppo, luoghi di conflitti che ad oggi sono oltre 30?

E perché alla Rocca punto di arrivo della Marcia della Pace Perugia-Assisi non si fa un museo multimediale non solo con i ricordi di tutte le marce già effettuate, ma che contenga percorsi di pace, libri e letture, video e quant’altro su questo tema? Assisi è o non è la città della Pace? Lo è solo qualche giorno nel corso dell’anno? Oppure ne è impregnata tutto l’anno e di questo suo valore ne parla agli altri sempre?

Non dimentichiamoci però i problemi quotidiani della gente. Il lavoro necessario, senza sfruttamento, con paghe adeguate e rispetto di tutti i diritti. La valorizzazione di tutte le frazioni, ed in particolari dei tanti castelli esistenti che potrebbero essere metà di turismo, in particolare quello lento se accompagnato da adeguati percorsi, cammini ed indicazioni.

Per non parlare delle piste ciclabili e pedonabili, oggi inesistenti, di cui si sente un gran bisogno e favorirebbero un altro modello di mobilità più sostenibile e salutare. Dobbiamo assolutamente modificare le norme del piano regolatore che hanno aperto un varco allo scempio che si sta facendo a Villa Gualdi e che si moltiplicherà in altri luoghi.

La difesa del territorio, del paesaggio e della sua storia è strettamente legata a quella della salute e quindi un problema urgente da risolvere è quello delle Fonderie Assisi (ex Tacconi) a S. Maria degli Angeli. Delocalizzarla subito, come è stato fatto per tutte le altre aziende del paese, o altrimenti chiuderla perché i cittadini non possono continuare a pagare il prezzo del suo inquinamento, dei suoi rumori, del suo non rispetto delle regole. Troppi cittadini sono morti di tumore in quella zona ed a tutti è resa impossibile una vita normale.

I problemi del Comune sono ancorA tanti, a cominciare dall’impatto del piccolo ecomostro della lottizzazione a Le Cave, ma per risolverli occorre una macchina comunale efficiente, disponibile e capace di essere protagonista. Per questo con i tanti dipendenti comunali va costruito un rapporto non conflittuale, ma collaborativo, affinché possano dare alla collettività il meglio di sé e delle loro professionalità e questo può avvenire se con lealtà li si inserisce in un progetto strategico di bene comune. Assisi può essere altro, anzi deve essere altro se vuole vincere le sfide che il futuro ci riserba.

 

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