7.8 C
Bastia Umbra
24 Aprile 2024
Terrenostre 4.0 giornale on-line Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Cannara
Attualità

Russia, settantenne imprigionata perché Testimone di Geova. Human Rights Watch: “Vergognoso errore giudiziario”.

Per la prima volta dopo il periodo sovietico una donna Testimone finisce in carcere (per 2 anni)Condannati anche altri Testimoni fino a 7,5 anni di prigione. La colpa? Essere Testimoni di Geova 

Il 24 febbraio un tribunale russo di Abakan ha condannato Valentina Baranovskaja70 anni, e suo figlio Roman Baranovskij, 46 anni, rispettivamente a due e sei anni di reclusione unicamente perché professano la religione dei Testimoni di Geova. La sentenza segue una controversa decisione della Corte Suprema russa, che nel 2017 aveva sciolto gli enti legali dei Testimoni in Russia e Crimea. Valentina Baranovskaja è la prima donna Testimone di Geova essere condannata e incarcerata in Russia dal 2017. 

 

Rachel Denber, vicedirettrice della divisione di Human Rights Watch per l’Europa e l’Asia Centrale, ha affermato: “Si tratta di un vergognoso errore giudiziario. Nessuno dovrebbe essere incriminato, né tantomeno incarcerato, per aver preso parte a pacifiche attività religiose. Valentina Baranovskaja e suo figlio, Roman Baranovskij, non hanno fatto nulla di male, e dovrebbero essere rilasciati immediatamente. Le autorità russe devono porre fine alla campagna di persecuzione intrapresa contro i Testimoni di Geova”. Sulla stessa linea il Dipartimento di Stato degli USA: “Siamo sgomenti […]. La condanna di Valentina, vittima di un ictus a 69 anni, è particolarmente crudele”. 

 

Il 10 febbraio 2021 un altro Testimone di Geova, Aleksandr Ivšin, è stato condannato a sette anni e mezzo di prigione. Si tratta della pena più lunga inflitta a un Testimone di Geova dal 2017. Tra i “crimini” commessi da Aleksandr ci sarebbero l’aver organizzato pacifiche funzioni religiose in videoconferenza e l’aver cantato canti basati sulla Bibbia. 

 

Secondo molti esperti, la persecuzione dei Testimoni di Geova in Russia è sobillata dalla Chiesa Ortodossa russa e da gruppi “anti-sette” collegati alla controversa FECRIS. Il 23 luglio 2020 l’Unione Europea si è detta “preoccupata per la persecuzione dei Testimoni di Geova in Russia” e ha affermato che “tutte le persone, compresi i Testimoni di Geova, devono essere in grado di esercitare pacificamente i propri diritti, compreso il diritto alla libertà di religione, di riunione pacifica e di espressione, senza discriminazioni”. 

 

Il caso di Valentina e Roman in breve 

  • 10 aprile 2019: agenti delle forze dell’ordine armati fanno irruzione nella casa di Valentina e Roman e in altre tre case di Testimoni di Geova ad Abakan 
  • Gli agenti confiscano Bibbie, dispositivi elettronici e documenti personali 
  • L’8 luglio 2020 iniziano le udienze davanti al Tribunale cittadino di Abakan (giudice: Elena Ščerbakovapubblico ministero: Svetlana Šestakova) 
  • Il 20 luglio a Valentina viene diagnosticato un ictusLe udienze vengono sospese 
  • Il 14 dicembre riprendono le udienzeNikolai Stepanovič Volkov, studioso esperto di religioni, descrive così davanti alla corte le attività dei Testimoni di Geova: “Predicano, naturalmente, il Vangelo. […] In effetti, nella loro predicazione non c’è nulla di illegale. […] Sotto il profilo morale, si tratta di persone normali e profondamente rispettabili”. 

Persecuzione a livello nazionale in Russia e in Crimea 

  • 199 procedimenti penaliche coinvolgono 440 fedeli 
  • 52 le persone incarcerate (il numero più alto dalla sentenza della Corte Suprema del 2017) 
  • 27 le persone agli arresti domiciliari 
  • 1.327 le abitazioni dei Testimoni fatte oggetto di irruzioni da quando, nel 2017, la Corte Suprema ha fatto sciogliere i loro enti legali 
  • 39 gli uomini e le donne che sono stati condannati nel 2020 in base all’articolo 282 comma 2 del codice penale della Federazione Russa (oltre il doppio rispetto alle 18 condanne emesse nel 2019) 
  • 72 le persone incarcerate temporaneamente o in seguito a condanna nel 2020 

 

Il Portavoce locale  

 

Roberto Guidotti – ufficiostampamarcheumbria.it@jw.org 

2 commenti

Virgilio P. 27 Febbraio 2021 at 17:53

Vergognoso non ci sono altri termini per definire questo comportamento!
Poi ci lamentiamo se insultano deprecabilmente Liliana Segre o se compaiono scritte antisemite o anti … qualsiasi altra cosa? Probabilmente dovremmo interrogarci se il rispetto per gli altri ci sia mai stato. Possiamo continuare a scrivere costituzioni, carte e dichiarazioni di diritti; possiamo e dobbiamo continuare a condannare l’odio e il pregiudizio in qualsiasi modo si presenti, ma il vero lavoro, la vera sfida ce la giochiamo su ciò che ci tocca nell’intimo. Si tratta di parlare al simbolico “cuore” di tutti, alla sede delle emozioni e dei motivi e capire ciò che può inclinare alla tolleranza e al rispetto. Se ciascuno non inizierà questo percorso su se stesso prima di passare agli altri saremo simbolicamente alla situazione di Teano quando s’incontrarono Vittorio Emanuele e Garibaldi il 26 ottobre 1860 (sappiamo tutti che in realtà l’incontro avvenne altrove al “Quadrivio della Catena” nel comune di Vairano Patenora). L’Italia era geograficamente unita, ma lo stesso poteva dirsi degli italiani? Oggi è la stessa cosa: globalizzazione, Economy of Francesco, Unione Europea, U.N. Framework for Climatic Change … tutto bello, tutto vero se si agisce UNITI perchè il cuore di tutti lo desidera.
Come io che scrivo in merito non rispetterò mai gli altri se non lo desidero e lo voglio, altrettanto nessun singolo, gruppo, associazione, ente, religione, stato riuscirà a farlo anche se tutti mentalmente concordiamo che “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza. Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione…” (I primi 2 articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani).

Rispondi
Giampaolo T. 2 Marzo 2021 at 11:23

Ma che c’entra il paragone di quell arresto in Russia con Garibaldi, la Liliana Segre e la Costituzione Italiana?
Mi pare alimentare la confusione con notizie anche da verificare, o no?
Giampaolo T.

Rispondi

Lascia un commento