L’Assestamento del bilancio preventivo 2020 del COMUNE DI ASSISI evidenzia minori entrate tributarie per effetto del COVID che potrebbero determinare un grave contraccolpo alla situazione già fortemente appesantita da circa 3 milioni di residui attivi formatisi tra il 2017 e 2019 che andrebbero ulteriormente attenzionati dagli organi competenti, oltre ad una pronta verifica della capacità di riscossione dell’ENTE e della sua evoluzione in negativo nell’ultimo triennio 2017-2018-2019, almeno da una prima analisi dei numeri.
Infatti nel Rendiconto 2019, a suo tempo approvato dal Consiglio Comunale, venivano già evidenziati gli indicatori analitici concernenti la composizione delle entrate e la relativa capacità di riscossione del Comune di Assisi.
Appariva infatti significativo che laddove nel bilancio di previsione iniziale si considerava pari al 100% la capacità di riscossione delle entrate poi la stesa scendeva effettivamente al 70%, mentre la capacità di riscossione dei crediti per residui attivi anni precedenti era pari a circa il 30% degli iniziali residui attivi definitivi (crediti tributari non riscossi nell’anno ma comunque dovuti al Comune di Assisi).
Se confrontiamo il bilancio di previsione del 2018 troviamo residui attivi al 31/12/2017 per entrate correnti tributarie per una somma di Euro 11.881.458, con un dovuto di competenza sempre del 2017 di Euro 16.246.300, quindi con una minore riscossione di parte corrente di circa il 26% solo riferita al 2017. Al 31/12/2018 tali residui attivi sempre per entrate correnti tributarie passano ad Euro 18.976.739 con una previsione di competenza sempre per il 2018 di Euro 17.488.600,00. Al 31/12/2019 i residui attivi scendono ad Euro 15.220.256, con entrate correnti tributarie di competenza sempre per il 2019 pari ad Euro 17.462.300, sostanzialmente stabili rispetto al 2018 per cui non sembrerebbe giustificarsi tale incremento consistente dei crediti.
In conclusione, dal 31/12/2017 al 31/12/2019 i residui attivi subiscono un incremento di Euro di 3.338.797, che sembrerebbero non trovare giustificazione nella sostanziale stabilità delle entrate tributarie per competenza, facendo invece presumere un peggioramento dell’effettiva capacità di riscossione dell’Ente che non appare giustificata almeno fino al 31/12/2019 (ante COVID) in quanto si è andata sviluppando comunque nel biennio 2017-2018-2019.
Il Comune non richiede quanto dovuto? Ci sono partite di credito che andrebbero attenzionate? Chi non onora i propri debiti tributari verso l’Ente? Domande a cui è difficile dare risposta se non previa verifica degli elenchi dei crediti incagliati e la composizione dei residui attivi pregressi.
Quanto all’assestamento del bilancio di previsione 2020 si evince chiaramente che la gestione di competenza del 2020 chiude con un disequilibrio di Euro -1.182.935 che viene compensato con l’utilizzo del risultato di amministrazione sempre di parte corrente per di Euro 1.087.372,00 e con l’impiego di proventi per concessioni edilizie per Euro 150.000,00.
Mentre nel bilancio consolidato per l’anno 2019 si evidenzia un risultato economico negativo di -2.145.708,80, con un peggioramento di Euro -3.225.075,67 rispetto al 2018, inoltre il collegio sindacale nella propria relazione al consolidato approvato lo scorso 30/11/2020 evidenzia criticità legate alla riduzione delle componenti positive della gestione caratteristica rispetto agli stessi costi che invece non accennano a ridursi negativizzando il differenziale della gestione caratteristica rispetto al precedente esercizio 2018, con conseguente peggioramento del saldo della gestione finanziaria, segnalano altresì un incremento dei costi nella gestione straordinaria. Trend che va a sua volta attenzionato.
Il virtuoso Comune di Assisi forse non esiste più.
02/12/2020
Claudia Maria Travicelli