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4 Luglio 2025
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Assisi Cultura

Bjarke Ingels, Luca Trevisani ed Antonio Ottomanelli fra i protagonisti di Universo Assisi 2018.

L’annuncio nel corso della conferenza stampa sulle prime anticipazioni relative al festival culturale assisano che si svolgerà dal 21 al 29 luglio 2018.

Lo “Steve Jobs” dell’architettura contemporanea: anche così è stato definito dalla stampa Bjarke Ingels, architetto danese di 43 anni che con la sua presenza impreziosirà l’edizione 2018 di Universo Assisi. Durante una conferenza stampa oggi nella Sala del Consiglio del Palazzo Comunale a dare notizia della partecipazione dell’archistar – talmente famoso da ispirare un film sulla sua vita e da essere stato annoverato dal ‘TIME’ fra le 100 persone più influenti al mondo – è stato il direttore artistico Joseph Grima che insieme al Sindaco Stefania Proietti all’Assessore alla Cultura e al Turismo Eugenio Guarducci ha svelato le prime anticipazioni del festival che si terrà ad Assisi dal 21 al 29 luglio 2018.

 

Oltre a quella di Bjarke Ingels è stata svelata anche la partecipazione di Luca Trevisani, artista  visuale di origine veronese che da anni lavora fra Milano e Berlino. Per lui la stampa ha usato la definizione di “Vero e proprio enfant prodige dell’arte italiana”. Veronese, classe 1979 afferma attraverso i suoi lavori che ‘niente è stabile’. La sua ricerca si espande attraverso la scultura e il video, coinvolgendo diverse discipline: performing art, cinema, architettura e letteratura.

 

Tra i grandi nomi che sbarcheranno ad Assisi a luglio c’è anche quello di Antonio Ottomanelli, 35 anni, architetto di formazione e fotografo di professione. Dopo aver studiato architettura a Milano e Lisbona la sua formazione lo ha portato a sviluppare un interesse per la fotografia come strumento con cui indagare il territorio, non tanto in termini di paesaggio o di paesaggio urbano, ma come indicatore di dinamiche sociali e tensioni geopolitiche. Sempre alla ricerca delle motivazioni più profonde che stanno alla base delle questioni che determinano gli equilibri globali o le vicissitudini locali, Ottomanelli non fotografa eventi, siano guerre, rivoluzioni o proteste, ma piuttosto i segni tangibili delle tensioni che sono alla loro origine.

 

“La seconda edizione di Universo Assisi –ha spiegato il direttore artistico Joseph Grima – riafferma la tradizione multidisciplinare del festival, portando ad Assisi alcuni dei più importanti protagonisti della generazione emergente fra architetti, artisti e fotografi. Il loro lavoro interseca scienza e tecnologia con lo studio della natura e della sostenibilità, oltre che l’osservazione e la documentazione del paesaggio naturale e gli effetti dell’uomo su di esso. Soprattutto, questa nuova edizione del festival riafferma il ruolo di Assisi come osservatorio sul futuro per un pubblico nazionale ed internazionale, in cui musica, arte, architettura, teatro, teatro, fotografia e coreografia si incontrano e si fondono”.

 

 

Nomi, quelli che cominciano ad essere rivelati, di grande rilevanza culturale dunque per UA2018 che quest’anno trova negli spazi dell’ex Montedison la sua identità visuale, attingendo al patrimonio architettonico post-industriale della città: un luogo segreto e da tempo dimenticato. Risale allo scorso dicembre la presentazione della location cui è dedicato un apposito capitolo nel Bilancio di previsione 2018; investimenti grazie ai quali sarà possibile riattivare questo contenitore proprio in occasione di UA2018. Un primo passo per fare in modo che la città si interroghi sulla sua destinazione finale anche attraverso un confronto con i cittadini e con le energie culturali e sociali assisane.

 

“I primi nomi di questa edizione 2018 – afferma il sindaco di Assisi Stefania Proietti – confermano e rilanciano l’elevatissimo livello culturale di un festival che pone Assisi tra le mète culturali di riferimento non soltanto in Umbria ma anche in Italia e nel mondo, con personalità di rilevanza internazionale. Voglio ringraziare il direttore artistico Joseph Grima per l’eccellenza e la visione della proposta culturale: siamo orgogliosi di produrre un programma che quest’anno moltiplica giorni ed eventi, convinti che l’edizione 2018 confermerà e supererà il successo della precedente”.

 

A partire da marzo saranno resi noti gli ulteriori nomi dei protagonisti della sezione teatrale e musicale di questa edizione.

 

 

Bjarke Ingels

Lo stile semplice ma audace e straordinariamente dinamico di Bjarke Ingels è stato scelto da colossi come Lego e Google per i quali il suo celeberrimo studio BIG ha progettato i rispettivi headquarters: la Lego house di Billund, in Danimarca (inaugurata a settembre 2017) ed il nuovo Google Campus di Sunnyvale, California (il cui progetto è stato presentato lo scorso gennaio). Mentre era studente al terzo anno di Architettura alla Royal Academy di Copenaghen ha fondato il suo primo studio, PLOT. Nel gennaio 2006 lo ha sciolto (separando la sua strada dal collega Julien de Smedt) fondando lo studio BIG – Bjarke Ingels Group. Allievo di Rem Koolhaas, per il quale ha lavorato nel suo studio OMA (Office for Metropolitan Architecture) dal 1998 al 2001, è autore del manifesto per l’architettura contemporanea “Yes is more” (2009): Ingels sceglie la forma pop della graphic novel per parlare dell’idea di architettura propria del suo studio BIG  composto da 85 fra architetti, designer, costruttori e filosofi. Ha ricevuto importanti riconoscimenti, tra cui il Leone D’oro alla Biennale di Venezia; il ‘TIME’ lo ha nominato uno delle 100 personalità più influenti nel mondo. Attualmente sta sviluppando l’attesissimo progetto di colonizzazione su Marte, il cui modello sarà presentato a Dubai il prossimo 2021. E’ stato appena ufficializzato l’affidamento del progetto della Torre di Singapore in collaborazione con Carlo Ratti.

 

Luca Trevisani

E’ uno dei giovani artisti italiani giunti alla ribalta internazionale. Ha incassato riconoscimenti e realizzato mostre nei più importanti centri d’arte e musei del mondo fra cui Museo Marino Marini (2014), Maxxi, Roma (2012), Macro Roma (2010), Haus am Waldsee (2012), Magasin Grenoble (2011), Mart Rovereto (2011), Biennale d’Architettura Venezia (2008-2010), Manifesta7 (2008), Museion Bolzano (2008), Museum of Contemporary Art Tokyo (2007), Daimler Kunstsammlung Berlin (2011), CCA Antratx Mallorca (2011), Giò Marconi Milan (2008), Pinksummer Genova (2006-2009), MAMbo Bologna (2009), Mehdi Chouakri Berlino (2008-2011), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Torino (2008). Ha pubblicato diversi libri tra cui: The effort Took its tools (Argobooks 2008), Luca Trevisani (Silvana Editoriale 2009), The Art of Folding for young and old (Cura 2012) and Water Ikebana ( Humboldt Books 2014). Glaucocamaleo, presentato nel 2013 al Festival Internazionale del Film di Roma, è  il suo primo film. La sua ricerca spazia tra scultura e video, e discipline cross border come le arti dello spettacolo, la grafica, il design, il cinema sperimentale o l’architettura. Nelle sue installazioni le caratteristiche proprie della scultura sono messe in discussione e persino sovvertite. L’instabilità è una costante del suo lavoro, uno stato di sviluppo magnetico e mutante che si espande e si contrae senza fermare i confini tra ogni elemento dell’opera e dell’ambiente, che ora diventa irradiato, ora indiscusso.

 

Antonio Ottomanelli

Ha studiato architettura a Milano e Lisbona. Fino al 2012 è stato Professore Associato al Politecnico di Milano.  Il lavoro di Antonio Ottomanelli è stato presentato in numerosi festival e istituzioni internazionali, a Berlino, Arles, San Paolo, Dallas, New York, Londra, Holon e Amman. Ha esposto in mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Nel 2013, la sua prima mostra personale, Collateral Landscape, a cura di Joseph Grima, è stata allestita dal Museo della Triennale di Milano. Nel 2013 ha preso parte alla prima Biennale di Design di Istanbul. Nel 2014 ha partecipato alla 14a Mostra Internazionale di Architettura a Venezia ed alla prima Biennale di Design di Istanbul.. A gennaio 2016, la mostra personale Kabul + Baghdad a cura di Francesco Zanot ospitata da CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia. La mostra è stata la prima di una serie di mostre su giovani fotografi italiani.  Nel giugno 2016 è stato nominato FOAM Talent 2016. Uno dei premi più prestigiosi del mondo, dato ogni anno a una selezione di fotografi di eccezionale talento tra i 18 ei 35 anni provenienti da tutto il mondo. A ottobre 2016 la mostra personale Eye-Hand Span a cura di Nora Akawi allestita da Montrasio Arte a Milano. Nell’aprile 2017 la sua arte è stata in mostra per la prima volta a New York da Red Hook Labs, promossa e prodotta dal Foam Fotografiemuseum di Amsterdam.  Nel maggio 2017 l’esposizione a Londra nella Beaconsfield Gallery Vauxhall, durante la fiera e il festival PhotoLondon.

 

14/02/2018

Ufficio stampa Comune di Assisi

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