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Bastia Umbra
26 Aprile 2024
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Corriere dell'Umbria

Maxi sequestro di beni immobili alla criminalità organizzata

Appartamenti e garage “sottratti” a due stranieri. La vicenda risale al 2012. Uno dei proprietari rimpatriato in Albania, l’altro arrestato per droga
BASTIA UMBRA Chiavi in mano, adesso agli appartamenti e ai garages dei due stranieri resisi responsabili di vari reati, ci penserà lo stato italiano. Concluse le operazioni di confisca del patrimonio già sequestrato nel 2012 a due cittadini albanesi di Bastia Umbra. I poliziotti hanno consegnato le chiavi degli immobili, sei unità abitative e due garages ubicati in quel comune alla Agenzia Nazionale che curerà la loro amministrazione provvisoria in attesa o di una vendita per conto dello stato o per una ffidamento per finalità sociali. I due nuclei familiari dei destinatari del provvedimento, hanno trasferito il loro domicilio in altre abitazioni della zona, che non sono di loro proprietà. Peraltro un capo-famiglia, un cittadino albanese 55enne, in questi giorni è stato espulso dal territorio dello stato italiano, accompagnato alla Frontiera e rimpatriato in Albania per violazione alle leggi sull’ immigrazione. L’altro capofamiglia ha dovuto affrontare le vicissitudini del trasloco in stato di detenzione, perché recentemente tratto in arresto dai carabinieri per un traffico di stupefacenti. Una situazione un po’ composita che comunque conclude una vicenda che va avanti dal 2012. Con questo provvedimento di confisca si concludono gli accertamenti avviati nel 2012 dalla divisione anticrimine e per la prima volta in Umbria si attua la normativa che consente al Questore di proporre al Tribunale misure di prevenzione patrimoniali. L’aggressione dei capitali accumulati dai malavitosi è considerato tra gli strumenti più utili nella lotta alla criminalità organizzata e quello che consente di infliggere i colpi più incisivi a chi sul territorio intende affermare la propria spavalderia.

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