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Bastia Umbra
16 Aprile 2024
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Giornale dell'Umbria

Cede il palo della rete, muore 15enne

Bastia, il gioco con gli amici finisce in dramma
Antonio Perrella è caduto a causa del cedimento di un palo della recinzione, che poi lo ha colpito
di LUCA FIORUCCI
BASTIA – «L’ho incontrato ieri (sabato, ndr) pomeriggio ai giardinetti. È passato, ci siamo salutati. “Che fai stasera? Esci? Vieni a Santa Maria?”. Due chiacchiere così». Ieri mattina gli amici erano lì a fissare il nastro biancorosso e quel palo che non c’è più. Il campo da calcetto in sabbia di Bastia, dove si gioca anche a beach volley, è “incastrato” tra il Pala Giontella e i palazzi intorno. Che manca qualcosa lo notano tutti, anche quelli che hanno saputo solo ieri mattina. Al suo posto, dove rimane una buca, un giovane, che abita nel palazzo che si affaccia sul campetto, ha portato un mazzo di fiori. Il palo di sostegno alla rete dietro alla porta è stato sequestrato insieme a tutta l’area pubblica. Sabato sera, intorno alle 23, ha ceduto, schiantandosi su un quindicenne. Il ragazzo, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, con alcuni amici stava giocando ad arrampicarsi su quella rete. Una sfida forse, una bravata. Quando ha iniziato la scalata, un suo amico, salito in precedenza stava scendendo. Quest’ultimo, mentre il palo ha iniziato a cedere è riuscito a saltare lontano e mettersi al sicuro. Antonio Perrella, origini campane ma la famiglia risiede a Bastia da anni, non ce la fatta. È caduto all’indietro, sbattendo violentemente la testa, poi su di lui si è abbattuto il palo di oltre cinque metri. «Ho sentito un rumore forte, pensavo che fossero dei sassi, qualcuno che li lanciava. Qui, soprattutto il fine settimana, la serate sono abbastanza movimentate, visto, con il fatto dei locali in zona. Pensavo che erano sassi, mi sono affacciato e ho visto dei ragazzi piegati verso il loro amico, cercavano di aiutarlo. Erano disperati». Alcuni dei residenti che abitano nei palazzi dell’area ex Giontella si sono affacciati dalle terrazze, hanno chiamato i soccorsi. Gli amici di Antonio – erano cinque o sei, tutti sentiti dai carabinieri per ricostruire l’accaduto – hanno raggiunto di corsa la casa dei genitori, il padre è stato uno dei primi ad arrivare sul posto. Gli operatori del 118, partiti da Perugia e da Assisi, hanno cercato di rianimarlo per oltre quarantacinque minuti, ma senza successo. L’area, il palo e la rete sono stati messi sotto sequestro su disposizione del magistrato di turno, il sostituto procuratore della Repubblica, Mario Formisano. Il medico legale Gualtiero Gualtieri ha eseguito una prima ricognizione sul cadavere, sul quale si sono evidenziati numerosi traumi, riconducibili sia alla caduta che al colpo inferto dall’asta che si è piegata, si ipotizza, sotto il peso dei ragazzi. Sulle condizioni della struttura, oltre agli accertamenti dei carabinieri, è stata effettuata una prima ricognizione da parte dei tecnici del Comune. Resta da capire se l’ancoraggio della rete di protezione fosse o meno adeguata. L’area del campo è di libero accesso, un campo realizzato da tempo che può essere utilizzato da tutti. Per oggi, a quanto è stato possibile appurare, è previsto un summit tra investigatori e magistrato per tirare le prime somme dell’indagine e procedere di conseguenza. Domani dovrebbe essere eseguita l’autopsia sul corpo del ragazzo, non si esclude che, come atto dovuto, si proceda quindi all’emissione di avvisi di garanzia.
IL COMUNE
«Una tragedia, attendiamo le verifiche»
BASTIA UMBRA – «È una tragedia», così il vicesindaco di Bastia Umbra, Francesco Fratellini, definisce quello che, sabato sera, è avvenuto nel campo da calcetto realizzato in un’area comunale, adiacente al palazzetto dello sport. «Attendiamo che gli accertamenti in corso facciano chiarezza su quanto successo». Il sindaco Stefano Ansideri sabato era fuori città per un breve periodo di vacanza, interrotto per rientrare subito a Bastia e seguire in prima persona la vicenda. «Quella – ha specificato Fratellini – è un’area libera e le reti non sono comunque idonee a sopportare il peso di qualcuno che ci si arrampica». La rete sulla quale risulta essere salito Antonio, e anche un altro ragazzo, serve a contenere i palloni che escono dal campo da gioco. Una rete, quindi, non metallica, ma del tutto simile come materiale, per fare un esempio, a quella che si utilizza nella pallavolo. Il vicesindaco, inoltre, evidenzia un problema che anche alcuni residenti della zona avevano evidenziato: «Anche per le travi in ferro che sovrastano il palazzetto ci sono stati segnalati problemi per ragazzi che ne farebbero un uso non corretto».

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