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Assisi

Luigi Marini sul punto nascita di Assisi

Fumo negli occhi le nuove proposte e le nuove assicurazioni della ASL 1, sulla valorizzazione dell’Ospedale di Assisi, per il quale intanto è stata decretata la chiusura del punto nascita, come era da tempo nell’aria, e per il quale, nonostante le ripetute promesse, sono anni che non si riesce neanche ad asfaltare il parcheggio.

Proposte ingannevoli, viziate dallo stesso pregiudizio politico che ha portato dapprima al graduale depotenziamento del nosocomio in generale, ed in particolare, poi, al reparto di Ostetricia e Ginecologia (fino a qualche tempo fa fiore all’occhiello della nostra struttura ospedaliera e dell’intera regione), al quale affluivano puerpere da ogni parte d’Italia anche per poter acquisire natali assisani.

Una scelta politica regionale, al fondo della chiusura del punto nascita di Assisi, altro che scelta  dettata dal piano nazionale di riorganizzazione degli ospedali: una scelta sbagliata che discende da valutazioni e da opportunità politiche e non da esigenze oggettive di riordino dei nosocomi regionali, dapprima con la folignate Maria Rita Lorenzetti, poi con la tuderte Catiuscia Marini.

E fanno sorridere oggi le tardive prese di posizione di quanti (Bartolini, Pettirossi, Fioroni, alcuni sindacati), nel momento in cui l’Amministrazione Comunale (il Sindaco Claudio Ricci in testa) faceva i suoi passi in tutti modi possibili ed in tutte le sedi competenti per contrastare un andazzo poco promettente, se ne stavano in finestra a tifare, intimamente, secondo la propria appartenenza partitica, o per misere ragioni di rivalsa personale.

Dal 2006/2007, l’Amministrazione Comunale di Assisi, sull’argomento, ha avanzato alla ASL ed alla Regione proposte progettuali, ha fatto consigli comunali aperti, ha fatto raccolte di firme, ha svolto manifestazioni ed occupazioni simboliche in ospedale e in regione: dove erano quelli (compresi i sindacati) che oggi starnazzano come le oche del Campidoglio?

Un fatto è impegnarsi per una causa, partecipando attivamente alle iniziative di sostegno che si mettono in campo, un altro è starsene a braccia conserte, a guardare quello che succede per poi decidere dove conviene appollaiarsi.

È sempre stato e sempre sarà così: le cose, chi le fa, e chi ne approfitta.

05/07/2014

Luigi Marini

Capogruppo Consiliare “Uniti per Assisi”

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