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25 Aprile 2024
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Assisi Cultura

Il 70º anniversario della liberazione della città di Assisi

LA VITA NEL RICORDO: 70º ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE DI ASSISI
Dei ricordi scolastici mi è rimasta impressa una riflessione di Ugo Foscolo, il quale sosteneva che “muore colui che non lascia traccia nel ricordo di chi rimane, mentre chi lascia la propria impronta nella memoria degli altri vive in eterno”. Una frase che torna nella mente soprattutto in occasione della cerimonia di commemorazione dei caduti di guerra che, organizzata da me in collaborazione con l’amministrazione comunale di Assisi, si tiene ogni anno al cimitero degli inglesi di Rivotorto, questo anno in occasione del 70º anniversario della liberazione della città di Assisi. Il cimitero del Commonwealth, un prato verde che ospita 949 corpi. Quasi mille giovanissimi soldati che hanno guadagnato con il loro coraggio la libertà, con il loro sangue la democrazia, con la loro vita il nostro futuro dignitoso. Sapendo bene quanto sia preziosa e nello stesso tempo fragile la vita umana dal momento che siamo piccoli granelli difronte all’infinito, consola pensare che, come diceva il buon Foscolo, anche dopo la morte terrena potremo continuare a vivere: nei ricordi di chi ha incrociato la nostra strada. E come non ricordare i giovani soldati che riposano al cimitero degli inglesi? 798 Inglesi, 29 Neozelandesi, 49 Canadesi, 10 Indiani,  55 Sudafricani, 4 Italiani, 4 U.N.K. E ci sono anche altri numeri inquietanti, perché stavolta relativi alla loro età: 18, 20, 21, 24, 30.. La commemorazione che si è tenuta pochi giorni fa sotto ad una pioggia che non ha però spento l’ardore del ricordo, ha voluto essere un atto simbolico di riconoscimento e di affetto verso questi giovani, morti per difendere gli ideali di Libertà. Dunque è bene ed è bello ricordarli, per farli vivere ancora nei nostri cuori e per far capire alle nuove generazioni che la guerra non fa vincere ma distrugge, che l’odio non risolve le cose ma le aggrava, che la vita è un dono troppo grande per essere sottovalutato o dimenticato. Un gesto nobile credo sia stata l’idea di adottare una tomba con il solo impegno di portarvi un fiore almeno una volta all’anno e di dire una preghiera al soldato, e questo grazie al comitato per le adozioni delle tombe presieduto dal generale Francesco Tofi.  Sono oltre 600 le tombe fino ad oggi adottate e molte sono state adottate durante l’ultima cerimonia che si è conclusa nella sede della pro loco di Rivotorto, dopo la benedizione officiata da padre Guglielmo Spirito. “Ragazzi che ci hanno donato il loro oggi per il nostro domani” ha sottolineato in quella occasione il colonnello Duncan Venn addetto militare e per la difesa dell’ambasciata britannica. Presente anche Trevor Matheson, ambasciatore della Nuova Zelanda che ha sottolineato più volte come sia importante nutrire sentimenti di gratitudine verso coloro che hanno lottato per un’Europa libera. Moltissimi i presenti: i vari corpi di polizia (l’associazione nazionale carabinieri di Foligno e la stazione dei carabinieri di Santa Maria degli angeli del comandante Tenerini hanno adottato, in quella occasione, delle tombe ), la guardia di finanza, le associazioni d’arma e combattentistiche. Presente il picchetto d’onore e il Gonfalone della Città di Asssii. Tanti anche i cittadini, addirittura più degli anni scorsi, segno evidente che le persone, come sottolineato dal sindaco Claudio Ricci, sempre di più sentono forte i valori che questi giovani soldati ci hanno insegnato.
01/07/2014
Franco Brunozzi
Consigliere Comunale di Assisi

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