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20 Aprile 2024
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Corriere dell'Umbria

Il numero 10 di Bastia ne ha fatta di strada Tifiamo per Ranocchia

ranocchiaIL PERSONAGGIO – E’ l’unico umbro tra i 24. Ha iniziato come fantasista allo Sporting poi il passaggio al Perugia dove c’era un certo Sabatini. E quel 6,5 della Gazzetta…

La storia del bravo ragazzo della seconda squadra cittadina che ha stregato Conte e ora parte con la Nazionale per Rio

di Fabio Marracci
BASTIA UMBRA – Il bravo ragazzo della porta accanto… Vedere Andrea Ranocchia nell’elite del calcio mondiale è una soddisfazione per tutti coloro che lo conoscono e che l’hanno visto crescere. La sua è una storia particolare perchè muove i suoi primi passi nel settore giovanile dello Sporting Bastia, al tempo seconda squadra di Bastia Umbra. Andrea Ranocchia di ruolo fa il trequartista,dotato di piede fatato,ma forse in quella parte del campo, non esprime tutte
le sue innate qualità. Nel suo processo di trasformazione, un ruolo importante l’ha ricoperto Walter Rossi, altro bastiolo doc, che lo prende sotto le sue grinfie quando Andrea passa al Perugia. Il giovanotto gioca coi Giovanissimi, anche se per età potrebbe ancora giocare con gli Esordienti.
Al tempo, a capo del settore giovanile del Perugia c’era un certo Walter Sabatini,oggi direttore sportivo della Roma; la stagione si snoda da trequartista, viene arretrato in mezzo al campo ed in qualche occasione agisce da centrale difensivo.Nella stagione successiva diventa difensore centrale in pianta stabile,ma intanto però la sua società d’appartenenza fallisce e molti dei giovani grifoni passano all’Arezzo portati da Rondini.Ad Arezzo Andrea conosce un
certo Antonio Conte, allora rampante allenatore in cerca di gloria, che stravede per lui e ne fa il suo pupillo.L’avventura di Andrea in maglia amaranto termina con una retrocessione,complice anche una sciagurata gestione societaria, visto che Conte viene prima allontanato, poi richiamato.E’ proprio con questa maglia che Ranocchia inizia a fare la conoscenza con palcoscenici importanti della serie A visto che nell’andata dei quarti di Coppa Italia, il piccolo Arezzo affronta il Milan che trionferà 2-0 grazie ai gol di Pippo Inzaghi e di Gilardino. Nonostante la sconfitta però la Gazzetta affibbia un dignitoso 6,5 al nostro Andrea che mostra personalità alla sua prima nella Scala del calcio italiano. Sarà un segno del destino che poi San Siro diventi la sua casa ,ma anche lo stadio dell’esordio in A con il Bari. Si perchè Antonio Conte se lo porta nel capoluogo pugliese, dove compone la coppia difensiva con Leonardo Bonucci,un altro predestinato. Intanto per Ranocchia si schiudono le porte della Nazionale Under 21 prima e maggiore più avanti. Nel 2009 il Bari conquista la promozione in A, è il Bari di Gillet e di Barreto,ma anche di Ranocchia che gioca un campionato da assoluto protagonista; la matematica promozione arriva senza giocare visto che una sconfitta del Livorno in anticipo consegna agli uomini di Conte il pass della A senza giocare.Andrea Ranocchia e i suoi compagni si trovano in ritiro a Piacenza, ma la vittoria della Triestina rende praticamente inutile la partita del giorno seguente e così i
giocatori baresi si lasciano andare ad una improvvisata festa nell’albergo che li ospitava con balli, canti e bottiglie di spumante stappate, per la “gioia” degli altri ospiti della struttura,svegliati da tanta goliardia. All’esordio in serie A Ranocchia si trova davanti Eto’o, Milito e Balotelli e chiaramente Javier Zanetti, colui che lo ha appena insignito della fascia di capitano.La storia recente la conosciamo tutti, l’amore per questa maglia sta tutta in una lettera strappalacrime, che il giocatore ha scritto proprio a Zanetti, all’indomani dell’addio al calcio dell’argentino.Un gesto che solo i bravi ragazzi fanno ed Andrea rimane il bravo ragazzo della porta accanto. Per questo facciamo il tifo perchè questa riserva mondiale diventi titolare…
rossi walterCHI L’HA SCOPERTO?
L’amico Rossi: “Lo segnalai a De Marchi, non mi sbagliavo”

BASTIA UMBRA – Uno dei personaggi più importanti nella crescita di Andrea Ranocchia è stato Walter Rossi (nella foto), che di Andrea è anche grande amico:“La doverosa premessa è che Andrea è arrivato dove è ora per meriti propri .Si vedeva già da ragazzino che aveva delle qualità superiori alla media, bisognava solo trovargli la giusta collocazione in campo. Sono legato affettivamente al ragazzo quindi spero che questo Mondiale lo giochi da protagonista, anche perchè penso che se lo meriti”. Walter Rossi, patentino di allenatore professionista in tasca,di talenti ne ha visti e continua a vederne molti, collaborando come osservatore, con varie società di A nonchè con Marco Antonio De Marchi ex giocatore di Bologna, Juventus e Roma ed ora procuratore. Il celebre “Walterino”, lo segnalò proprio a lui ai tempi dell’Arezzo: “Dissi a De Marchi di andare a vederlo che sarebbe diventato un fenomeno.
Non mi sbagliavo”.

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