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25 Aprile 2024
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Goran Vujevic un grande capitano

Il simbolo dei Block Devils, campione vero dentro e fuori dal campo, al termine dell’ennesima spettacolare stagione della sua carriera: “Visti i risultati, posso dire che questa appena finita è stata una delle mie migliori stagioni in carriera. Boban (Kovac, ndr) è stato un grande. Il prossimo anno? Ne parlerò con tranquillità con il presidente. Per come sto adesso… sì, potrei giocare ancora”. Domani la squadra ricevuta in Comune per l’ultimo bagno di folla stagionale.

PERUGIA – “Come te non ne fanno più”. Chi è entrato almeno una volta quest’anno al PalaEvangelisti per un match della Sir Safety Banca di Mantignana Perugia non avrà potuto fare a meno di sentire il coro della curva bianconera, unito all’applauso scrosciante di tutto il palazzetto, dopo un punto del numero 13 in maglia Sir. Un punto diverso dagli altri, una chicca, una perla, un colpo di genio che, appunto, solo i geni del volley sono in grado di fare.

C’è un filo conduttore nella scalata dei Block Devils ai vertici della pallavolo italiana. Un giocatore che, nonostante in casa abbia il privilegio di luccicare di tanto in tanto un oro olimpico (!), ha accettato di scendere in serie A2 convinto dal progetto del presidente Sirci. Un giocatore che, da immenso capitano, ha preso per mano in questi tre anni i suoi compagni di ventura, alcuni dei quali, come lui stesso ogni tanto sottolineava, hanno la metà dei suoi anni. Un uomo vero, colpito da una perdita e da un dolore ad inizio stagione che non si possono neanche descrivere e però sempre fiero al centro del campo a rappresentare il suo team. Un fenomeno che, a 41 anni suonati e con la voglia che nemmeno un quindicenne alle prime gare, ha incantato il mondo del volley partita dopo partita. Un montenegrino, ma anche un perugino ormai doc. Un nome ed un cognome: Goran Vujevic!

“Visti i risultati, posso dire che questa appena finita è stata una delle mie migliori stagioni in carriera”, attacca il capitano bianconero. “Sono partito, diciamo, lento, poi strada facendo ho trovato la mia forma migliore e l’ho mantenuta fino in fondo. Mi sono trovato in mezzo a tanti giovani ed ho capito subito cosa si aspettavano da me. Perciò ha dato il mio contributo di esperienza, soprattutto magari in partite più delicate mentalmente, sistemando le cose ed i ragazzi in campo. In questo modo sono cresciuto gradualmente anche io. Certo, alla mia età (ma alzi la mano chi se ne è accorto mai per un solo istante, ndr) non è facile allenarsi tutti i giorni ed ovviamente qualche piccolo acciacco l’ho accusato, ma devo dire che fortunatamente nel complesso mi sono sentito bene fisicamente ed ho tirato fuori una bella stagione”.

Vujevic tre anni or sono scese in A2 in maglia bianconera. Magari qualcuno pensava che potesse essere il “canto del cigno” della sua carriera. Qualcuno che adesso è probabilmente ben nascosto perché, tre anni dopo, Goran è ancora ai massimi livelli.

“Tre anni fa è partito un progetto ambizioso del presidente con l’idea di salire ai massimi livelli. Già il primo anno in A2 nessuno si aspettava che vincessimo il campionato, invece con tanto lavoro e tanta qualità ci siamo riusciti conquistando il primo successo della società, alla quale vanno grandi merito per il lavoro fatto dietro le quinte. L’anno successivo, il primo in A1 con molti esordienti, credo che abbiamo disputato un’altra ottima stagione, tenendo bene il campo, cogliendo risultati importanti e disputando anche i playoff. Direi anche quella una stagione altamente positiva, dove la società ha fatto esperienza nella massima serie, dove abbiamo sorpreso tutti e dove abbiamo gettato le basi per quest’ultima annata. La scorsa estate infatti la società ha fatto sacrifici per rinforzare la squadra e ci siamo presentati con un roster certamente più competitivo anche se mi ricordo che all’inizio nessuno ci accreditata nemmeno tra le prime quattro. Avevamo il nostro zoccolo duro di tifosi che venivano sempre al palazzetto. Poi abbiamo avuto due exploit vincendo con Macerata in casa in campionato e nella semifinale di coppa Italia ed a Perugia è successo che in tantissimi si sono affezionati a noi riempiendo il PalaEvangelisti. Infine questi playoff magnifici con la squadra che si divertiva a giocare, che faceva spettacolo. Credo che questo la gente l’abbia molto apprezzato”.

Vujevic ne ha viste tante, anche e soprattutto a Perugia. Ma pure lui è rimesto colpito da così tanto entusiasmo.

“Il pubblico è la grande vittoria della società ed anche nostra. Siamo rimasti noi stessi stupiti, direi piacevolmente stupidi, ed io personalmente non ho mai visto a Perugia, tranne che per il calcio, così tanto seguito. Credo che se il palazzetto avesse avuto il doppio della capienza, in questo ultimo mese lo avremmo riempito lo stesso”.

Merito questo di un gruppo plasmato dal lavoro in palestra. Un gruppo che ha unito due anime: quella italiana e quella serba. Non lo dirà mai Goran, ma il suo contributo sotto questo aspetto è stato determinante.

“All’inizio non sapevo come sarebbe andata dal punto di vista del gruppo. Avevamo, diciamo così, una doppia faccia e, se fosse andata male, sarebbe stato anche facile dire che c’erano due clan e che gli stranieri non si erano amalgamati. Invece credo che sia stata una scelta azzeccatissima. In squadra c’erano tutti ottimi ragazzi e soprattutto un solo gruppo che stava bene insieme, dove tutti erano amici e nel quale non c’è mai stato nessun problema. Anzi, gli italiani adesso hanno anche imparato un po’ di serbo. Soprattutto questo gruppo, che per molti è stato una sorpresa, ha capito strada facendo che era capace di giocare alla pari ed anche di vincere contro tutti. I risultati che mano a mano arrivavano ci hanno reso consapevoli che eravamo forti”.

Non è un segreto il rapporto che unisce Vujevic a Boban Kovac.

“Boban ha fatto un grande lavoro, lo dicono prima di tutto i risultati. È un grande allenatore ed una grande persona, nonché un mio grande amico che mi ha sempre appoggiato in questi anni. Lo ringrazio per questo a nome personale, per come ha portato in alto la società, per come ha difeso ogni volta i giocatori mettendo davanti sempre la sua faccia. Sono contento che abbia scelto di venire a Perugia tre anni fa ed ora gli auguro di cuore di continuare così nella sua nuova avventura”.

Arriva adesso il momento delle riflessioni e del volley mercato. L’idea di chi sta scrivendo è che privare la pallavolo di Goran Vujevic sarebbe un delitto di lesa maestà.

“Per quello che riguarda il prossimo anno è ancora presto. Aspetterò che la società sistemi alcune cose, poi mi siederò a parlare serenamente con il presidente Sirci. Giocare ancora? Beh, per come sto adesso… sì, potrei giocare ancora”.

Detto da uno che in queste finali scudetto ha fatto in più occasioni la differenza, fa quasi sorridere. Un cosa è certa. I tifosi di Perugia hanno già deciso chi sarà il capitano della Sir la prossima stagione.

 

DOMANI, MERCOLEDÌ 7 MAGGIO, I BLOCK DEVILS RICEVUTI IN COMUNE

 

Appuntamento da non perdere per tutti i tifosi bianconeri! Domani pomeriggio, mercoledì 7 maggio, alle ore 17:30, la Sir Safety Banca di Mantignana Perugia sarà ricevuta dal sindaco Boccali e dall’assessore allo sport Liberati nella Sala dei Notari del Comune di Perugia, in piazza IV Novembre, per un ringraziamento ed un riconoscimento istituzionale al termine della meravigliosa stagione disputata dalla squadra del presidente Sirci. Squadra, staff e società al gran completo per quella che sarà una grande festa per i campioni bianconeri ed un modo per i supporters della Sir di salutare come si conviene e come merita un gruppo di ragazzi che hanno fatto innamorare della pallavolo la città di Perugia. Impossibile mancare!

 

06/05/2014

Ufficio Stampa Sir Safety Banca di Mantignana Perugia

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