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16 Aprile 2024
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Claudia Travicelli: >

Claudia Maria Travicelli

La giornata del Primo Maggio è una Festa, quella dei lavoratori, che si ricorda oramai da anni anche per l’intervento di quel politico o di quel sindacato e per il classico concertone che contiene tanta bella musica. Ma il 1 Maggio del 2014,con i tempi che corrono, con la grande crisi che lascia a casa una marea di persone (ex lavoratori o disoccupati in cerca di un impiego),non può essere solo una data da ricordare perché è scritta in un calendario o fa parte di un pacchetto di date, da giocarsi o tirare fuori quando serve o con l’approssimarsi delle fatidiche campagne elettorali. Il lavoratore ha una dignità e deve essere rispettato e tutelato, in primis dai tanti avvoltoi in cerca di successo (con i portafogli gonfi, che occupano posti di prestigio a tutti i livelli) e che in questa data si fanno vivi, con parole e discorsi sentiti e risentiti, come una minestra riscaldata da giorni e giorni. Il 1° Maggio non deve essere la giornata delle bandiere, delle tante appartenenze, del io ho fatto, io ho partecipato,io,io,io…ma quanti IO  devono ancora sentire i lavoratori, i pensionati o chi un lavoro purtroppo non ha. La gente è stufa, non ne può più, di parole se ne sono dette tante, anche troppe, è inutile ricordare i tanti che  rivendicano un’occupazione stabile, un salario dignitoso, la sicurezza sul posto di lavoro, il diritto alla casa ed alla salute e una pensione più dignitosa. Ma in quanti oggi possono dire di avere un lavoro? Quanti sono coloro che oggi possono festeggiare veramente? Oggi dovrebbe essere un momento di vicinanza, di lotta, di unità e di solidarietà, così come avvenuto nel lontano 1° Maggio 1886 quando in America i lavoratori si rifiutarono di lavorare per più di otto ore al giorno. Vogliamo ricordare la situazione drammatica con le 1.300 morti  bianche nel 2013 ed oltre duecento dall’inizio dell’anno. Per non parlare poi di milioni di lavoratori che, senza tutele, senza sicurezza e senza diritti sono occupati in condizioni di precarietà, quasi di sfruttamento. Ora spuntano le garanzie Giovani dal 1 Maggio, cosa sono?Il ministro del lavoro Giuliano Poletti promette dal 1 ° Maggio l’attuazione del piano del governo del progetto chiamato garanzia giovani, con il quale si vuole aiutare tutti coloro che ancora non hanno raggiunto i 30 anni a trovare l’occupazione adatta. Bene, molto bene direi, ma a coloro che hanno più di 30 anni chi ci pensa?  Alle piccole-medie imprese che sono state costrette a chiudere o lo saranno, alle tante aziende costrette di mandare a casa gli operai e vedersi demolire il loro lavoro, il loro sogni e i loro sacrifici, ai famigliari dei tanti che si sono uccisi per la mancanza del lavoro o per problemi annessi a ciò,alle famiglie che hanno perso un parente sul lavoro (per la sicurezza o altre cause),a tutte le donne e gli uomini di ogni età che si vedono sbattuti fuori dal proprio posto di lavoro, ai tanti pensionati che devono fare i conti, oltre che con le bollete, anche per poter comperare un pezzo di carne o le medicine, ai portatori di handicap sempre più discriminati nel mondo del lavoro, a tutte quelle famiglie che non arrivano a metà mese (no a fine mese…),ai tanti che ogni giorno non hanno certezze sul loro futuro e non credono più alle istituzioni e sono stufi di tante chiacchiere…IL MIO 1° MAGGIO LO DEDICO A LORO, con l’auspicio e la speranza che oltre ai tanti proclami qualcuno si decida di pensare seriamente e veramente ai lavoratori e ai disoccupati del nostro territorio e non, senza tanti proclami, ma trovando interventi risolutivi, atti ad un vero cambiamento, pratico e reale. Solo così noi tutte/i potremmo augurarci veramente un BUON 1° MAGGIO.

 

29/04/2014

Claudia Maria Travicelli

(Capogruppo Democratici e Popolari per Assisi)

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