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Nel consiglio Comunale di giovedì 28 novembre 2013 è mancata la maggioranza sul punto all’ordine del giorno che prevedeva un atto di indirizzo per il mantenimento della sezione  distaccata del giudice di pace di Assisi. I costi di cui si sarebbero fatti carico i comuni aderenti, si sarebbero aggirati intorno a 50mila euro e per il comune di Bastia dai 15 ai 20mila, meno di un euro ad abitante.  Il suo mantenimento  ha incassato il voto contrario dell’opposizione alla quale si è aggiunto il no dei Consiglieri del Gruppo misto (Stefano Santoni Fratelli d’Italia, Marco Caccinelli ex PdL) della Lista Aristei (Adriano Brozzetti). Se per il PD questa è stata l’ennesima incauta presa di posizione che come al solito ha messo in atto un’opposizione pregiudiziale e miope, non capisco le motivazioni che hanno indotto i consiglieri che fino ad oggi hanno appoggiato la maggioranza a votare per lo smantellamento di un così importante servizio presente sul territorio.
Allontanare da Assisi l’ufficio del Giudice di Pace significherebbe compromettere irrimediabilmente un servizio pubblico di eccellenza, utile e sempre vicino alle esigenze del cittadino”. Mi sarei aspettato che il Consiglio Comunale avesse votato all’unanimità contro la chiusura di un Ufficio che potremmo definire una specie di “sportello amico” del cittadino e delle piccole Imprese, che non emette solo sentenze, ma fa un po’ da consulente e spesso da dissuasore dall’iniziare contenziosi legali. Tale ruolo può essere svolto solo se l’ufficio è radicato e collocato sul territorio, vicino al cittadino. Un suo allontanamento a Perugia lo renderebbe più anonimo, più burocratico, più simile ad un tribunale ordinario, perdendo la sua specifica configurazione.
Ma sarebbe miope anche il silenzio e il disinteresse degli altri sindaci, relegando il tutto ad un problema esclusivamente di Assisi e Bastia.
L’ufficio del Giudice di Pace opera per tutto il Comprensorio. E se sarà problematico per i cittadini di Bastia recarsi a Perugia, sarà ugualmente pesante e penalizzante per quelli di Cannara, Bettona e Valfabbrica.
Si impone un impegno comune delle nostre istituzioni locali, al di fuori delle solite beghe e ripicche politico-campanilistiche. La politica e le Istituzioni devono essere compatte nella richiesta di non smantellare i servizi statali presenti sul territorio, usando tutti gli strumenti di pressione democratica possibili.

02/12/2013
Antonio Bagnetti  Coordinatore Comunale PDL

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