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Sindaco di Assisi Claudio Ricci

Assisi, 2 novembre 2013: il Sindaco Claudio Ricci, e un ampio numero di persone, ritengono, nell’attuale complessità socio economica e politica, che occorre “ripartire dal territorio” coinvolgendo nei ruoli politico istituzionali (e candidando) le persone che “attraggono più consensi”, capaci di mettersi in dialogo e al servizio della gente, in grado di fare il più possibile, diminuendo o contenendo le tasse (per famiglie e imprese) e sostenendo le piccole attività che sono “la base fondante del paese” (guardando a cultura, turismo, industrie creative e legate all’innovazione tecnologica, forme di nuova artigianalitá, priorità nella scuola e nel sociale, risparmio con sistemi economici – anche sanitari – misti pubblico privati e associazioni, energia e smaltimento rifiuti come “strumenti di sviluppo”). Anche le recenti elezioni hanno dimostrato che i “marchi dei partiti”, senza “candidati radicati nel territorio”, non attraggono più consensi.
Per quanto attiene all’Europa bisogna avere la “forza politica” di ridiscutere i parametri economici (la “gabbia”, come la chiama il Prof. Paolo Savona, che “blocca”, costringendoci al patto di stabilità, lo sviluppo socio economico italiano) in quanto non é più accettabile (nemmeno dagli Stati Uniti) che solo uno Stato d’Europa cresca (la Germania), impoverendo tutti gli altri, rendendo più debole l’economia e lo scambio internazionale.
Ci troviamo, nel centro destra, fra il Popolo della Libertà (“azzerato”) e Forza Italia (“rinascente”), ma, a nostro modesto avviso, occorre uno “slancio aggiuntivo” capace di aggregare (come quello che portò, qualche anno fa, alla nascita del PdL, di Silvio Berlusconi, in risposta al PD di Walter Veltroni verso il bipolarismo) e non dividere (peggio ancora se il ricompattarsi fosse solo “di facciata” e non di sostanza). Il centro destra moderato deve proporre, a partire dal PdL/Forza Italia (che possono essere un momento intermedio), una aggregazione civica, ispirata al Partito Popolare Europeo, “allargando il più possibile” l’attrattiva verso persone e componenti socio economiche. Il “popolare” é da intendersi non solo legato alla famiglia europea del PPE ma al “popolo” e alla capacità di “accorciare le distanze” fra popolo e palazzo con: vincolo di doppio mandato (massimo 8/10 anni) per tutte le cariche istituzionali, possibilità di eleggere direttamente (con collegi, preferenze o sistema misto) tutti i rappresentanti politico istituzionali a ogni livello (evitando i “nominati” eletti solo perché messi “ai primi posti” di una lista) e primarie, per legge, a ogni competizione elettorale per ricollegare il territorio, e i problemi, gli eletti.
Quindi, concordando sulla difesa di Silvio Berlusconi (gli avversari politici bisogna “batterli” solo prendendo “più voti”), occorre, in tempi brevi, avere la forza di costruire uno “slancio” (come fu la nascita del PdL, altrimenti i “rottamatori” prenderanno “con rischi per tutti”, bipolarismo e Governo Letta inclusi, un largo margine) aggregando su un progetto ampio, civico e popolare.
Da Assisi, la più longeva esperienza di governo di centro destra e civica in Umbria (dal 1997 legato al fare, vicino alla gente e contenendo le tasse comunali), una delle città più note al mondo (per i valori di dialogo, reciproca comprensione e francescana volontà di fare insieme con lo spirito di una comunità in cammino) cercheremo di dare un contributo alla costruzione della nuova Italia (a partire dai valori di umanesimo e di etica morale) creando un “luogo di riflessione” attraverso l’associazione civica e politico culturale “Per l’Italia Popolare” che sarà presentata sabato 23 novembre, dalle 10 alle 14, presso Assisi Santa Maria degli Angeli Hotel Cenacolo. Sarà un contributo, “per riflettere, fare e includere”, ci auguriamo positivo per l’Europa, l’Italia e l’Umbria.

Ufficio Stampa Comune di Assisi

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