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Il Sindaco Ricci: >

Il Sindaco Claudio Ricci con Mons. Domenico Sorrentino e Papa Francesco

Assisi, 5 ottobre 2013, un gesto di gratitudine e affetto per Papa Francesco, per coloro che hanno promosso la visita (il Vescovo di Assisi Domenico Sorrentino e il Vescovo di Perugia Presidente della Conferenza Episcopale Umbria Gualtiero Bassetti), un gesto di gratitudine alle Famiglie Francescane, al Presidente della Regione Catiuscia Marini con tutti e 92 i Sindaci dell’Umbria, al Sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, a tutte le istituzioni (in particolare al Presidente del Consiglio Enrico Letta e al Presidente del Senato Pietro Grasso), al Prefetto, al Questore, alle forze dell’ordine, alla protezione civile, ai volontari, a tutte le strutture comunali (in particolare al comandante e a tutti i vigili urbani, al settore cultura e cerimoniale, lavori pubblici e protezione civile), a tutti gli Assessori e Consiglieri Comunali.
Un gesto di affetto e gratitudine, da parte del Sindaco di Assisi Claudio Ricci, a tutti coloro che hanno lavorato alla riuscita di questo evento (che ha promosso Assisi e l’Umbria nel mondo) e gli oltre 80.000 ospiti per la festa di San Francesco Patrono d’Italia. Tutto, con la collaborazione di tutti, inclusi i cittadini e operatori nei settori socio culturali, economici e turistici, hanno dimostrato un “afflato corale” che ha portato ad un “risultato organizzativo ottimale” (apprezzato da molti). Ottima la gestione dei parcheggi e della viabilità, dei sistemi di trasposto con autobus e treni, ottimi i servizi, l’informazione e accoglienza e, soprattutto, come programmato il flusso, di pellegrini e ospiti, si é distribuito nel territorio (11 luoghi di visita papale, 30 Km di percorsi, di cui 10 transennati e organizzati) lasciando libero, in Assisi e S. Maria, il traffico pedonale e, per gran parte (tranne per i momenti del transito del corteo papale), anche quello automobilistico.
Per Assisi, sul piano dei valori, é stato un momento “storico”, una “nuova nascita”: dopo oltre 800 anni un Papa prende come nome quello di Francesco, arriva ad Assisi per la prima volta e lo fa nel giorno della festa di San Francesco Patrono d’Italia raccomandandoci di “andare verso l’altro”, come stile di vita, attraverso gesti di “reciproca gratitudine”. Dopo oltre 800 anni ieri la “storia si é compiuta”: San Francesco andò a Roma (nel 1209) e si inginocchiò difronte a Papa Innocenzo III per farsi benedire la Regola. Ieri il Papa, che attraverso il nome Francesco ne evoca valori e gesti (facendolo “rientrare” nella storia), compie il pellegrinaggio inverso, da Roma ad Assisi, e si inginocchia sulla tomba del Santo, “restituendo il gesto di gratitudine” e “facendosi benedire”.
Ognuno di noi conservi, nel cuore e nella mente, i momenti che ha vissuto, grati per aver avuto tale possibilità. Personalmente ieri all’istituto serafico, dopo che il Santo Padre ha abbracciato tutti i ragazzi, ho avuto il privilegio (grazie a tutti i cittadini) di portare il saluto iniziale (Foto, l’arrivo), all’avvio della storica visita del Papa, capendo il valore di essere al servizio. Stamattina ho letto, con dolore, che a Lampedusa in fondo al mare ci sono persone morte mentre si abbracciavano fra di loro, mentre sognavano una nuova speranza. Credo che la città di Assisi debba unire questi due abbracci, di disperazione e di speranza, promuovendo una “amicizia” con Lampedusa ma farlo (non tanto, e soltanto, istituzionalmente con un “gemellaggio patto di amicizia”) ma andando lì ad abbracciare e sostenere, per quanto possibile, una umanità alla ricerca della dignità.

Ufficio Stampa Comune Assisi

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