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26 Aprile 2024
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Una frazione a difesa della scuola e dell’identità

Partita in sordina l’assemblea di ieri sera tenutasi nel quartiere di Cipresso – ed avente ad oggetto la chiusura della scuola di Madonna di Campagna, prospettata dalla Giunta Ansideri – piano piano la riunione si è infiammata al punto tale che i cittadini hanno deciso di dar vita ad un Comitato pronto a combattere contro la chiusura della scuola. Il comitato, nato a Cipresso, non ha posto paletti nel farsi interprete delle problematiche delle altre scuole del territorio, sollevate nel corso della riunione e talune comuni, e nell’estendersi alle altre frazioni.

Molti gli argomenti contro la decisione dell’Assessore Fortebracci: perché si vuole chiudere una scuola nella frazione? perché non si sono consultati gli abitanti del quartiere? La consultazione del solo consiglio di circolo non è sufficiente per deliberare su una scelta così importante. Perché si sceglie di spendere tanti soldi nella realizzazione della scuola di XXV Aprile facendola oltremodo grande? Non è meglio spenderli per adeguare e modernizzare le strutture esistenti risparmiando sulla nuova facendola più a misura di quartiere? E poi: è giusto mettere insieme un numero significativo di bambini, piccoli e grandi, in una megastruttura dove il controllo sui ragazzi è sicuramente più difficoltoso che in una struttura di dimensioni adeguate?

L’assemblea è stata unanime nella volontà di mantenere le scuole nei quartieri: i bambini danno vita ad una frazione, le scuole favoriscono la relazionalità e sono un importante servizio per chi ci abita. Anche per il fatto che avere una scuola in prossimità delle proprie abitazioni evita spesso di prendere le auto: il che significa risparmio sui trasporti e eliminazione del caos causato dal traffico negli orari di entrata e di uscita. Tal’ultimo problema sarebbe oltremodo pesante in una scuola delle dimensioni di quelle prospettate dalla Giunta.

Si realizzi la scuola di XXV Aprile perché il quartiere ne ha diritto!

Ma si mantengano le scuole dislocate nel territorio. E se è vero, come Ansideri & C. ci hanno detto, che si vuole un PRG rispettoso della storia, dell’identità dei territori allora si tenga conto della forte connotazione identitaria che la scuola di Cipresso ha avuto nella storia del quartiere: scuola aperta al territorio, promotrice di iniziative che sono andate ben al di là delle mura della scuola aggregando genitori e non. E non si rinnovi l’esempio dell’istituto comprensivo: perchè la progettualità didattica e formativa sui bambini può essere sviluppata prescindendo dalla collocazione fisica degli allievi.

Altrettanto unanime è stata la posizione dell’assemblea sul fatto che la buona crescita del bambino dipende molto dalla qualità degli insegnanti e non tanto dalla collocazione o dalla grandezza degli edifici: preso atto che l’aspetto della qualità degli insegnanti risulta soddisfatto non si capisce perché bisogna sovvertire una cosa che funziona, cambiare in peggio un aspetto della nostra città che va bene anche se migliorabile. La gente non vuole che si mortifichino i quartieri.

Basta con le scelte faraoniche e le manie di grandiosità: la Giunta metta i piedi per terra e prenda atto della scelta nefasta che sta facendo! Tutti noi vogliamo per i nostri bambini una scuola bella, sicura e moderna: ma si abbelliscano, si mettano in sicurezza e si ammodernino le scuole esistenti nei quartieri senza adescare la cittadinanza con la promessa di un plesso ipermoderno, ma spersonalizzante e che svuota e mortifica le frazioni! Perché, caro Assessore, a Bastia non esistono bambini e quartieri di serie A e altri di serie B! Tutte le frazioni, tutti gli abitanti e tutti i bambini hanno pari dignità!

11/09/2013
Partiti Centro Sinistra di Bastia

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