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Assisi Cultura

Convitto di Assisi: in 20 mesi un calo catastrofico degli alunni convittori

CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA

Nel settembre del 2011, gli alunni convittori iscritti al Convitto Nazionale di Assisi erano circa 100. Siccome l’organico di diritto parlava di 85 alunni convittori, le rappresentanze sindacali unitarie (RSU) del Convitto, con il Rettore di allora, la professoressa Federico appena insediata, si recarono presso l’Ufficio Scolastico Regionale per chiedere che l’organico di fatto (educatori e ATA) venisse adeguato al reale numero dei convittori. Inutilmente.
L’ultima rilevazione del maggio 2013 ha evidenziato che il numero degli alunni convittori è ora di 40 unità. In 20 mesi un calo catastrofico di oltre la metà, che ha portato a un organico di educatori ed ATA sensibilmente ridotto, quando il numero era stabile da oltre 10 anni!

Questo fenomeno secondo noi è dovuto a:
•    aumento delle rette esagerato, di cui non si conosce la ragione e non in linea, come negli anni passati, con gli indici Istat. Si tratta di ben 800 euro in due anni e tutti sappiamo che quello attuale è un periodo di congiuntura economica negativa;
•    cessione di spazi vitali all’istituto alberghiero, ben al di là di quanto la Convenzione con la Provincia, appena firmata e già di per sé penalizzante per noi, concedeva;
•    spazi e servizi destinati alla vita degli alunni assolutamente inadeguati e spesso indecorosi. Il Collegio in quanto tale era all’avanguardia negli anni 60 ed è rimasto fermo a quegli anni.

Tutto questo avviene in un clima opaco, non trasparente, in una struttura scolastica pubblica dove il personale, ma paradossalmente anche le famiglie che pagano la retta, non solo non partecipano alle decisioni, ma nemmeno vengono informate attraverso la pubblicità degli atti come previsto dalla normativa.
Soffriamo da anni una gravissima carenza di democrazia: siamo l’unica istituzione in Umbria che non ha Consiglio d’Istituto. Le RSU, voce nel deserto, hanno lanciato a più riprese grida di allarme e non firmano da due anni il Contratto di Istituto. Purtroppo, però, in questo contesto chi si discosta dal pensiero dominante viene bollato come eversivo e le sue contestazioni accolte con fastidio.

In questo momento di particolare incertezza riaffermiamo con forza che:
•    il Convitto è in vita dal 1875 ed è una Istituzione educativa prestigiosa che è vanto della città di Assisi. Va difeso e tutelato;

•    il Convitto vive se viene salvaguardata la sua indivisibilità e tutti i vari settori vanno potenziati: il collegio, le scuole annesse, il semiconvitto.

In questo momento economico si deve con ogni mezzo impedire che ci siano ulteriori cali di occupazione, si devono anzi recuperare in fretta i posti già persi. Richiediamo perciò:
1.    la revisione degli oneri di spesa che gravano sulle famiglie in linea con la concorrenza;
2.    la trasparenza degli atti amministrativi: nessuno ha mai visto un verbale del Consiglio di amministrazione o un bilancio;
3.    di non concedere più spazi, anzi di recuperare quelli non espressamente concessi dalla Convenzione;
4.    che chi occupa spazi appartenenti al Convitto paghi un canone, che sia poi destinato all’istituzione di posti gratuiti nel Collegio.

Le RSU del Convitto Nazionale Principe di Napoli di Assisi
seguono oltre 60 firme di docenti, educatori e personale Ata

27/05/2013

Francesco Paparelli

1 commento

Tina Savastano 21 Maggio 2015 at 10:25

Sarei interessata a iscrivere mio figlio,di 14 anni sia per la frequentazione della scuola superiore sia per la sua formazione calcistica,in quanto mio figlio pratica questo sport dal’età di 5 anni…Ho letto che le spese del Convitto Nazionale Principe di Assisi si aggira sui nove mila euro….Vi pongo una domanda….non si puo accedere a una convenzione per genitori che non superano il reddito standard…..cordiali saluti aspetto vostre notizie

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