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29 Marzo 2024
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Assisi Economia

La Confcommercio di Assisi critica l’assessorato allo Sviluppo economico e Viabilità del Comune

La Confcommercio di Assisi fortemente critica con l’assessorato allo Sviluppo Economico: “Chiusura al dialogo e scelte che non tengono conto della volontà di imprese e cittadini”

Il presidente Di Santi chiede un tavolo di confronto permanente e dice: “Tante scelte da rivedere e tante opportunità da cogliere”.

Dopo i reiterati, infruttuosi tentativi di dialogo, la Confcommercio di Assisi passa alla critica esplicita: “bersaglio” l’assessorato allo Sviluppo economico e Viabilità del Comune, a cui viene addebitata la responsabilità di “vivere da tempo il confronto con l’associazione, su temi fondamentali per le imprese  e la città, come qualcosa di  quasi  superfluo, se non fastidioso  e di fare scelte che non rispecchiano le esigenze di imprese e cittadini”.
“Il nostro impegno prioritario come associazione di categoria – si sfoga il presidente Confcommercio Sebastiano Vincenzo Di Santi – è quello di rappresentare le istanze delle imprese  e di dialogare con l’amministrazione comunale, con l’intento, almeno da parte nostra, di ricercare una comunione d’intenti.  In molti casi questo approccio ha  prodotto risultati importanti ed ha permesso, nel tempo, di lavorare attivamente insieme all’amministrazione comunale, e nello specifico con l’assessorato di competenza. Ultimamente però abbiamo notato nel vice sindaco e assessore Antonio Lunghi un atteggiamento quasi di insofferenza rispetto alla categoria, cosa che ci preoccupa molto, tanto più che si accompagna a continue prese di posizione contrarie agli accordi presi tra assessorato e associazione. Come Confcommercio – prosegue Di Santi –  ribadiamo molto chiaramente che per noi il confronto ed il dialogo restano la strada maestra da seguire, ma se questa strada viene sbarrata unilateralmente siamo costretti nostro malgrado a denunciare pubblicamente questo nuovo corso e ad agire di conseguenza”.
Di Santi passa poi ad elencare esempi concreti di  un atteggiamento che Confcommercio non ritiene più accettabile: “Il  progetto dei “varchi elettronici” imposto dall’assessore Lunghi non tiene conto del pensiero di tutta la società civile assisana, che in tutte le assemblee pubbliche e riunioni delle associazioni di cittadini, ha ribadito più volte la contrarietà alla chiusura della città con  questo strumento. Analoga, inequivocabile  presa di posizione è emersa dai sondaggi che la nostra associazione nel luglio dello scorso anno ha proposto  al tessuto economico e commerciale ( esercizi commerciali, hotel, ristoranti e bar).
Su 186 intervistati – ricorda Di Santi –  130 operatori economici (il 70%) sono risultati contrari all’installazione dei varchi elettronici. Continuiamo dunque a non comprendere  la scelta del vice sindaco nell’attuazione di questo progetto, che non faceva parte del suo programma elettorale, ma che penalizza la città e toglie dalle strade la presenza della polizia municipale. A questo si aggiunge che l’assessorato non  spiega ancora i costi di gestione economica del progetto stesso.
Sono anni che chiediamo la presenza di un vigile alle porte di Assisi, che faccia presidio ed accoglienza. Oggi il buon senso ci suggerisce, visti i costi economici dell’operazione,  di limitare il presidio ed l’accoglienza in determinati orari del giorno e dell’anno”.
Un altro aspetto su cui  Confcommercio di Assisi punta il dito è la mancata risposta da parte dell’assessorato  alla propria richiesta di riesaminare le concessioni dei permessi ZTL, su cui non è stata fatta ancora alcuna scelta.
“Anche la proposta di riservare il piano terra del parcheggio di Piazza Matteotti
ai residenti del centro storico (con tariffa agevolata o gratuita) – sottolinea ancora il presidente Confcommercio –  ha avuto nel nostro sondaggio un consenso plebiscitario: 181 favorevoli su 186. Eppure anche di questo non si è tenuto conto, nonostante le  nostre richieste siano dettate dal buon senso, dalla conoscenza della città, dall’ascolto costante della gente, che è nostro  ruolo specifico e identitario,  che nessuno ci potrà disconoscere finché l’ultima attività commerciale avrà la porta aperta e le luci accese. Noi come associazione dei commercianti continueremo  a rappresentare, anche tra le mille difficoltà di una crisi economica interminabile, questo nostro ruolo in mezzo alla gente”.
Confcommercio Assisi aggiunge al proprio cahier de doléances anche la mancata applicazione del Piano dell’Arredo Urbano, richiesta fatta dall’associazione in molti incontri con l’amministrazione ma non ancora concretamente perfezionata.
La scelta attuata dal Comune di “mettere sul mercato” il piano terra del Palazzo del Capitano del Popolo, un bene immobile di pregio storico in Piazza del Comune,  che sta suscitando polemiche nell’opinione pubblica, poiché si addita l’amministrazione di poca chiarezza e trasparenza nell’aggiudicazione e nella gara di concessione locativa dell’immobile commerciale.
“La nostra posizione  – spiega il presidente –  dopo attenta analisi del regolamento del bando di gara, è che nel locale commerciale posto al piano terra del Palazzo del Capitano del Popolo si possa intraprendere solo un attività commerciale non alimentare.  A nostro avviso, ancora una volta si è persa l’occasione per  dare uno stimolo nuovo alla città;  non avere sfruttato questa opportunità denota la mancanza di una strategia di valorizzazione del centro storico, per la quale molto e da sempre insistono le associazioni di categoria, che cercano di fare sistema con le amministrazioni affinché insieme svolgano funzione di volano del sistema  locale”.
La lunga presa di posizione della Confcommercio di Assisi si chiude con la rivendicazione del ruolo economico e sociale della categoria degli operatori commerciali e turistici e con  un appello al Comune: “Ai triti  e stantii luoghi comuni e pregiudizi contro la categoria dei commercianti rispondiamo ricordando che gli imprenditori sono persone che  lavorano mediamente 12 ore al giorno tutti i giorni, producendo ricchezza per il territorio e per l’amministrazione comunale introiti importanti con la tassazione derivante dalle loro attività, creando posti di lavoro e scegliendo consapevolmente di fare tanti sacrifici in silenzio. Ma questo silenzio oggi lo rompiamo per ribadire che il momento delle scelte è arrivato, che non siamo più disponibili a deroghe ed incertezze. I dati che il sindaco Claudio Ricci ha messo in evidenza sui media – +18% delle presenze turistiche a marzo rispetto al 2012 e un +14% nel primo trimestre – fanno ben sperare per  una buona partenza turistica dell’anno. Senza dubbio l’elezione di Papa Francesco produce un effetto importante per Assisi. Non arriviamo impreparati a cogliere  queste nuove opportunità: è obbligatorio un tavolo di confronto chiaro e costante, che produca scelte adatte e necessarie per la nostra città. Noi siamo pronti”.

Assisi, 10 maggio 2013

Sonia Gabbarelli Confcommercio di Assisi e Valfabbrica

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