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28 Marzo 2024
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Politica

Enrico Sciamanna: “lettera aperta sul Partito Democratico”

Enrico Sciamanna

Non sono in grado neppure di suggerirvi come salvare il PD  locale e non è questo che vengo a dirvi. Mi preme però, da appartenente alla sinistra ideologica, quella affezionata all’idea dell’uguaglianza e della libertà, dell’attenzione ai bisogni, della difesa dei diritti primari, dei valori legati non alla quantità dei compensi, ma alla qualità dell’esistenza, del riconoscimento della necessità della realizzazione di ciascun essere umano, della tutela dei viventi e del progresso e dei suoi benefici condivisi, (che purtroppo non mi sembra che siano obbiettivi per voi basilari) a dirvi di non cedere, di passare sopra alle divisioni e mantenere  l’integrità del partito la cui presenza sul panorama politico è, al momento, la sola garanzia contro il pressappochismo velleitario della marea montante dei cosiddetti nuovi soggetti politici (che messi a semplici prove, stanno clamorosamente fallendo) sia contro il vergognoso e disonesto populismo degli incapaci e millantatori della destra liberista, screditata ovunque, anche fuori dei confini, tranne che tra il suo ostinato elettorato. Il panorama che ho tracciato si riferisce prevalentemente alla nazione, ma può adattarsi anche al nostro territorio. Partendo da questo è doveroso che vi impegniate, prima di tutto per non cedere nemmeno un uomo, quindi per tracciare un progetto vero per la città, dove la sua immagine reale, non quella contrabbandata dagli attuali amministratori, diventi il patrimonio da cui trarre le risorse per investire, in termini economici ed umani; per cancellare o almeno correggere quegli errori che l’hanno stravolta, minando il presente e compromettendone il futuro. Ripeto, non so dirvi come fare, ma sono certo che il vostro ruolo è fondamentale. La logorante svendita della città, l’insinuarsi subdolo delle mafie e l’affermarsi degli affaristi senza scrupoli, il perdurare del clientelismo, devono trovare un baluardo che li ostacoli, così come occorre proporsi come sostegno alle persone di buona volontà sfiduciate, che vedono nella crisi più generale uno spettro che li minaccia apparentemente senza speranza. Quella speranza che voi, partito, avete l’obbligo di mantenere viva per i giovani in cerca di lavoro, per gli adulti che lo hanno perso o rischiano di perderlo, per le imprese che chiudono, per tutti coloro che credono ancora nella possibilità di scampo per questa città, che merita di più  di quanto finora le è stato riservato. Il meticciato che ha sostituito il vuoto determinato dalla perdita della popolazione e in cui è stata circoscritta, non è la nobile e vantaggiosa ibridazione degli esseri e delle culture, bensì una commistione in cui le differenze si sono mescolate sulla base degli interessi e non sulla integrazione e collaborazione. Se il PD scompare, si ridimensiona, si fraziona, avranno vinto gli arroganti, gli scialacquatori del bene comune e la rincorsa al privilegio non avrà nessun freno, non ci sarà nessuna sponda per garantirsi un vivere civile, equo, con qualche speranza per l’avvenire.

13/05/2013
Enrico Sciamanna

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