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25 Aprile 2024
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Cultura

Subasio: una montagna di cultura per la Pro Loco Viole

C’ è un posto in cui  natura e cultura si uniscono, in cui la bellezza del paesaggio montano ospita la storia dei borghi di Assisi, Spello, Valtopina e Nocera, in cui il lupo si aggira tra i luoghi della spiritualità  francescana e del misticismo benedettino, in cui i sentieri portano il pellegrino alla scoperta della meraviglia delle selve, delle rocce, delle gole carsiche, delle sorgenti e al tempo stesso dei silenzi solitari e delle oasi di pace: è la “fertile costa” del Monte di San Francesco, il Subasio…
Situata nella dolce zona collinare pedemontana, la frazione di Viole di Assisi ha da sempre costituito una delle principali porte d’accesso naturali al Subasio.  Il legame tra Viole e la sua montagna, tuttavia, non è mai stato tanto forte  come ora.  Il merito spetta alla Pro Loco del paese, che proprio in questi giorni ha annunciato il suo impegno in favore del Subasio con ben due progetti : il restauro dell’ex-vivaio delle Tre Fontane e la costituzione della “Biblioteca del Monte Subasio”.
Non tutti sanno che la località montana Tre Fontane, molto gettonata per escursioni e pic-nic, accoglie le vestigia di un antico vivaio. I cadenti gradoni  che sono ancora visibili sporgendosi dalla stradina che costeggia le fontane non rendono sicuramente l’idea dell’imponenza strutturale e dell’importanza scientifica che il vivaio doveva avere in passato. Iniziato nel 1927, contestualmente alla grande opera di rimboschimento del Subasio voluta dal regime fascista, il vivaio si estendeva per una superficie di circa mezzo ettaro. Dapprima sotto la giurisdizione dell’ Azienda di Stato per le Foreste Demaniali, nel 1950 fu ceduto in affitto all’Istituto di Botanica della Facoltà di Agraria dell’Università di Perugia, che vi insediò un Centro Studi finalizzato alla sperimentazione delle piante officinali  e alla ricerca sulla loro virtù terapeutiche. A più di sessanta anni di distanza, la Pro Loco Viole intende promuovere la rinascita del vivaio e del centro di sperimentazione per farne un sito  di archeologia silvo-pastorale. Le pratiche per la richiesta della facoltà di usufruire del terreno in comodato d’uso sono già state inoltrate e ora non resta che attendere il via libera definitivo da parte della Regione dell’Umbria per passare all’elaborazione del progetto di restauro conservativo della struttura.
“Biblioteca del Subasio” è invece il progetto con cui la Pro Loco Viole intende dare vita ad una nuova biblioteca tematica, destinata a raccogliere materiale eterogeneo, ma concernente esclusivamente il Monte Subasio. I due progetti sono evidentemente collegati. L’idea della Biblioteca  è maturata, infatti,  proprio nel corso delle ricerche sul Vivaio delle Tre Fontane, nel corso delle quali è emersa non solo la varietà e l’eterogeneità del  materiale riguardante il Subasio, ma anche e soprattutto la sua dispersione e la conseguente difficoltà del lavoro di raccolta delle informazioni. A coronamento del suo impegno per la valorizzazione culturale del Monte Subasio, la Pro Loco Viole si prepara quindi ad accogliere negli ampi locali della propria sede un centro bibliotecario contenente materiale diverso,  librario, ma anche archivistico, fotografico, digitale, cinematografico, che possa fungere da punto di riferimento per chiunque voglia effettuare studi qualificati sul Subasio. La raccolta dei libri è già partita e, grazie al contributo e alla collaborazione degli enti e delle associazioni locali, è già stata messa insieme una notevole quantità di materiale sul monte di Francesco. Con l’iniziativa “Libera il Libro” la Pro Loco ha inoltre esteso a tutti gli interessati la possibilità di contribuire alla nascita di questo nuovo centro della cultura attraverso la libera donazione di libri o documenti personali.
“Laudato si’ mi’ Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa,et produce diversi fructi con coloriti flori et herba”, fece scrivere il Santo Giullare di Dio in punto di morte. Che la Pro Loco Viole possa interpretare e farsi  portavoce del messaggio francescano e ricongiungere coi suoi progetti natura e cultura, troppo spesso isolati nel degrado della nostra frenetica società.

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