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21 Novembre 2024
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Attualità

Siamo in guerra. Stiamo combattendo contro un nemico invisibile.

Siamo in guerra. Inutile girarci tanto intorno, questa è una guerra! Stiamo combattendo contro un nemico invisibile che non sappiamo dietro o meglio dentro a chi può nascondersi, e l’unica arma che abbiamo a nostra disposizione è quella di RIMANERE A CASA. I numeri che ogni giorno ci vengono forniti dalla protezione civile lasciano senza fiato, scene come quelle di Bergamo dove l’esercito porta fuori città le bare perché il forno crematorio non riesce più a far fronte in questo periodo di emergenza, o dell’ospedale di Fano in cui le stanze sono stracolme e i lettini vengono sistemati in corsia, dovrebbero fermaci tutti. Incredibilmente invece c’è chi nonostante gli appelli accorati di sindaci, forze dell’ordine, medici ed infermieri cerca escamotage per uscire di casa due o tre volte al giorno, senza capire che così facendo mette a repentaglio prima di tutto la propria vita e poi quella dei propri cari. È il momento, questo, dell’intelligenza, di fare un passo indietro per noi stessi, per chi amiamo, per chi è in trincea dodici ore al giorno, per chi è più debole e perché più grande è lo sforzo ora, prima ne usciamo. Siamo in piena emergenza e dobbiamo riorganizzare la nostra vita e le nostre esigenze in base al momento drammatico che stiamo vivendo. Il numero dei denunciati per mancato rispetto delle norme supera quello dei contagiati, un dato inammissibile, un quadro desolante, non si è furbi, si è irresponsabili. La gente sta morendo da sola in un freddo letto d’ospedale, senza l’affetto dei propri cari, e davvero ancora cerchiamo il modo per uscire di casa tutti i giorni?  

Se mio nonno adesso potesse rendersi conto di quello che sta accadendo direbbe: “Io ho visto uccidere l’amico mio dai tedeschi, gli aerei che lanciavano le bombe ancora li sento, adesso dicono che tocca sta a casa, eh beh, siete stupidi? Staremo a casa, qual è il problema?”  

Dobbiamo adoperarci tutti rispettando le regole perché ogni giorno che passa è un giorno che lascia segni indelebili sia sulla mortalità che sull’economia del nostro Paese. Viviamo un momento in cui le libertà costituzionali sono state “sospese”, è difficile per tutti ma è necessario vista l’eccezionalità della situazione, in cui prima di tutto si deve agire per tutelare la salute pubblica, che è il bene principale.         

23/03/2020

Sonia Baldassarri

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