Blitz della polizia a Bastia. Si sniffava in bagno. Incastrati dai video
NUMERI DA SBALLO Rilevati 130 episodi in un mese; identificati una trentina di ‘clienti
BASTIA UMBRA –UNA CENTRALE di spaccio e di consumo di droga in un bar del centro di Bastia Umbra diventato sinonimo del consumo di cocaina: si sniffava nell’antibagnoe e spesso la droga si trovava a disposizione. Il bar è stato sequestrato due assisani di 31 e 32 anni – due dei quattro soci –, sono stati arrestati ( domiciliari), con l’accusa di aver trasformato il locale in ritrovo per consumo di sostanze stupefacenti. Mentre altri due presunti spacciatori albanesi, colpiti da misura cautelare, sono irreperibili.
L’operazione è scattata all’alba di lunedì da parte degli agenti dell’Ufficio Anticrimine del Commissariato di Assisi, diretto dal Vice Questore aggiunto Francesca Domenica Di Luca. Gli investigatori hanno anche identificato una trentina di consumatori, gran parte già noti, da segnalare alla Prefettura. Il bar da tempo era diventato ritrovo abituale per lo spaccio e consumo di cocaina. Gli investigatori, grazie a servizi di appostamento e osservazione, testimonianze e intercettazioni video-audio all’interno del locale hanno smascherato gli autori di una vera e propria «piazza virtuale di spaccio». La merce all’interno del bar era sempre in qualche modo disponibile. Preso lo stupefacente, per sé o per il gruppo degli amici, si entrava nel bagno, all’interno del quale si aveva tutto il tempo di preparare e consumare la propria dose di «sballo». Si poteva «sniffare» da soli, in gruppo, con la fidanzata, addirittura portandosi dietro il bicchiere dell’aperitivo. La droga, contenuta in involucri di cellophane, veniva disposta sulla mensola per essere preparata con l’utilizzo di una scheda rigida tipo carta di credito. A volte, la cocaina veniva trovata dal consumatore, addirittura sulla mensola dell’antibagno, già pronta per essere assunta. Le indagini hanno evidenziato che 130 erano le consumazioni effettuate in un mese e una decina di cessioni di cocaina, oltre 30 i consumatori identificati e due, come detto, gli arrestati.
L’operazione è scattata all’alba di lunedì da parte degli agenti dell’Ufficio Anticrimine del Commissariato di Assisi, diretto dal Vice Questore aggiunto Francesca Domenica Di Luca. Gli investigatori hanno anche identificato una trentina di consumatori, gran parte già noti, da segnalare alla Prefettura. Il bar da tempo era diventato ritrovo abituale per lo spaccio e consumo di cocaina. Gli investigatori, grazie a servizi di appostamento e osservazione, testimonianze e intercettazioni video-audio all’interno del locale hanno smascherato gli autori di una vera e propria «piazza virtuale di spaccio». La merce all’interno del bar era sempre in qualche modo disponibile. Preso lo stupefacente, per sé o per il gruppo degli amici, si entrava nel bagno, all’interno del quale si aveva tutto il tempo di preparare e consumare la propria dose di «sballo». Si poteva «sniffare» da soli, in gruppo, con la fidanzata, addirittura portandosi dietro il bicchiere dell’aperitivo. La droga, contenuta in involucri di cellophane, veniva disposta sulla mensola per essere preparata con l’utilizzo di una scheda rigida tipo carta di credito. A volte, la cocaina veniva trovata dal consumatore, addirittura sulla mensola dell’antibagno, già pronta per essere assunta. Le indagini hanno evidenziato che 130 erano le consumazioni effettuate in un mese e una decina di cessioni di cocaina, oltre 30 i consumatori identificati e due, come detto, gli arrestati.
LA DIFESA
«Due soci estranei alle accuse. Chiediamo il dissequestro»
PERUGIA –«LA MISURA degli arresti domiciliari è stata applicata nei confronti di due (dei quattro) soci della società che gestisce il locale di Bastia sequestrato essendo risultato evidente che gli altri due, anch’essi amministratori della Lucy s.r.l., nulla hanno a che fare con le ipotizzate condotte illecite così come i dipendenti del locale che erano adibiti al servizio al pubblico», è quanto chiarisce in una nota il difensore, l’avvocato Delfo Berretti nell’ambito dell’inchiesta che ha portato al sequestro del locale e all’arresto di tre persone per detenzione ai fini di spaccio.
«Né gli uni né gli altri, infatti, risultano essere indagati e, pertanto, procederanno immediatamente a richiedere il dissequestro del locale oltre a prendere le determinazioni necessarie al fine di tutelare il buon nome dell’attività che si è sempre contraddistinta, nel corso dei tanti anni cui è stata aperta, per la qualità e la professionalità del servizio».
«Né gli uni né gli altri, infatti, risultano essere indagati e, pertanto, procederanno immediatamente a richiedere il dissequestro del locale oltre a prendere le determinazioni necessarie al fine di tutelare il buon nome dell’attività che si è sempre contraddistinta, nel corso dei tanti anni cui è stata aperta, per la qualità e la professionalità del servizio».