9.6 C
Bastia Umbra
26 Novembre 2024
Terrenostre 4.0 giornale on-line Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Cannara
Messaggero

Guerra dei rifiuti, tra bollette choc e incubo per l’inquinamento

BASTIA ALZA LA VOCE SULLA GESTIONE E GLI AMBIENTALISTI ATTACCANO: «FALLITI I CONTROLLI»

PERUGIA
Nel giorno in cui Perugia annuncia il taglio della bolletta dei rifiuti, i piccoli alzano la voce e si muovono nella grande guerra che è
anche un grande affare.
Piccoli perché non capita tutti i giorni che si alzi un Comune come Bastia e dia lezione sulla raccolta differenziata. Piccoli perché non capita tutti i giorni che tanti comitati, si mettano insieme, trovino la scia di Italia Nostra e attacchino duro.L’inchiesta su Gesenu e le interdittive antimafia, hanno fatto saltare il tappo. E adesso c’ è la voce piena di chi fa di conto e non si allinea. Prendete il Comune di Bastia. Non è Perugia, ma è pesante. Anche nella scacchiera politica. Sindaco di centrodestra (Asinderi) e assessore all’Ambiente, Francesco Fratellini, attento a quadrare cerchio e conti. Fratellini dice che non più il tempo dei rinvii. E ricorda con un brivido alla schiena il rischio, da gennaio, che lo smaltimento della frazione umida dei rifiuti costi dai 25 ai 30 euro in più a tonnellata. «È giunto il momento- dice Fratellini- di superare ampiamente la soglia del 65% di raccolta differenziata obiettivo annunciato nel 2012 e ora spostato al 2017». Fratellini racconta che a Bastia il sistema porta a porta per l’umido farà risparmiare 150mila euro. Mentre il sistema dei prezzi applicato dal gestore è fuori mercato. Possibile che raccogliere un metro cubo di rifiuti differenziati costi dalle 4 alle dieci volte in più rispetto ai rifiuti che vanno in discarica.? «Dovrebbe essere il contrario», dice Fratellini che guarda a una differenziata all’80% e alla frazione finale da portare in discarica o bruciare come Css.

Si muovono, su un altro fronte, gli ambientalisti. E dietro Italia Nostra si mettono in fila Nuovo Comitato Belladanza, Osservatorio Borgogiglione, Comitato Rifiuti Zero Spoleto, Comitato no Inceneritore Terni, Associazione OrvietoCiviva. L’affondo suona così: «Possibile che con tutti i protocolli e i piani di monitoraggio nessuno si è accorto di quello che succedeva?». Nel mirino finisce Arpa. Possibile che gli amministratori non hanno responsabilità? Nel mirino finisce Perugia e le sue istituzioni. Oltre alla bomba del percolato, c’è quella delle infiltrazioni e la voglia di chiedere trasparenza per verificare se i danni, con le discariche ampliate per decreto e quello che hanno scoperchiato le inchieste, siano stati pesanti. E se è stato danneggiate l’ecosistema del Tevere. Parole che sembrano l’antipasto per entrare nell’inchiesta sul traffico dei rifiuti come parte lesa, contro l’inquinamento che può uccidere facendo affari.

Luca Benedetti

Lascia un commento