Alla Minigallery si è conclusa la mostra di Lello Torchia in cui pittura e scultura “dialogavano” alla ricerca di tracce ispirate alla vita di Francesco d’Assisi.
Le opere saranno ancora visibili durante questa settimana fino all’avvicendarsi con la mostra “carte private” sabato 5 aprile dedicata all’artista Enzo Cursaro e alla sua produzione su carta, introdotta da un testo di Gillo Dorfles. L’inaugurazione è prevista per sabato 5 aprile a partire dalle 17.00 in via Portica nr. 26 ad Assisi.
Spazio espositivo: MINIGALLERY
Galleria d’arte contemporanea nel centro storico di Assisi
Via Portica nr.26, 06081 Assisi (PG)
Titolo evento: Carte Private
Data vernissage: sabato 5 aprile
Data di chiusura: domenica 27 aprile
Presentazione: testo di Gillo Dorfles
Orari di apertura: 10.30/13.30 – 15.00/19.30, chiuso il mercoledì
Biglietto: ingresso gratuito per tutti
Orario vernissage: 17.00
Patrocini: Città di Assisi,
Curatore: Minigallery
Artista: Enzo Cursaro
Testo Critico di Gillo Dorfles
Non c’è dubbio che il nero sia, di tutti i colori e “non colori”, una delle matrici più potenti: tutto ciò che fuoriesce, germina, sboccia da una superficie nera è già di per sé luminoso, vitale.
E’ forse anche questa la ragione per cui molti dei dipinti di Enzo Cursaro – soprattutto la serie “impronte”, ma anche i più recenti disegni – presentano una potenzialità che attinge la propria potenza, proprio dalla assenza cromatica.
Certo, la serie dei disegni su carta e su tela del 2005 hanno privilegiato l’aspetto segnico di filiformi costellazioni a quello più massiccio e consistente delle precedenti “Sospensioni”, ma questo ha anche permesso all’artista di far risaltare una valenza cromatica che in precedenza rimaneva sospesa dal predominio dell’ombra sulla luce. Questo ci spiega altresì l’attuale esplosione di segni colorati, di ghirlande di tinte pallide ma incisive, che evidentemente sono sgorgati dalla precedente stagione più densa e compatta; e che ci dicono come Cursaro abbia saputo “perforare” le tenebre e dar vita a una espressività molto cauta e al tempo stesso penetrante che ci permette di intravedere una prossima più compiuta, coniugazione tra il “vuoto” dell’assenza e il “pieno” d’una presenza.
03/04/2014
Stefano Frascarelli